Assemblea Nazionale Straordinaria di VAS a Sorrento

 

Nel pomeriggio di sabato 7 ottobre 2017 nella sala convegni dell’Hotel “La Residenza” di Sorrento si è svolta l’Assemblea nazionale Straordinaria dei soci VAS, che aveva all’ordine del giorno dei lavori l’approvazione del Regolamento Interno dell’associazione ed il rinnovo di tutte le cariche.

Per avere un piano di appoggio su cui poter prendere appunti comodamente, come ha fatto ogni anno, Rodolfo Bosi si è fatto portare un tavolino con una sedia dal giardino su cui si affaccia la sala convegni.

Ha aperto i lavori dell’Assemblea il Presidente Guido Pollice che ha fatto una sua breve relazione.

Ha esordito affermando che «siamo di fronte ad una negazione della democrazia» perché a 5-6 mesi dallo scioglimento del Parlamento assistiamo ad un dibattito che si concluderà con un colpo di mano e comunque con una differente maggioranza.

Ha proseguito sostenendo che «siamo da un lato una associazione piccola, ma che dall’altro lato è in grado di dire la sua su molte questioni ambientali, una per tutte la battaglia sul nucleare oltre alle campagne contro gli OGM che in Italia ancora non possono essere introdotti, malgrado i tentativi di derogare».

Ha precisato che quelle battaglie sono state un segnale di chi e di cosa era VAS, all’epoca sola contro tutti (soltanto sugli OGM con Greenpeace).

Ha ricordato le battaglie sulla legalità del nostro paese con le denunce del Vice Presidente Daniele Granara.

Ha aggiunto che, benché non omogenea, l’azione di VAS è stata forte, specie in alcune Regioni.

«Le cose che ho voluto dire alla rinfusa – ha proseguito – comprendono anche la nostra rivista ormai trentennale, di cui Bosi ha portato da Roma un certo numero di copie degli ultimi anni, ed il tentativo del Governo di privatizzare i parchi: vogliono cancellare i vincoli». 

 

Ha posto quindi l’accento su quello che si sta verificando nel settore dell’edilizia, con il tentativo di sanare per legge gli abusi, ricordando che questo è l’anno del Turismo per lo sviluppo sostenibile «per noi consapevole», per metterlo a confronto con quello particolare di Sorrento.

Ha voluto ricordare il terremoto che c’è stato per rimarcare che «non siamo capaci di prevenire; lo scorso 20 agosto sono stato ad Illica e ad Accumoli, dove dopo un anno tutto era come il giorno del terremoto».

Ha proseguito facendo riferimento all’inquinamento di tutti i tipi, «non diciamo poi del mare».

Il Presidente ha quindi voluto far conoscere la situazione economica di VAS, portando a conoscenza di tutti i presenti dello sforzo immane che è stato fatto, in particolare da lui, per cercare di uscire dal debito in cui versa l’associazione, con la rottamazione che ha permesso di passare da 50.000 € a 25.000 €, da pagare però in una serie di tranche: ha voluto rimarcare per il pagamento di quella di settembre ha dovuto far fronte personalmente, lamentando che sono mancati i contributi di solidarietà.

Ha quindi portato a conoscenza di tutti i presenti che ci sono da pagare ancora 3 rate, la prima a novembre di quest’anno e le altre due entro il primo semestre del 2018.

Il Presidente Guido Pollice ha alla fine concluso il suo intervento facendo presente che «malgrado il nostro bellissimo Statuto, non abbiamo un Regolamento».

Ha ricordato al riguardo che una bozza del Regolamento Interno di VAS è stata predisposta da Rodolfo Bosi e trasmessa a tutti i soci il 18 luglio 2017, con l’invito a studiarla per proporre eventuali modifiche ed integrazioni: solo il 6 settembre scorso il Responsabile del Circolo Territoriale “Capitanata” di Foggia Pasquale Ventrella ha proposto una serie di modifiche, senza però trasmetterle a tutti i soci per il dovuto confronto.

Il giorno prima dell’Assemblea Straordinaria di Sorrento il Coordinamento Regionale della Campania ha trasmesso a sua volta, sempre e soltanto a VAS nazionale, una serie di “emendamenti”, a cui Rodolfo Bosi è stato costretto a fare lo stesso giorno le sue osservazioni puntuali che ha trasmesso a tutti i soci per posta elettronica.

Ben cosciente che la quasi totalità dei soci non avrebbe aperto la posta elettronica il pomeriggio del giorno prima dell’assemblea nazionale e sarebbe venuta a Sorrento del tutto ignara della iniziativa di VAS Campania, Rodolfo Bosi ha pregato la sede nazionale di fare comunque un certo numero di copie a colori (per distinguere il testo originario della bozza dagli emendamenti di VAS Campania e delle sue osservazioni ad ognuno di essi): per tutta una serie di impedimenti dell’ultimo minuto non è stato possibile predisporre un certo numero di copie a colori di tutto il documento da dare ai partecipanti all’Assemblea, a cui è stata consegnata soltanto una copia della bozza del Regolamento Interno così come era stata predisposta da Rodolfo Bosi e di cui la direzione nazionale si era premurata di fare il dovuto numero di copie.

Ad ogni buon fine Rodolfo Bosi si era premunito di una copia a colori, che si era portato da Roma e che ha dovuto dare al Presidente Guido Pollice, per consentirgli di leggere prima il testo della bozza da lui predisposta, poi gli emendamenti richiesti dal Coordinamento Regionale della Campania e di seguito le osservazioni fatte da Bosi ad ognuno di essi, per permettere in tal modo a tutti i partecipanti all’Assemblea di venirne a conoscenza ed aprirci il dibattito, evitando in particolare a Bosi di dover intervenire ogni volta per spiegare sia il testo originario della bozza che le osservazioni fatte agli emendamenti proposti da VAS Campania.

