La responsabilità pubblica che tutti ignorano

 

Oltre al paesaggio e prima di questo, per rispondere a Metropolis, ci sarebbe da denunciare che l’autorizzazione a costruire, è stata data solo da un capufficio nel silenzio di sindaco e assessori e a questa autorizzazione poi si sono aggiunte altre due, quella dell’ufficio demanio e quello della Commissione per il paesaggio e che queste autorizzazioni sono state concesse su una zona ad altissimo rischio idrogeologico, a ridosso di una galleria paramassi, su una scogliera di fronte a mare aperto.

Mentre le concessioni per gli stabilimenti e i lotti per la locazione di arenili, passano per un altro ufficio con un altro  capufficio, anche qui, col silenzio assenso di sindaco e assessori.

I nomi li potete leggere sull’albo pretorio on line del comune di Vico Equense, non c’è bisogno che li faccia io, anche perché li sapete già: sono quelli degli uffici preposti a questo genere di attività.

Così i famosi lotti sono stai affidati per quattro anni ai soliti gestori, tranne qualche novità: il Pezzolo e lo spazio dell’ex Saraceno che dovrebbero essere stati affidati ai potenti proprietari limitrofi, che non contenti di aver realizzato abusi edilizi ricevono in premio anche la concessione di un pezzo di arenile, dove qualcuno poteva ancora stendersi gratuitamente, che – a mio avviso – prima di essere utilizzato, dovrebbe essere completamente bonificato, ma si sa, queste sono inezie, l’importante è far pagare anche l’aria, fetida pure quella che respiriamo.

Qualcuno potrebbe dire: “Marò Frà, ma non vedi niente di buono?”, no, non vedo niente di buono: vedo la latitanza della pratica della democrazia e del valore del Consiglio Comunale (che si sta tenendo proprio mentre sto scrivendo questo articolo) vedo soprusi, prevaricazioni a danno della gente più umile, vedo una gestione profondamente disonesta e iniqua del territorio, ma vedo anche la gretta volontà e la guerra che si fanno quelli che si trovano a presentare i documenti per le gare e gli affidi, i quali si parano tutti il proprio fondoschiena, magari non denunciando se vedono irregolarità, con la speranza magari che con le prossime assegnazioni potrà toccare a loro.

Insomma il mercato delle vacche e sudditanze indecenti.

E sì, la Legge 15 marzo 1997, n. 59  detta anche legge Bassanini, ha conferito potere assoluto  ai capuffici nella pubblica amministrazione, pensando di sgravare questi ultimi dalle pesanti ingerenze politiche, ma si sa, in Italia, ciò che difetta è la mancanza di etica pubblica, una cosa non di poco conto, per cui oggi, ambiti delicatissimi che invece dovrebbero rientrare tutti in scelte politiche e programmazioni volte a fare gli interessi della collettività e del territorio, diventano dominio esclusivo dei responsabili degli uffici che, firmano gli atti, nel silenzio di sindaco e assessori che potranno sempre dire che non sapevano niente, perché la legge predispone questo tipo di intervento.

È la solita storia del diniego delle responsabilità, tutto italiano, per cui un capufficio all’urbanistica da una autorizzazione in una zona pericolosa e il sindaco e gli assessori non proferiscono parola in assenza di una qualsiasi politica di programmazione territoriale e di piano regolatore.

Naturalmente non è vero che questi ultimi non sanno niente: sanno, eccome se sanno, anzi, ne escono addirittura protetti, perché se poi succede qualcosa la colpa sarà solo di chi ha firmato l’atto e loro potranno dire, ma io non ho firmato niente, ecco perché la Bassanini ha reso ancora più saldi i rapporti tra potere politico e potere amministrativo, propendendo per la salvezza e le protezioni del primo.

A Vico Equense la situazione è ormai satura: gli spazi una volta pubblici sono tutti privati, si paga tutto e pure a caro prezzo, soprattutto i residenti: discesa a mare, ingressi a stabilimenti, anche quelli che avrebbero solo la concessione di affittare lettino e ombrellone solo su richiesta.

L’altra sera rubai una affermazione dell’assessore al turismo che era convinta che da quando ci sta lei, le presenze sono aumentate.

No assessore, non sono convinto della sua affermazione, e pure se fosse, io leggo dietro questo aumento anche l’aumento di politiche di rapina e di sfruttamento del territorio mai viste prima ad ora.

Qualcuno forse dovrebbe insegnare a lei e anche agli altri suoi colleghi e a questi capufficio, il rispetto dell’etica della responsabilità pubblica verso i cittadini e verso il territorio, ma correggo il tiro: no, verso i cittadini no, perché sono identici a voi, solo verso il territorio che muto e inerte può solamente subirvi. 

 

(Articolo di Franco Cuomo, Responsabile del Circolo Territoriale VAS di Vico Equense Giovanni Esposito”, pubblicato con questo titolo l’11 maggio 2017 sul suo blog “Cronache da Agharta”)

 

 

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