Intervenendo ieri alla 72esima’Assemblea generale dell’Onu, il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, ha chiesto a tutti i Paesi interessati di salvare l’accordo sul programma nucleare iraniano firmato nel 2015 dal G5+1 (Cina, Francia, Gran Bretagna, Russia, Usa e Germania) e l’Iran. Tusk ha detto: «Noi chiediamo a tutti gli interessati di preservare il Piano di azione comune e globale con l’Iran in quanto accordo multilaterale che offre sicurezza noi tutti». Nel suo incendiario intervento all’Onu del 19 settembre, il presidente Usa Donald Trump aveva definito il governo della Repubblica islamica dell’Iran una «dittatura corrotta dietro la falsa apparenza di una democrazia. Non possiamo rispettare un accordo se esso contribuisce all’eventuale costruzione di un eventuale programma nucleare». Il tutto detto dal leader del Paese che ha armi nucleari a bizzeffe, che aveva appena minacciato un attacco nucleare contro la Corea del nord ed elogiato una monarchia assoluta come l’Arabia Saudita. A quanto riferisce la Nbc (subito ripresa dall’agenzia ufficiale iraniana Pars Today), che cita quattro fonti, tra le quali una di alto livello nell’amministrazione Usa, «il presidente Usa Trump, propenderebbe verso la decertificazione dell’accordo sul nucleare iraniano per poi rimettere al Congresso la decisione sul ritiro o meno degli Usa dall’intesa. L’obiettivo finale di Trump sarebbe di spingere gli alleati europei a concordare di rinegoziare alcune misure e fare pressione sull’Iran perché ritorni a negoziare. Trump giudica “inaccettabili” alcune scadenze sull’accordo con l’Iran». Ma, come fa notare Pars Today, l’alto rappresentante per la politica estera Ue, Federica Mogherini, ha detto che «la comunità internazionale non può permettersi di smantellare l’accordo sul nucleare iraniano, che funziona e dà risultati». Mogherini, dopo un incontro ministeriale dei 5+1 a margine dell’assemblea generale Onu, ha ricordato che «nessun Paese può smantellarlo perché l’accordo sul nucleare iraniano non appartiene a un Paese […]