Ciò non è stato possibile, anche perché il socio Ermete Ferraro è voluto intervenire di persona in rappresentanza del Coordinamento Regionale della Campania (di cui è responsabile Nicola Lamonica) per spiegare di persona ognuno degli emendamenti, costringendo ogni volta Rodolfo Bosi ad illustrare di persona le sue osservazioni.

Rodolfo Bosi è a questo punto dovuto intervenire per proporre come metodo di lavoro di esaminare ed approvare il Regolamento comma per comma di ogni articolo: è stato accettato all’unanimità questo modo di procedere.

Giuseppe Boccia ha voluto premettere che ogni futuro membro del Consiglio Nazionale dovrà a suo giudizio impegnarsi a fare tesseramenti ed a pagare in proprio una quota fissa mensile.

Sono stati così approvati all’unanimità i seguenti primi seguenti 4 commi dell’art. 1 del Regolamento.

«ART. 1 – I SOCI DELLA ASSOCIAZIONE VAS

1. Diventa Di norma “Socio Sostenitore” della associazione la persona fisica che si tessera pagando la quota annuale ed i suoi successivi rinnovi.

2. Diventa “Socio Attivo” la persona fisica che si tessera e partecipa direttamente alle attività a cui è più interessata, svolte sia dalla associazione nazionale che dal Circolo Territoriale di appartenenza.

3. Possono diventare “Soci sostenitori” e/o “Soci Attivi” anche le persone giuridiche, associazioni ed enti che condividono e perseguono le finalità e gli scopi previsti dallo Statuto dell’associazione.

4. Sia i soci sostenitori che i soci attivi hanno diritto di voto in occasione delle Assemblee Nazionali ordinarie e straordinarie: nel caso di associati diversi dalle persone fisiche, hanno diritto di voto e possono eventualmente essere eletti anche a cariche direttive i loro legali rappresentanti o altra persona preventivamente designata per iscritto.»

Il successivo 5° comma dell’art. 1, così come predisposto da Rodolfo Bosi, prevedeva testualmente: “5. Si può diventare anche “Socio Volontario” della associazione partecipando direttamente alle attività a cui è più interessato, che siano svolte sia dalla associazione nazionale che dal Circolo Territoriale di appartenenza, senza il pagamento della quota associativa annuale: in tal caso i soci volontari possono partecipare comunque alle Assemblee Ordinarie e straordinarie dell’associazione, con la possibilità di intervenirvi, ma senza diritto di voto.”

Il Coordinamento Regionale della Campania ha proposto di cancellarlo del tutto con la seguente nota: «Contrasto con art. 5 dello Statuto. Inoltre: “Il Socio è formalmente colui che aderisce al contratto di Associazione. Infatti, l’Atto costitutivo di una Associazione è ormai pacificamente considerato da parte di dottrina e giurisprudenza un contratto, in quanto le parti – i Soci – si obbligano ad eseguire nei confronti dell’Associazione apporti economicamente valutabili. Da questo punto di vista la natura non economica ma ideale dell’interesse – lo scopo sociale – che gli apporti di Soci tende a soddisfare, non influisce sulla natura contrattuale del vincolo associativo.” L. Degani (http://www.ciessevi.org/pubblicazioni/socio-diritti-doveri-funzioni”.»

Ermete Ferrraro è voluto intervenire per ribadire questo 1° emendamento.

Rodolfo Bosi è stato costretto a sua volta a far conoscere la sua seguente osservazione al riguardo: «Ho inserito questo comma pensando ai giovani che non hanno la possibilità di pagarsi il tesseramento, sapendo anche che per gli stessi motivi Paolo Giacobazzi iscrive al suo Circolo “soci volontari” senza far pagar loro la tessera: è un modo di invogliare i giovani a fare attività ambientaliste, anche con l’augurio che crescendo anche economicamente in un prossimo futuro facciano anche la tessera.

Non vedo peraltro il “contrasto con l’art. 5 dello Statuto” (6° comma “versare annualmente il contributo associativo”) che è stato riportato nella nota n. I, con tanto di richiamo dottrinale, dal momento che vale per i “soci ordinari” e non per i “soci volontari”». 

Ne è derivato un dibattito che si è concluso con il mantenimento del 5° comma, ma con la cancellazione della figura del “socio volontario” e la sua sostituzione con la nuova figura del “socio junior” e la proposta di fargli pagare una quota associativa di soli 5 €. 

Sono stati quindi approvati i seguenti due commi dell’art. 1. 

«6. Può diventare inoltre “Socio Benemerito” chi per l’opera svolta ha acquisito particolari benemerenze e significativi riconoscimenti in rapporto alle finalità e agli scopi dell’Associazione, a condizione – se esterno alla associazione – di aderirvi e versare annualmente il contributo associativo.

7. A seconda del rispettivo interesse e grado di partecipazione ogni socio si tessera alla associazione nazionale o al Circolo Territoriale di appartenenza, pagando la quota associativa annuale.» 

All’unanimità è stato approvato l’art. 2 con il seguente testo, modificato solo al 4° comma sostituendo i “Soci volontari” con i “Soci Junior.  

«ART. 2 – ASSEMBLEA DEI SOCI

1. La totalità dei soci a qualunque titolo e livello costituisce la Assemblea dei Soci dell’associazione.

2. L’Assemblea dei Soci può essere ordinaria oppure straordinaria.

3. In entrambi i casi di cui al precedente comma hanno diritto di intervento all’Assemblea dell’Associazione e di voto tutti i soci maggiori di età, che siano in regola con il versamento dei contributi sociali.

4. I “Soci Junior” possono partecipare alla Assemblea dei Soci con il solo diritto di intervento.» 

Il testo della bozza dell’art. 3, così come predisposto da Bosi, disponeva testualmente:

«ART. 3 – COMITATI PROMOTORI

1. I “Soci Attivi” ed i “Soci Benemeriti”, nonché i “Soci Volontari”, possono promuovere l’aggregazione sul rispettivo territorio con la costituzione di “Comitati Promotori” formati ciascuno da un numero di persone inferiore alle cinque.

