Parchi e riserve tropicali ‘asso’ contro cambiamenti climatici

 

ROMA – Parchi e riserve naturali tropicali in America Latina, Africa e Asia non solo proteggono flora e fauna selvatiche ma sono anche un asso nella lotta ai cambiamenti climatici.

Uno studio pubblicato su Scientific Reports evidenzia che queste aree rallentano il riscaldamento globale perché riducono un terzo le emissioni di carbonio prodotte dalla deforestazione tropicale. Le aree protette rappresentano il 20% delle foreste tropicali del mondo e svolgono un ruolo cruciale come habitat per specie come tigri, giaguari, leoni asiatici, elefanti.

In più sono una protezione per i siti patrimonio mondiale, come le rovine Inca di Machu Picchu in Perù, e per i territori abitati da indigeni in Sud America.

Secondo l’analisi di ricercatori delle università di Exeter e del Queensland queste porzioni di foreste stanno anche impedendo il rilascio in atmosfera di milioni di tonnellate di carbonio che altrimenti sarebbero state prodotte da attività di deforestazione.

Tra il 2002 e il 2012 la protezione delle foreste tropicali ha consentito una riduzione di emissioni pari a 1.492 milioni di tonnellate di anidride carbonica (CO2) all’anno.

Solo nell’America del Sud, Brasile compreso, le aree forestali protette hanno impedito il rilascio annuo in atmosfera di quasi 369 milioni di tonnellate di carbonio.

In Asia hanno risparmiato all’ambiente 25 milioni di tonnellate annue e in Africa 12,7 milioni.

Si tratta della quantità di carbonio che sarebbe stata rilasciata se queste aree non fossero state protette dalla deforestazione.

Così, spiega il professor Dan Bebber, uno degli autori, oltre a proteggere gorilla, tigri e siti storici, si è contribuito anche a “ridurre la velocità del cambiamento climatico“.

 

(ANSA del 27 ottobre 2017, ore 09:51)

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