16 i casi seguiti in 15 mesi di sperimentazione: in 3 è stato raggiunto un accordo, in 2 è cessata la materia del contendere, mentre 6 mediazioni sono ancora in corso. Le questioni ambientali sono sempre più frequenti e complesse, ci riguardano e spesso la loro ampiezza e il loro grado di reversibilità possono generare casi giudiziari molto intricati. Nell’immaginario collettivo si associa il conflitto ambientale a situazioni catastrofiche, come ad esempio il disastro nucleare di Fukushima, oppure la vicenda della Deepwater Horizon nel Golfo del Messico. In realtà, la conflittualità ambientale è molto più vasta e pervasiva, e può riguardare la decisione di costruire un’opera pubblica, avere carattere prevalentemente sociale, oppure ruotare attorno a problemi ecologici di portata (apparentemente) minore, come la bonifica di un piccolo appezzamento. Il fenomeno della conflittualità ambientale ha quindi dimensioni, caratteristiche, conseguenze e parti coinvolte molto diverse e questa disomogeneità rende particolarmente complessa la loro gestione. Negli ultimi decenni sono nate iniziative di diverso tipo per trovare soluzioni efficaci a questo genere di situazioni; tra queste, la mediazione ambientale. Per colmare la mancanza di questo strumento in Italia, la Camera Arbitrale di Milano, già ampiamente riconosciuta ed operativa nel campo della risoluzione alternativa delle controversie, è stata la prima ad offrire servizi di mediazione ambientale per mezzo di un progetto iniziato nel novembre 2015. L’obiettivo è quello di ampliare il campo d’azione della mediazione civile e commerciale a quello ambientale, in modo da poter soddisfare una necessità sia delle aziende che dei cittadini e degli enti pubblici. La mediazione ambientale è già praticata ampiamente all’estero: oltre ad essere predisposta da molti accordi internazionali (come ad esempio nell’eventuale CETA), viene utilizzata all’interno di molti Stati. In Germania esistono vere e proprie agenzie specializzate per la composizione amichevole di contenziosi ambientali, mentre in Canada la […]