2. Ogni “Comitato Promotore” si costituisce sulla base di un atto costitutivo, che deve indicare la rispettiva denominazione territoriale, le finalità ed il suo campo d’azione, indicando altresì il rispettivo Responsabile.

3. L’atto costitutivo deve essere preventivamente approvato dalla sede nazionale dell’associazione.

4. Le quote associative dei soci di ogni ““Comitato Promotore” vanno versate interamente alla sede nazionale dell’associazione.»

Il Coordinamento Regionale della Campania ha proposto di cancellarlo del tutto con la seguente nota: «È discusso in dottrina se i comitati siano riconducibili alle associazioni o alle fondazioni; alcuni autori vedono nel comitato una fondazione non riconosciuta. Secondo una tesi attualmente molto diffusa e condivisa anche dalla Suprema Corte di Cassazione (v. Cass. 23 giugno 1994, n. 6032) la natura del comitato sarebbe duplice: associativa nella fase iniziale di raccolta dei fondi, di fondazione nella fase successiva, in cui i fondi raccolti vengono destinati allo scopo annunziato; l’eventuale riconoscimento sarebbe concesso alla fondazione promossa dal comitato, non al gruppo associato dei suoi componenti. Tra coloro che, invece, vedono nel comitato un’associazione non riconosciuta, alcuni ritengono che con il riconoscimento esso divenga una normale associazione riconosciuta, mentre per altri diverrebbe una persona giuridica sui generis, il comitato riconosciuto, alla quale continuano ad applicarsi le norme sulla responsabilità degli organizzatori e sulla devoluzione dei beni, proprie dei comitati.” https://it.wikipedia.org/wiki/Comitato_(ordinamento_civile_italiano

Ermete Ferraro è voluto intervenire per ribadire la motivazione dell’emendamento, affermando che si tratta di un «concetto semplice, per cui non è il caso di complicarci la vita»: gli ha fatto eco Nicola Lamonica. 

Rodolfo Bosi aveva replicato con la seguente osservazione: «L’introduzione dei “Comitati Promotori” è stata da me proposta con le stesse finalità dei “soci volontari”, che sono quelli di far partecipare più attivamente sul territorio a singole battaglie cittadine riguardanti volta per volta le emergenze critiche di venissero ad insorgere: si tratta quindi di “Comitati” che hanno una durata temporanea (per il tempo che il problema per cui sono sorti non si è risolto) e che possono se non debbono essere formati anche e soprattutto con altre realtà cittadine (comitati di quartiere ed associazioni varie), con ‘augurio che il lavoro collegiale svolto con VAS convinca più di uno di essi a tesserarsi al Circolo Territoriale o a VAS nazionale.

Trovo pertanto non pertinente il richiamo dottrinale che è stato voluto portare in fondo con la nota n. II.»

Ha tenuto a mettere in evidenza che, come per i “soci volontari”, anche qui non si voleva fare in modo che l’associazione VAS si aprisse verso l’esterno.

Nel dibattito che ne è seguito è voluto intervenire anche l’ex giudice Antonio Esposito, divenuto socio VAS, per dichiararsi a favore della abrogazione dell’intero articolo 3, approvata poi a maggioranza.

Si è passati quindi ad esaminare l’art. 4 (che diventerà l’art. 3 per la soppressione del medesimo articolo) di cui è stato approvato all’unanimità il seguente primo comma con la sostituzione dei “Soci volontari” con i “Soci Junior”.

«ART. 4 – CIRCOLI TERRITORIALI

1. I “Soci Attivi” ed i “Soci Benemeriti”, nonché i “Soci Junior”, possono promuovere l’aggregazione sul rispettivo territorio con la costituzione di “Circoli Territoriali” formati da un numero di almeno cinque persone.»

Il successivo 2° comma secondo la bozza predisposta da Bosi disponeva: «2. Ogni “Circolo Territoriale” si costituisce sulla base di un atto costitutivo, che deve indicare la rispettiva denominazione territoriale, le finalità ed il suo campo d’azione, indicando altresì il rispettivo Responsabile.» 

Il Coordinamento Regionale della Campania ha proposto di aggiungervi due integrazioni su cui si è dichiarato d’accordo anche Bosi e che sono state poi approvate all’unanimità, facendo diventare testo definitivo il seguente:

«2. Ogni “Circolo Territoriale” si costituisce sulla base di un atto costitutivo, che richiamando le finalità e l’adesione allo Statuto nazionale deve indicare la rispettiva denominazione territoriale, le finalità locali ed il suo campo d’azione, indicando altresì il rispettivo Responsabile.»

All’unanimità è stato approvato il successivo comma 3 dell’art. 4 con il seguente testo:

«3. L’atto costitutivo deve essere preventivamente approvato dalla sede nazionale dell’associazione.»

Il successivo 4° comma dell’art. 1, così come predisposto da Rodolfo Bosi, prevedeva testualmente: «4. Ogni “Circolo Territoriale” ha una propria autonomina d’azione, di cui deve rendere comunque conto alla sede nazionale con cadenza periodica.»

Il Coordinamento Regionale della Campania ha proposto di aggiungerci la seguente integrazione: «non ha alcuna possibilità d’intraprendere azioni giudiziarie né d’impegnarsi finanziariamente se non nei limiti della responsabilità della propria assemblea e del proprio bilancio di circolo e comunque previo assenso degli organismi superiori».

Rodolfo Bosi vi aveva fatto la seguente osservazione: «Sono d’accordo in linea di massima con la integrazione proposta in verde, che però integrerei a mia volta riguardo alla impossibilità di intraprendere azioni giudiziarie, ed in particolare ricorsi a TAR e Consiglio di Stato, aggiungendovi subito dopo “che possono essere però promosse a nome e per conto di VAS nazionale se finanziate da terzi, previo consenso del Presidente e del Comitato Esecutivo”.

