Onu, con il cambiamento climatico il clima estremo «sarà la nuova normalità»

 

Il presidente Usa Donald Trump, durante il suo primo intervento all’Assemblea generale dell’Onu, ha sparso a piene mani deliri guerrafondai ma ha preferito non toccare uno dei temi più caldi in agenda: il cambiamento climatico e il rifiuto degli Stati uniti a conformarsi all’Accordo di Parigi, dopo le voci di un ripensamento sul tema presto spente dalla Casa bianca.

Altri ci hanno pensato per lui, a partire dal segretario generale dell’Onu Antonio Guterres (nella foto).

«Non dovremmo collegare nessun singolo evento climatico con il cambiamento climatico, ma la posizione degli scienziati è chiara su questo punto: le condizioni climatiche estreme sono proprio quello che i loro modelli predicono, e saranno la nuova normalità in un mondo che si riscalda».

Mega-uragani, super tempeste e bombe d’acqua sono termini che abbiamo già aggiunto al nostro vocabolario per spiegare cosa sta succedendo, e le immagini dell’uragano Maria – l’ennesimo che in questa disastrosa stagione sta devastando i Caraibi – chiariscono il perché.

Rispettare i termini fissati dall’Accordo di Parigi sul clima – ovvero contenere il riscaldamento globale al 2100 entro i +2 °C rispetto all’era preindustriale, facendo il possibile per restare entro i +1,5 °C (obiettivo già fortemente compromesso) – è indispensabile per cercare di garantire al mondo un presente e un futuro che non siano sconvolti dai cambiamenti climatici.

«L’Accordo non sarà mai rinegoziato – ha dichiarato al proposito l’altro debuttante al Palazzo di vetro, il presidente Francese Emmanuel Macron – Rispetto profondamente la decisione degli Stati Uniti e la porta resterà aperta per un loro ritorno.  

Ma noi andremo avanti».

 

(Articolo pubblicato con questo titolo il 20 settembre 2017 sul sito online “greenreport.it”)

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