Fitosanitari, l’Ue boccia la beta-cipermetrina

 

La sostanza attiva beta-cipermetrina non potrà essere utilizzata come antiparassitario, perché comporta rischi per la salute e l’ambiente: l’Ue – con regolamento di esecuzione pubblicato sulla Gazzetta ufficiale europea di oggi – non ha approvato l’immissione sul mercato dei prodotti fitosanitari contenenti tale sostanza.

Il 13 novembre 2009 il Regno Unito ha ricevuto dalla società Cerexagri SAS una domanda di approvazione del beta-cipermetrina, la sostanza attiva utilizzata sopratutto in agricoltura.

Il 27 maggio 2014 l’Autorità europea per la sicurezza ha comunicato alla Commissione le conclusioni sulla valutazione del rischio della sostanza come antiparassitario.

L’Autorità ha concluso che gli impieghi della beta-cipermetrina esaminati comportano un rischio elevato per gli organismi acquatici, le api e gli artropodi non bersaglio.

Non è riuscita però a concludere le valutazioni sul rischio per il suolo e gli organismi acquatici e la valutazione dell’esposizione delle acque sotterranee dato che non sono state fornite informazioni sufficienti sul destino e sul comportamento della frazione dell’anello di ciclopropile della beta-cipermetrina.

Non sono inoltre state fornite informazioni sul metabolismo del bestiame, necessarie per confermare la definizione di residuo per i prodotti animali, né informazioni sul profilo di tossicità del metabolita PBA e sulla sua rilevanza per la valutazione del rischio per i consumatori.

Una serie di perplessità che non sono state eliminate neanche dalle argomentazioni presentate dal richiedente.

In altre parole, non è stato dimostrato il rispetto dei criteri di approvazione previsti dal legislatore, per cui la sostanza non è stata approvata.

Se pur i prodotti fitosanitari utilizzati soprattutto in agricoltura hanno molteplici utilità e funzioni, possono proteggere i vegetali o i prodotti vegetali da tutti gli organismi nocivi, possono eliminare le piante indesiderate o parti di vegetali, possono frenare o evitare un loro indesiderato accrescimento) possono avere effetti indesiderati per l’uomo, la flora e la fauna, per il suolo, l’acqua e l’aria vista la loro tossicità.

Per questo prima di essere immessi sul mercato e utilizzati devono essere valutati e approvati.

 

(Articolo di Eleonora Santucci, pubblicato con questo titolo il 7 settembre 2017 sul sito online “greenreport.it”)

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