Mi spiego meglio: come responsabile del Circolo Territoriale di Roma che segue però tutto il Lazio mi è capitato più di una volta di riuscire a far patrocinare da VAS Nazionale diversi ricorsi al TAR da soli o assieme ad altri soggetti, che però si sono fatti carico di tutte le spese».

L’Assemblea Nazionale dei soci ha approvato all’unanimità entrambe le integrazioni, nonché tutti i seguenti rimanenti commi dell’art. 4 con due sole precisazioni. 

«4. Ogni “Circolo Territoriale” ha una propria autonomina d’azione, di cui deve rendere comunque conto alla sede nazionale con cadenza periodica; non ha alcuna possibilità d’intraprendere azioni giudiziarie (che possono essere però promosse a nome e per conto di VAS nazionale se finanziate da terzi, previo consenso del Presidente e del Comitato Esecutivo”) né d’impegnarsi finanziariamente se non nei limiti della responsabilità della propria assemblea e del proprio bilancio di circolo e comunque previo assenso degli organismi superiori.

5. Ogni “Circolo Territoriale” si impegna a partecipare alle campagne nazionali dell’associazione in proporzione alle proprie forze e disponibilità dei soci che ne fanno parte.

6. Per sostenere i costi di funzionamento di ogni “Circolo Territoriale” il rispettivo Responsabile trattiene non più del 50% delle quote associative dei soci, versando la rimanente somma dei tesseramenti alla sede nazionale dell’associazione.

7. I costi di funzionamento di ogni “Circolo Territoriale” debbono essere coperti dalla metà delle quote associative dei soci regolarmente versate: dell’obbligo di coprire l’eventuale disavanzo è esentata la sede nazionale dell’associazione e si deve far carico esclusivamente il Responsabile del rispettivo “Circolo Territoriale”.

8. Ogni Responsabile di Circolo Territoriale deve rapportarsi in modo costante e continuo con il Coordinamento Regionale della associazione, laddove formalmente costituito.

9. Ogni Responsabile di Circolo Territoriale deve rapportarsi in modo costante e continuo anche e soprattutto con la sede nazionale, comunicando tempestivamente l’aggiornamento dell’elenco dei soci del Circolo sia regolarmente tesserati che volontari, con i rispettivi indirizzi di posta elettronica e numeri di telefono, al fine di consentire il raggiungimento di tutte le comunicazione della sede nazionale.

10. Ai fini del sostentamento della gestione della sede nazionale dell’associazione, oltre al versamento alla sede nazionale almeno della metà delle quote associative, ogni Responsabile di Circolo Territoriale in luogo della propria quota associativa annuale si impegna a versare mensilmente a VAS nazionale un proprio contributo, in proporzione alle sue personali possibilità

Malgrado una obiezione  di Ermete Ferraro, l’Assemblea Nazionale ha approvato all’unanimità anche l’art. 5 (futuro art. 4) del Regolamento con il seguente testo.

«ART. 5 – COORDINAMENTO REGIONALE

1. I “Circoli Territoriali” possono promuovere la rispettiva aggregazione sul rispettivo territorio con la costituzione della Assemblea dei Circoli Territoriali e del rispettivo “Coordinamento Regionale”.

2. Il “Coordinamento Regionale” deve essere rappresentativo dei “Circoli Territoriali” di almeno due o tre Province della stessa Regione .

3. Il “Coordinamento Regionale” è rappresentativo anche delle Città Metropolitane presenti in ogni Regione.

4. L’Assemblea dei Circoli Territoriali elegge il Responsabile del rispettivo “Coordinamento Regionale” fra i soci della medesima Regione in regola con i versamenti delle quote associative.

5. Il “Coordinatore Regionale” controlla il regolare funzionamento dei “Circoli Territoriali”, ne registra ed aggiorna l’elenco di tutti i soci dei rispettivi “Circoli Territoriali” e cura il coordinamento delle loro attività con le campagne nazionali dell’associazione.»

Il 1° comma dell’art. 6 del Regolamento (futuro art. 5), relativo al “Consiglio Nazionale”), secondo il testo della bozza predisposta da Bosi disponeva testualmente: «1. Nella misura del possibile i componenti del Consiglio Nazionale debbono essere scelti dall’Assemblea Nazionale fra i soci dell’associazione in modo da assicurare una equa distribuzione e rappresentanza sul territorio nazionale.»

Il Coordinamento Regionale della Campania ha proposto di cancellare l’espressione “nella misura del possibile”.

Rodolfo Bosi ha fatto all’emendamento la seguente osservazione: «La “misura del possibile” è stata inserita tenendo conto della obiezione che il nostro Presidente ha fatto al Ministero dell’Ambiente riguardo alle quote rosa nel caso che i soci di VAS siano tutti uomini oppure tutte donne».

Nel dibattito che ne è seguito l’Assemblea dei Soci ha deciso di accogliere l’emendamento di VAS Campania, ma di integrare il testo nel seguente modo: «1. I componenti del Consiglio Nazionale debbono essere scelti dall’Assemblea Nazionale fra i soci dell’associazione in modo da assicurare una equa distribuzione e rappresentanza di genere sul territorio nazionale

Il testo del successivo 2° comma, secondo la bozza predisposta da Bosi, disponeva testualmente: «2. Ai fini del sostentamento della gestione della sede nazionale dell’associazione, oltre a determinare la quota annuale dei tesseramenti dei singoli soci, in luogo della propria quota associativa annuale, ogni membro del Consiglio Nazionale si impegna a versare mensilmente a VAS nazionale un proprio contributo, nella misura decisa dallo stesso Consiglio Nazionale in proporzione alle personali possibilità di ogni membro.» 

Il Coordinamento Regionale della Campania ha proposto il seguente emendamento: «2. Ai fini del sostentamento della gestione della sede nazionale dell’associazione, oltre a determinare la quota annuale dei tesseramenti dei singoli soci, in luogo della propria quota associativa annuale, ogni membro del Consiglio Nazionale si impegna a versare mensilmente a VAS nazionale un proprio contributo, nella misura decisa dallo stesso Consiglio Nazionale in proporzione alle sue personali possibilità.»

