Gran parte dei rifiuti marini che danneggiano l’ecosistema marino vengono portati dai fiumi e tra le ormai molte iniziative che si occupano di marine litter e della necessità di avere degli indicatori e dei valori base sul numero dei rifiuti che dai fiumi finiscono nel mare c’è anche il Riverine Litter Observation Network (Rimmel) al quale partecipano 36 istituti di ricerca europei, coordinati dal Joint research centre (Jrc) della Commissione europea, che utilizza un protocollo di monitoraggio sperimentale per censire i rifiuti più grandi di 2,5 cm che galleggiano alle foci dei fiumi. Di Rimmel fanno parte anche diversi istituti e Ong italiani che monitorano fiumi come il Tevere e l’Arno e tra questi c’è l’Accademia del Leviatano che dal 2016 monitora dal pedonale di Fiumicino, tutti i rifiuti che dal ramo più piccolo del Tevere entrano in mare. All’Accademia del Leviatano spiegano che «la ricerca è stata portata avanti dai ricercatori volontari dell’associazione esperti nelle tecniche di monitoraggio rifiuti e da studenti che hanno usufruito delle borse di studio della Regione Lazio “Torno Subito”». Alla raccolta di dati, che saranno utilizzati dal Jrc per analizzare i valori base ed i trend del quantitativo di rifiuti che dai fiumi giungono al mare, ha partecipato anche l’Associazione Discesa Internazionale del Tevere. I risultati serviranno anche per valutare l’effetto delle politiche ambientali legati ad importati Direttive Europee come la Direttiva Rifiuti e la Strategia Marina. Lo studio, sarà presentato a dicembre ad un convegno sui rifiuti marini organizzato dall’Accademia dei Lincei a Roma. Una delle ricercatrici responsabili del monitoraggio, Miriam Paraboschi, sottolinea che «i rifiuti che finiscono nel mare si frammentano in particelle più piccole che rischiamo di entrare nella catena alimentare del mare; altri, invece, sono riportati dalle mareggiate sulle spiagge diventando così rifiuti urbani la cui gestione è […]