La gestione delle concessioni degli arenili a Vico Equense: cittadini danneggiati e imprenditori favoriti

 

Riporto per intero un post molto interessante scritto da Pasquale Cardone  sul quale vale veramente la pena di riflettere, come ci ha invitato a fare lui, su quanto è successo a Vico Equense relativo alle spiagge, ma anche ad altri luoghi pubblici all’interno della città, mortificando i diritti dei cittadini.

Allora,  proviamo a farla questa riflessione.

La fascia costiera del nostro comune inizia dal confine con il comune di Castellammare di Stabia e finisce con quello di Meta.

Tordigliano (lato Positano) la teniamo fuori per motivi di distanza ed accessibilità.

Possiamo subito constatare  in ordine progressivo, da Castellammare a Meta:

Stabilimento Bikini  a pagamento (omissis su costruzioni abusive effettuate che richiedono un discorso a parte); 

Stabilimento Scrajo a pagamento; 

Spiaggia della Tartaruganon accessibile ( o solo per mare, in un certo senso a pagamento pure questa per il trasporto in barca andata e ritorno);

 

Marina di vico: 

Ex antico bagno Astarita  a pagamento; 

Bagno Cocurullo  a pagamento.

A seguire qualche metro per pescatori poi si ritorna ad arenili dati in concessione ovvero spiaggia delle Postali (accesso a pagamento) e siamo arrivati alla scogliera.

A seguire: 

Spiaggia del Castello – non accessibile 

Stabilimento Sporting – pagamento e pochi metri liberi che diventano sempre meno  ma non accessibili via terra causa un muro costruito, si dice, per caduta massi;

 

Marina d’Equa 

Spiaggia libera del Pezzolo (qualche metro poco praticabile o addirittura pericoloso

per i bambini) 

due  aree date in concessione a privati a pagamento pure queste;

Spiaggia libera foce rivo d’arco ovvero il delta del rivo a secco, quasi vergognoso chiamarlo spiaggia; 

Stabilimento Torretta a pagamento seguono i tratti con la Piattaforma Mustafà;

Lega navale; 

Bar ristorante (Paoletto); 

Bagno Linda – solarium a pagamento; 

Concessione demaniali a titolari di strutture ricettive; 

Molo con scogliera data in concessione pure questa; 

Le Axidie (anche qui omissis sugli abusi edilizi sul demanio che richiederebbe un articolo a parte);

 

Spiagga delle Calcare:

Stabilimento a pagamento (concessione comunale); 

Qualche metro libero ( poco praticabile in particolare per i bambini); 

Stabilimento a pagamento (concessione comunale con abusi costruttivi e cancelli vari abusivi pure quelli;

e qui finiscono gli spazi costieri di Vico Equense.

In pratica,  tutte le spiagge fruibili per la balneazione sono state date in concessione ad esclusione di quei pochissimi metri scarsamente praticabili o non raggiungibili via terra.

In conclusione : se un cittadino o una famiglia vuole farsi qualche bagno senza sborsare moneta come e  cosa deve fare?

In che modo questa amministrazione, l’ufficio commercio con il suo dirigente, operando queste scelte hanno inteso tutelare gli interessi dei cittadini?

Perché in questo paese ai cosiddetti imprenditori si concedono diritti che finiscono con l’essere lesivi  rispetto a quelli di tutti gli altri che imprenditori non sono

Forse che tutti gli altri cittadini non pagano le tasse? Forse, si pensa di tenerli buoni e silenti con festicciole, festival, bancarelle  tutto di dubbio gusto e cafoncelle se paragonate all’offerta della vicina Sorrento ?

Allora, forse per portare un po’ di chiarezza volendo rispettare anche interessi degli  imprenditori privati che però non devono prevaricare senza comprimere e cancellare quelli dei cittadini i VAS stanno pensando alla costituzione in giudizio, come parte lesa di quei cittadini dimenticati dall’amministrazione.

I VAS intendono esporre denuncia contro il sindaco e contro gli uffici preposti alle concessioni, al fine di portare in tribunale, davanti ad un giudice, questa incredibile e vistosissima disparità di trattamento.

Perché oggi, come si presenta tutta la situazione degli arenili dati in concessione, di fronte al silenzio indifferente ed ottuso dell’amministrazione avviare un contenzioso legale sembra essere l’unica cosa da fare l’unica cosa da fare.

 

(Articolo di Franco Cuomo, Responsabile del Circolo Territoriale VAS di Vico Equense Giovanni Esposito”, pubblicato con questo titolo il 6 luglio 2017 sul suo blog “Cronache da Agharta”)

 

 

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