Al suddetto emendamento Rodolfo Bosi aveva fatto la seguente osservazione: «Non sono assolutamente d’accordo con la cancellazione della quota da versare ogni mese, che ovviamente deve decidere il Consiglio Nazionale, perché significa demandare ad ogni futuro membro del Consiglio Nazionale quanto debba versare personalmente in modo del tutto discrezionale, lasciandogli l’ampia possibilità di decidere anche quote diverse ogni mese o il salto di diversi mesi.

Significherebbe far fare la stessa fine dei versamenti non arrivati a misura per aiutare a pagare il debito di VAS.

Da questa clausola del Regolamento dipende la “base” del futuro sostentamento di VAS, unitamente all’incasso del 5 per mille: va a mio giudizio inserita obbligatoriamente, sulla base del fallimento dei versamenti discontinui e solo di pochi per aiutare a pagare il debito di VAS.

Se domani pomeriggio si approvasse responsabilmente, come spero, questo impegno, subito dopo si dovrà approvare il rinnovo del Consiglio Nazionale, sulla base delle candidature preventivamente accettate da ognuno, sapendo che dovrà impegnarsi a pagare a mio giudizio almeno 50 euro al mese, escludendo da questo impegno chi non può assumerselo in proporzione alle sue personali possibilità [modifica che mi trova d’accordo] , decisione anche questa da prendere domani pomeriggio da parte dei nuovi membri eletti del Consiglio Nazionale (esentando momentaneamente chi dichiarasse di non poter pagare una quota fissa mensile).» 

Ermete Ferraro ha ribadito l’emendamento proposto da VAS Campania, sostenendo fra l’altro che un Regolamento Interno non potrebbe stabilire un impegno fisso del genere.

Rodolfo Bosi gli ha replicato facendogli presente che con questa stessa motivazione Ermete Ferraro aveva già ottenuto di non inserire questo impegno nel testo dello Statuto che è stato modificato il 10 giugno 2017 e che ora non poteva pretendere di rimandare ulteriormente questo preciso impegno, da cui dipende la sopravvivenza dell’associazione, che non poteva né doveva per l’ennesima volta decidere di non decidere.

Ha al tempo stesso tenuto anche a far presente di aver dovuto inserire l’espressione finale (“in proporzione alle personali possibilità di ogni membro”), pensando a chi economicamente non potesse sostenere il pagamento di una quota fisa mensile, per cui bisognava caso mai prevedere la esenzione, al limite temporanea.

Bosi ha messo in grande evidenza che in base ad un consuntivo dei nudi costi di gestione delle due sedi di VAS di Roma e di Milano le spese annue oscillano mediamente intorno ai 17.000 €, per cui con un Consiglio Nazionale di 20 membri che paghino 50 € al mese si arriverebbe ad una entrata annua di 12.000 €, che aggiunti ai circa 6.500 € che VAS incassa dal 5 per mille arriverebbero a coprire le sole spese di gestione dell’associazione, senza potersi nemmeno permettere di pagare un addetto alla Segreteria Nazionale.

Il Vicepresidente Daniele Granara si è dichiarato d’accordo con Bosi.

Antonio Esposito è intervenuto a sua volta per proporre come soluzione di disporre un pagamento fisso mensile in proporzione alla quota associativa annua di iscrizione a VAS, da esigere con la espressa finalità del pareggio di bilancio.

Rodolfo Bosi si è dichiarato totalmente d’accordo con la proposta di Esposito, anche perché consentirebbe di eliminare l’espressione finale che può dare adito ad equivoci e contraddizioni: a tal ultimo riguardo ha tenuto a far presente che la proposta di Esposito consentiva di coniugare meglio l’impegno di ogni futuro membro del Consiglio Nazionale con le necessità dei meno abbienti, perché – ad esempio – in luogo dei 50 € fissi al mese ogni futuro membro potrebbe benissimo privarsi di un caffè al giorno al bar e permettersi di pagare almeno 30 € al mese.

L’Assemblea nazionale ha approvato la proposta di Esposito ed il seguente testo:

«2. Ai fini del sostentamento della gestione della sede nazionale dell’associazione e del suo pareggio di bilancio, oltre a determinare la quota annuale dei tesseramenti dei singoli soci, in luogo della propria quota associativa annuale, ogni membro del Consiglio Nazionale si impegna a versare mensilmente a VAS nazionale un proprio contributo in proporzione con la quota associativa annuale, nella misura decisa dallo stesso Consiglio Nazionale

L’Assemblea Nazionale ha anche approvato all’unanimità i primi due seguenti commi del successivo art. 7 (futuro art. 6). 

« ART. 7 – COMITATO ESECUTIVO

1. Il Comitato Esecutivo è composto da un numero minimo di 6 persone e da un numero massimo di 9 persone, oltre al Presidente, al Vice Presidente Vicario ed al Tesoriere, scelte sempre e comunque nell’ambito dei componenti del Consiglio Nazionale e nella misura del possibile nel pieno rispetto dell’equilibrio di genere, assicurando che almeno un terzo delle cariche direttive venga riservato al genere meno rappresentato.

2. La composizione del Comitato Esecutivo deve garantire una distribuzione equilibrata e baricentrica sul territorio nazionale nella misura della rappresentanza sempre e comunque di un terzo dei membri sia per l’Italia settentrionale che per l’Italia centrale e per l’Italia meridionale.»

Il testo del successivo 3° comma, secondo la bozza predisposta da Bosi, disponeva: «3. A ciascuno dei membri del Comitato Esecutivo può essere attribuita anche la funzione di rappresentanza formale dell’Associazione in tutti quei casi in cui sia il Presidente che il Vice Presidente Vicario siano impossibilitati a svolgere questo compito.»

