Dal Senato via libera all’istituzione dei Parchi nazionali del Matese e Portofino

 

 

Il Senatore PD Massimo Caleo ha reso noto che «nella notte, dopo tanta fatica e tanto lavoro, sono stati approvati due miei emendamenti in Commissione bilancio, per istituire 2 nuovi Parchi Nazionali, quello di Portofino e quello del Matese e 2 nuove aree marine protette, quella di Capo d’Otranto e quella di Capo Spartivento.  

Inoltre, dopo 30 anni di stallo, d’intesa con le Regioni Emilia-Romagna e Veneto, nasce il Parco Interregionale del Delta del Po, che permetterà la tutela della Camargue Italiana.  

Per il nuovo Parco Nazionale di Portofino è prevista una dotazione, per l’avvio, di 1 milione di euro mentre per il nuovo Parco Nazionale del Matese sono previsti, per l’avvio, 2 milioni di euro.  

Per le nuove aree marine protette di Capo d’Otranto e di Capo Spartivento è prevista una dotazione rispettiva di 700 mila euro e di 800 mila euro nel triennio.  

Il duro lavoro è stato premiato.  

La legge di bilancio si colora di verde e di azzurro».

Rossella Muroni, presidente nazionale di Legambiente e i presidenti di Legambiente Campania, Michele Buonomo e di Legambiente Molise Manuela Cardarelli, commentano: «Un impegno per la tutela della biodiversità che con costanza e caparbietà Legambiente ha portato avanti in questi ultimi trent’anni e grazie al quale oggi si raggiunge un ottimo risultato con l’approvazione dell’emendamento, a firma del Senatore Massimo Caleo, che istituisce il Parco nazionale del Matese.  

Ora le regioni Molise e Campania devono concertare con il perimetro del Parco nel più breve tempo possibile per dotare l’Appennino di una nuova area protetta che completi il sistema di conservazione della natura del nostro Paese e fornisca a questi territori nuove opportunità di sviluppo locale sostenibile incentrato sulla conservazione della natura».

Infatti, l’istituzione del Parco nazionale del Matese che comprenderà territori nelle province di Benevento, Caserta, Campobasso e Isernia, corona l’impegno del Cigno Verde che non ha mai smesso di sensibilizzare cittadini e istituzioni sulla necessità di superare una situazione anacronistica che vede il massiccio del Matese oggi diviso in due: la parte campana dove oggi è istituito un Parco Regionale del Matese e quella molisana dove solo una parte è tutelata da aree Sic e Zps e che oggi può rivendicare il senso unitario di tutela per la biodiversità e dell’ecosistema matesino nel suo complesso.

Legambiente conclude: «Ora il prossimo passo è quello di istituire un Comitato congiunto delle due Regioni confinanti al fine di definire i tanto attesi confini dell’area protetta, da condividere con i comuni e le comunità locali e i diversi portatori di interesse e noi continueremo a informare i cittadini molisani e campani riprendendo il percorso degli Stati Generali del Parco del Matese iniziato tre anni fa e che vedrà la sua conclusione quando il Parco nazionale del Matese sarà pienamente operativo e dovrà diventare una opportunità per le comunità locali che aspettano di vedere valorizzato il loro patrimonio naturale e culturale che sebbene sia per la gran parte intatto ha portato pochi benefici concreti poiché non è stato adeguatamente valorizzato.  

Il Parco è la vera risposta alla nascita di una vera economia sostenibile, sana e pulita che contrasti i vari investimenti pubblici che hanno visto deturpare il nostro territorio anche a causa di consumo di suolo, devastando risorse economiche senza creare benessere».

 

(Articolo pubblicato con questo titolo il 29 novembre 2017 sul sito online “greenreport.it”)

 

 

 

 

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