Dopo l’ennesima disastro ambientale che stavolta ha colpito Livorno, il presidente dell’Ordine dei geologi della Toscana, Riccardo Martelli, sottolinea: «Adesso è il momento di gestire l’emergenza, da domani dobbiamo pensare a valutare le situazioni critiche. E come Ordine, mettiamo a disposizione in forma volontaria, geologi formati dalla Protezione Civile nazionale». Martelli ha offerto subito la professionalità dei geologi per risollevare la città labronica da un evento così tragico: «I nostri tecnici sono a disposizione, questo l’appello a mettersi in comunicazione con noi. Abbiamo tecnici formati per la fase di supporto post emergenza, quando ci saranno da fare valutazioni». Ma per quanto riguarda la tragedia della notte tra il 9 e il 10 settembre, il presidente dell’Ordine dei geologi della Toscana ricorda come «siano caduti circa 250 millimetri di pioggia in tre ore. E una quantità simile di acqua non la gestisci in ambiente urbano. Un evento analogo in area aperta, come è successo qualche giorno fa a Roccastrada, magari provoca allagamenti, danni alla viabilità, ma sicuramente non si porta dietro un numero di vittime come è accaduto Livorno. Ogni sforzo che vada nella direzione di una corretta pianificazione territoriale è fondamentale per gestire gli effetti di questi eventi. Tuttavia quello di stanotte, quando si abbatte su un’area urbana è difficilmente prevedibile negli effetti». Sulle cause, Martelli vuole avere un quadro più chiaro della situazione. «Certamente i torrenti tombati sono punti critici in un contesto urbano, ma è presto per fare valutazioni. Quello che possiamo dire è che un evento di simile portata provoca un disastro con effetti che sembrano quelli di un attentato, improvvisi e devastanti». Il climatologo Massimiliano Fazzini, geologo dell’Università di Camerino e Ferrara, ed esponente dell’Associazione nazionale dei geomorfologi italiani, denuncia: «In Italia sta aumentando in maniera esponenziale il dissesto idrogeologico e soprattutto l’associato rischio specifico […]