Il Coordinamento Regionale della Campania ha proposto il seguente emendamento: «3. A ciascuno dei membri del Comitato Esecutivo può essere attribuita – con apposita delega – anche la funzione di rappresentanza formale legale dell’Associazione in tutti quei casi in cui sia il Presidente che sia il Vice Presidente Vicario siano impossibilitati a svolgere questo compito.»

Rodolfo Bosi ha fatto al seguente osservazione all’emendamento: «Per lo stesso motivo per cui ogni Coordinatore Regionale così come ogni Responsabile di Circolo non può avere la rappresentanza legale, che in base al 1° comma dell’art. 10 dello Statuto spetta esclusivamente al Presidente, anche ogni membro del Comitato Esecutivo non può avere la rappresentanza legale: chi ha proposto questa modifica dovrebbe spiegarne le finalità.»

Al termine della dibattito che ne è scaturito, l’Assemblea dei soci ha approvato il testo predisposto da Bosi, eliminando l’attributo “formale” alla rappresentanza: «3. A ciascuno dei membri del Comitato Esecutivo può essere attribuita anche la funzione di rappresentanza dell’Associazione in tutti quei casi in cui sia il Presidente che il Vice Presidente Vicario siano impossibilitati a svolgere questo compito. »

I primi due commi dell’art. 8 (futuro art. 7), secondo il testo della bozza predisposta da Bosi, disponevano:

«ART. 8 – PRESIDENTE

1. Di norma il Presidente della associazione è scelto e nominato dal Consiglio Nazionale fra i membri dell’Assemblea dei soci.

2. Il Consiglio Nazionale può scegliere e nominare Presidente anche una persona benemerita al di fuori della associazione.»

Il Coordinamento Regionale della Campania ha proposto i seguenti emendamenti: «1. Di norma Il Presidente della associazione è scelto e nominato dal Consiglio Nazionale fra i membri dell’Assemblea dei soci.

2. Il Consiglio Nazionale può scegliere e nominare Presidente anche una persona benemerita al di fuori della associazione. ».

Li ha motivati con la seguente terza nota: «Contrasta con art. 10 dello Statuto. In quanto ‘legale rappresentante’ dell’Associazione deve ovviamente farne parte.»

Rodolfo Bosi ha fatto le seguenti osservazioni ai due emendamenti: «La risposta al “di norma” che ho proposto sta nella osservazione successiva.

Ho ritenuto di proporre questa ulteriore possibilità in considerazione delle enormi difficoltà a trovare un successore di Guido Pollice che sia d’accordo ad assumersi questa responsabilità: trascurare questa possibilità significherebbe a mio giudizio rendere ancora più difficoltosa la scelta del Presidente che dovrà subentrare prima o poi a Guido Pollice.

Non vedo peraltro il presunto “contrasto con l’art. 10 dello Statuto” , che non è stato invece incoerentemente rilevato nella modifica proposta al 3° comma del precedente articolo 7, con l’estensione della rappresentanza legale anche ad ogni membro del Comitato Esecutivo.»

Ermete Ferraro ha ugualmente insistito sulla inopportunità di una tale disposizione, portando come motivazione il fatto che la “persona benemerita” non sia iscritta a VAS.

Rodolfo Bosi ha replicato portando l’esempio del WWF che ha scelto come Presidente Donatella Bianchi, giornalista conduttrice di “Linea blu”, e che anche in questo caso VAS non si aprirebbe all’esterno e si verrebbe a rinchiudere in una gabbia dentro cui è destinata a spegnersi a poco a poco.

Ha aggiunto che ovviamente la “persona benemerita” verrebbe iscritta prima alla associazione, come peraltro ha fatto il Presidente Guido Pollice con la senatrice Loredana De Petris, presente alla Assemblea Nazionale di VAS come socia in regola con la quota associativa.

Al termine del dibattito che ne è seguito l’Assemblea Nazionale ha approvato di eliminare l’espressione “Di norma” dal 1° comma e di cancellare il 2° comma, rinunciando così a poter scegliere i futuri Presidenti fra “persone benemerite” esterne.

Il testo definitivo approvato dell’art. 8 è così diventato il seguente. 

«ART. 8 – PRESIDENTE

1. Il Presidente della associazione è scelto e nominato dal Consiglio Nazionale fra i membri dell’Assemblea dei soci.

2. Il Presidente fa parte di diritto del Comitato Esecutivo che viene a presiedere e convocare di volta in volta

Il testo del successivo articolo 9 (futuro art. 8), secondo la bozza predisposta da Bosi, disponeva:

«ART. 9 – PRESIDENTE ONORARIO

1. Di norma è nominato Presidente Onorario dal Consiglio Nazionale il Presidente della associazione che rassegna anticipatamente le proprie dimissioni o che decade dalla sua funzione al rinnovo di tutte le cariche triennali.

2. Il Consiglio Nazionale può nominare Presidente Onorario anche uno dei Soci Benemeriti della associazione.

3. Per la nomina del Presidente Onorario il Consiglio Nazionale può orientarsi anche verso figure benemerite al di fuori della associazione.»

L’Assemblea Nazionale ha approvato solo il 1° comma, cancellando i due seguenti in modo ritenuto da Bosi del tutto autoreferenziale.

L’Assemblea Nazionale ha quindi approvato all’unanimità i successivi articoli 10 (futuro art. 9), 11 (futuro art. 10) e 12 (futuro art. 11), senza apportarvi modifiche, rigettando il distinguo che avrebbe voluto un ennesimo emendamento proposto dal Coordinamento Regionale della Campania, secondo cui si scrive “Probiviri” e non “Probi Viri”: a questo emendamento Bosi aveva osservato che «Si può scrivere anche Probi Viri in latino: se si accoglie questa modifica bisogna allora modificare anche l’art. 12 dello Statuto.»

Il testo approvato è il seguente.

«ART. 10 – VICE PRESIDENTE VICARIO

1. Il Vice Presidente Vicario è scelto dal Consiglio Nazionale fra i soci dell’associazione ed entra a far parte d’ufficio del Comitato Esecutivo.

