Sfida montagna, il ministro Galletti: “approveremo la legge sulle aree protette e daremo pieno valore ai servizi ecosistemici-ambientali. ne ha bisogno l’italia”

 

Una rapida approvazione definitiva in Parlamento della legge sulle Aree protette consentendo il riordino del sistema dei Parchi italiani e anche la valorizzazione dei servizi ecosistemici-ambientali.

Sono questi i due impegni che il Ministro Gian Luca Galletti ha assunto intervenendo a Bologna all’Assemblea nazionale Uncem, dal titolo “Sfida montagna”.

Ad ascoltarlo oltre 150 Sindaci e Amministratori locali, docenti e Rettori universitari, esperti di sviluppo locale, pianificatori, rappresentanti delle categorie, dei sindacati e delle imprese.

Il Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ha chiuso gli interventi della giornata con il Presidente nazionale Uncem Enrico Borghi e con Alessandra Stefani, in rappresentanza del Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali. 

Dobbiamo smettere di vivere la montagna come un problema – ha detto il Ministro Galletti – La montagna offre grandi opportunità agricole, turistiche e ambientali.  

Ed è decisiva nel contrasto ai cambiamenti climatici.  

Due dati: il 50 per cento dell’energia rinnovabile è prodotta grazie all’acqua, è idroelettrica.  

Il 31 per cento delle imprese agricole italiane hanno sede in montagna“.

Come Ministero – ha proseguito – abbiamo fatto molto per prevenire il dissesto idrogeologico, che ha tra le principali cause l’abbandono della montagna.  

Dobbiamo spendere bene le risorse disponibili e di certo ci aiuta a livello istituzionale la legge sui piccoli Comuni recentemente approvata.  

Le foreste rappresentano una parte importantissima del nostro capitale naturale, da custodire e valorizzare.  

Anche per questo, accanto al Pil, abbiamo introdotto il Bes, il Benessere equo e sostenibile, con indicatori che puntano sul capitale naturale.  

Se lo consumiamo non abbiamo una crescita, bensì una decrescita del Paese“.

Da Galletti, l’impegno politico nella spinta verso il voto finale del ddl Parchi che aggiorna la legge 394.

Siamo a un passo dall’approvazione di una norma innovativa, molto importante – ha affermato il Ministro – Dobbiamo chiuderla entro la legislatura. E dobbiamo anche dare pieno valore ai servizi ecosistemici. Nell’interesse dell’intero Paese“.

Pronta anche la nuova legge forestale, che verrà varata con Decreto.

Apre importanti sfide – ha spiegato Alessandra Stefani all’Assemblea – mettendo a sistema le migliori esperienze regionali nella gestione del bosco.  

Se ne occuperà la nuova Direzione Foreste del Mipaaf, recentemente costituita, per poter così usare bene 11 milioni di ettari di patrimonio forestale italiano, il 35% del territorio, oggi capace di dare solo lo 0,08% del Pil del Paese.  

Puntiamo sullo sviluppo, che vuol dire togliere lacci inutili, mettendo in circolo pratiche, persone, idee“. “Uncem sostiene la necessità espressa dal Ministro di chiudere a brevissimo la legge sui Parchi e di avere la legge forestale nazionale – ha concluso l’on. Borghi – Con la legge sui piccoli Comuni, il Collegato ambientale e la Strategia Aree interne potremo così disporre di una serie di norme che da tempo aspettavamo e che potremo utilizzare per lavorare efficacemente sui territori montani garantendo sviluppo e servizi“.

 

(Articolo pubblicato con questo titolo sul sito dell’Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani)

 

N.B. – Presidente dell’UNCEM è dal 2000 l’On. Enrico Borghi (PD) che sostiene la necessità di “chiudere a brevissimo la legge sui parchi”, ma che è stato – guarda caso – anche il relatore in Commissione Ambiente della Camera dei Deputati del disegno di legge di riforma dei parchi, al momento bloccato in Commissione Ambiente del Senato dal parere negativo espresso dalla Ragioneria Generale dello Stato di Stato, oltre che in attesa del parere della Commissione Bilancio.

 

On. Enrico Borghi

Sia il Ministro Galletti che l’On. Borghi si dichiarano convinti di “una rapida approvazione definitiva in Parlamento della legge sulle Aree protette”: sembra addirittura che dal 27 ottobre 2017 il disegno di legge sia stato messo nel calendario dei lavori dell’Assemblea del Senato del prossimo mese di dicembre.

C’è quindi da chiedersi se per caso sia stato individuato qualche grimaldello procedurale per superare le censure portate dalla Ragioneria Generale dello Stato senza modificare il disegno di legge approvato dalla Camera dei Deputati e doverglielo quindi rimandare in terza lettura.

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