2. Il Vice Presidente Vicario fa le veci del Presidente dell’associazione in caso di suo impedimento o per delega espressa dello stesso.

ART. 11 – TESORIERE

1. Il Consiglio Nazionale elegge il Tesoriere fra colui dei soci della associazione che provveda a titolo gratuito a tenere in regola i conti della associazione.

2. Il Tesoriere predispone i bilanci consuntivi e preventivi dell’associazione.

3. Il Tesoriere cura tutti i rapporti di carattere economico della associazione con gli Enti e le Pubbliche Amministrazioni.

ART. 12 – COLLEGIO DEI PROBI VIRI

1. L’Assemblea Nazionale dell’associazione elegge i tre membri del “Collegio dei Probi Viri”, scegliendoli fra persone esperte in materia di diritto e di Giurisprudenza.

2. Le decisioni del “Collegio dei Probi Viri” riguardanti tutti i casi in cui quest’organo viene chiamato a pronunciarsi sono esclusive e sovraordinate e quindi obbligatoriamente da rispettare

Il 13° ed ultimo articolo del Regolamento (futuro art. 12), secondo il testo predisposto da Bosi, disponeva testualmente.

«ART. 13 – GUARDIE ECOLOGICHE VOLONTARIE (GEV)

1. Per diventare “Guardie Ecologiche Volontarie” (GEV) bisogna essere maggiorenni, cittadini italiani o cittadini di uno Stato membro dell’Unione europea, e seguire un corso formativo della durata di circa tre mesi e superare un esame abilitante.

2. Nello specifico occorre possedere i requisiti richiesti per ottenere il decreto rilasciato dalla Provincia di operatività di guardia ecologica volontaria.

3. L’Associazione si può dotare “Guardie Ecologiche Volontarie” (GEV) ambientali, zoofile, agricole nonché per caccia e pesca, che prestano servizio alle dirette dipendenze della sede nazionale con abbigliamento associativo sia istituzionale che operativo, bilanci e spese.

4. Il servizio non è retribuito e non dà luogo ad un rapporto di lavoro con l’associazione.

5. È previsto l’obbligo di prestare un minimo di ore di servizio mensili che può variare da Provincia a Provincia in quanto non esiste un univoco regolamento.

6. Il Presidente dell’associazione richiede direttamente alle Prefetture il rilascio del decreto prefettizio per i volontari che hanno frequentato il corso per Guardie Ecologiche.

7. Il Presidente dell’associazione può sottoscrivere accordi di gemellaggio con altre associazioni di Guardie Ecologiche Volontarie, definendone le reciproche intese su cui avviare un rapporto di collaborazione, comunicando l’avvenuta adesione al Ministero dell’Ambiente

Il Coordinamento Regionale della Campania ha proposto il seguente emendamento: «Questi articoli vanno verificati nella loro legittimità alla luce della normativa nazionale e regionale sulle G.E.V (cfr. http://www.federgev.it/le-leggi-regionali-gev-gav.html)».

Rodolfo Bosi ha fatto la seguente osservazione all’emendamento: «Premetto di avere introdotto questo articolo in ottemperanza al comma 17 dell’art. 4 dello Statuto e perché VAS ha tuttora questa figura ed ha già avuto un gemellaggio, che motiva il 5° ed ultimo comma.

Nella sottostante IV nota viene precisato che “Questi articoli vanno verificati nella loro legittimità alla luce della normativa nazionale e regionale sulle G.E.V”, rimandando per giunta ad un link che tale normativa riporta, ma che nessuno di VAS Campania si è preoccupato di andarsi a vedere per proporre anche qui delle eventuale quanto opportune modifiche.

Debbo ad ogni modo mettere in evidenza che il testo da me proposto prescinde da qualunque normativa sia statale che regionale ed è quindi adatto a qualunque disposizione normativa.

Questo “metodo” di lavoro di VAS Campania, fatto per giunta conoscere solo alla Presidenza il giorno prima, comporta che domani questo articolo verrà tagliato, se si prende per fondata la critica, escludendo dal Regolamento la possibilità per il futuro di avere di nuovo Guardie Volontarie Ambientali.»

Ermete Ferraro ha voluto insistere sulla posizione di VAS Campania.

Bosi Rodolfo gli ha replicato che VAS ha già fatto un gemellaggio in Campania con le guardie ecologiche volontarie della associazione “Il Guardiano della Natura” e che da quanto gli risulta ha attivo un gruppo di GEV a Locri in Calabria.

Ha messo in risalto che il Regolamento non può prescindere da questa figura che ha una importanza “giuridica” superiore a quella delle associazioni ambientaliste, dal momento che ogni Guardia Ecologica Volontaria è equiparata ad un pubblico ufficiale, per cui ad ogni sua denuncia l’Amministrazione comunale competente deve dare seguito con provvedimenti espressi.

È voluto intervenire nel dibattito Carmine Quintiero per confermare la presenza di GEV di VAS in Calabria e sostenere conseguentemente la necessità di prevederne la disciplina nel Regolamento.

L’Assemblea nazionale ha approvato il testo predisposto da Bosi senza alcuna modifica.

Su sollecitazione di Bosi, il Presidente Guido Pollice ha alla fine messo in votazione l’intero Regolamento che è stato approvato all’unanimità dall’Assemblea Nazionale. 

È stata fatta a questo punto una breve interruzione dei lavori per prendere un po’ di pasticcini ed un caffè.

Da sinistra: Rodolfo Bosi, Loredana De Petris e Stefano Zuppello

Alle ore 18,15 sono ripresi i lavori, con all’ordine del giorno il rinnovo delle cariche.

Il Presidente Guido Pollice ha comunicato la sua volontà di allargare la composizione del Consiglio Nazionale, confermando da un lato tutti i consiglieri uscenti, ai quali ha proposto di aggiungere tutta una serie di nuovi candidati: ha quindi elencato tutte le candidature, precisando che un terzo di esse è fatto di donne nel rispetto delle quote rosa e facendo una breve presentazione di ognuno dei candidati ed in particolare dei nuovi.

BIANCHETTI NERINA (Marche)

BOCCIA GIUSEPPE (Calabria)

BOSI RODOLFO (Lazio)

CALICCHIA VALENTINA (Lazio)

CAPOGNA SIMONA (Lazio)

CENTO PAOLO (Lazio)

COLET CRISTINA (Piemonte) .

CORSI MARIA TERESA

CUOMO FRANCO (Campania)

DE PETRIS LOREDANA (Lazio)

DE VITA BRUNO (Lazio)

DI GIOIA MIMMO  (Puglia)

DIAFERIA FRANCESCA (Piemonte)

DIAFERIA GIORGIO (Piemonte)

ESPOSITO ANTONIO (Campania)

FERRARO ERMETE (Campania)

FIORENTINO EDUARDO (Campania)

FIORENTINO ROSARIO (Campania)

GALLO ROSSELLA (Lazio)

GIACOBAZZI GIAMPAOLO (Emilia Romagna)

GRANARA DANIELE (Liguria)

LA MONICA NICOLA (Campania)

MALENOTTI PIERO (Lazio)

PACILIO ELIO (Lazio)

PAFFETTI MAURIZIO (Lazio)

PELLE GIUSEPPE (Calabria)

PINTO ALICE (Calabria)

PIRAS DINO (Lazio)

PODO VINCENZA (Umbria)

POLLICE GUIDO (Lombardia)

RAINONE PIERLUIGI (Umbria)

RIZZO ALFIO (Lombardia)

TASSONI GABRIELA (Calabria)

TIZZANO CARLA (Lazio)

TROIANO DONATO (Emilia Romagna)

TUSINO FRANCESCO (Lombardia)

VERDE MARIA GRAZIA (Campania)

ZAGO STEFANO (Lazio)

ZANINO LUISELLA (Piemonte).

ZUPPELLO STEFANO (Lazio)

Il Presidente Guido Pollice ha proposto quindi le seguenti candidature dei futuri membri del Comitato Esecutivo, di cui fanno parte di diritto il Presidente, il Vicepresidente ed il Tesoriere.

Per l’Italia del Nord: DIAFERIA GIORGIO e TUSINO FRANCESCO.

Per l’Italia Centro – BOSI RODOLFO e CALICCHIA VALENTINA.

Per l’Italia del Sud: BOCCIA GIUSEPPE e FIORENTINO ROSARIO.

Per la Presidenza e la Vice Presidenza di VAS ha riproposto la candidatura rispettivamente di POLLICE GUIDO e di GRANARA DANIELE.

Per il Collegio dei Probi Viri ha proposto le seguenti candidature.

PIRAS DINO

QUINTIERO CARMINE

VERDE MARIA GRAZIA

Riguardo alle nuove candidature a membri del Consiglio Nazionale Ermete Ferraro ha chiesto al Presidente di sapere se i nuovi candidati sono tutti tesserati a VAS, ricevendone una conferma.

Rodolfo Bosi ha voluto sapere a sua volta se fosse stata acquisita la piena disponibilità di tutti i candidati, sia vecchi che nuovi, a far parte del Consiglio Nazionale, con i conseguenti impegni che comporta questa importante carica: anche in questo caso il Presidente ha dato una risposta affermativa.

Riguardo alle candidature a membri del Comitato Esecutivo è intervenuto Rodolfo Bosi per far presente che non se la sentiva di assumere un incarico così oneroso (oltre a quelli che già ha) se rimaneva affiancato soltanto da Valentina Calicchia, che è senza macchina e dovrebbe smettere di dare il suo contributo del tutto gratuito da segretaria di VAS non appena troverà lavoro: ha ricordato il sondaggio fra tutti i soci che c’è stato al riguardo a gennaio per posta elettronica, nel corso del quale – su sollecitazione di Giampaolo Giacobazzi a presentare della autocandidature per quello che allora era stato chiamato “Ufficio di Presidenza” – si era dichiarato del tutto disponibile a far parte del gruppo dell’Italia Centro Pierluigi Rainone.

 

Il Presidente Guido Pollice ha allora aggiunto anche PAINONE PIERLUIGI fra le candidature dei membri del Comitato Esecutivo dell’Italia Centro.

Riguardo alle tre candidature al Collegio dei Probi Viri Rodolfo Bosi ha fatto presente che, trattandosi di un organo che deve essere sempre e comunque super partes nel giudicare l’eventuale operato di qualunque iscritto VAS che risultasse in violazione dello Statuto e ad ogni modo gravemente dannoso per l’associazione, non era a suo giudizio molto opportuno candidare “controllori” che fossero al tempo stesso “controllati”. 

Sono state quindi votate in blocco tutte le suddette candidature, che sono state approvate all’unanimità dall’Assemblea Nazionale Straordinaria dei Soci VAS.  

Su sollecito di Rodolfo Bosi, il Presidente Guido Pollice ha quindi invitato i membri del Consiglio Nazionale appena eletti a decidere l’importo della quota fissa mensile da versare nel rispetto di quanto prescrive al riguardo il Regolamento Interno dell’associazione approvato nella prima parte dei lavori dell’Assemblea Nazionale Straordinaria.

Dal momento che la disposizione approvata al riguardo del Regolamento prevede che «ogni membro del Consiglio Nazionale si impegna a versare mensilmente a VAS nazionale un proprio contributo in proporzione con la quota associativa annuale, nella misura decisa dallo stesso Consiglio Nazionale», Ermete Ferraro e Nicola Lamonica hanno proposto una quota di 17,00 € al mese (vale a dire la metà della quota associativa annua che è di 35 €).

Alla fine il Consiglio Nazionale di VAS ha approvato a maggioranza che la quota fissa mensile debba essere di 20,00 €.

Intorno alle ore 19, 15 il Presidente Guido Pollice ha chiuso i lavori dell’Assemblea Nazionale.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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