Archivi Giornalieri: 4 Dicembre 2017
Il 27 novembre 2017 l’Unione europea ha rinnovato di almeno 5 anni l’autorizzazione all’uso dell’erbicida più diffuso in agricoltura, il glifosato. Inutili il voto contrario di 9 Stati membri (Italia compresa), la condanna della mobilitazione della società civile e delle entità scientifiche, le cui ricerche evidenziano i rischi molteplici, ormai noti, che possono scaturire dall’uso di questo pericoloso pesticida. Prestigiosi enti di ricerca come l’International agency for research on cancer (Iarc), l’Istituto Ramazzini di Bologna e la sezione italiana dell’International society of doctors for environment (Isde-Italia), hanno più volte richiesto il divieto di diffusione dell’erbicida. Allo stesso modo, i cittadini europei (Ice) avevano organizzato la campagna “Stop Glifosato” e raccolto più di 1.323.000 firme per non rinnovare l’autorizzazione all’uso. «Altri interessi, che vanno oltre la tutela della salute umana e dell’ambiente – dice Massimiliano Sanfilippo responsabile della tematica Conversione ecologica e transizione di Cospe – sono entrati in gioco. L’Unione europea o non è stata in grado di valutare la validità delle fonti scientifiche o, scenario peggiore e forse più realistico, ha ceduto alle pressioni della lobby del settore agrochimico – emerse di recente anche grazie alle rivelazioni dei “Monsanto papers” e all’inchiesta del quotidiano francese “Le Monde”, pubblicata in Italia dalla rivista “Internazionale”. Una decisione insomma antidemocratica oltre che antiscientifica secondo l’organizzazione non governativa che aderisce da tempo alla Coalizione italiana #StopGlifosato». Non tutto è, però, perduto. In vista della nuova votazione che si terrà nel 2022, sarà necessario sin da ora lavorare per assicurarsi che vi sia un fronte compatto e un parere condiviso degli Stati membri sulla pericolosità del glifosato. Per ottenere questo risultato bisogna difendere l’operato delle istituzioni scientifiche indipendenti, divulgare in maniera più efficace i risultati delle ricerche e, soprattutto, lavorare con gli agricoltori per identificare e rendere più accessibili le alternative […]
Riprende l’esame del testo del disegno di legge di riforma dei parchi (119-1004-1034-1931-2012-B) così come approvato dalla Camera dei deputati il 21 giugno 2017. Su tale testo c’è stata la relazione inviata dalla Ragioneria di Stato al Governo in cui emergono importanti falle anche dal punto di vista economico finanziario, con la conseguente richiesta di porre una serie di correttivi, indicati per altro nella relazione, che certo ha scompigliato i piani di chi chiedeva un’approvazione del testo senza modifiche (http://www.vasroma.it/la-ragioneria-generale-dello-stato-boccia-la-nuova-legge-sui-parchi/) . Con riferimento specifico alle attività di estrazione petrolifera nelle aree contigue ai parchi sullo stesso testo c’è stata poi una relazione tecnica del Ministero dello Sviluppo economico che ha evidenziato alcune interferenze tra le aree oggetto di divieto e le attività di estrazione in essere e rileva che potrebbero esserci delle perdite economiche per le casse dello Stato se al testo di legge non si apportano delle modifiche (http://www.vasroma.it/gas-e-petrolio-bloccano-di-nuovo-la-riforma-dei-parchi/). Per la commissione Bilancio, che deve ancora formulare un parere sulla base di questi dati tecnici, non è una questione di merito ma solo economica: “Si potrà scegliere se coprire le entrate mancanti oppure se modificare la norma”, ha spiegato il relatore Mauro Del Barba in commissione Bilancio che è stata convocata per domani 5 dicembre 2017. Per mercoledì 6 dicembre è stata convocata ance la Commissione Ambiente del Senato, che dovrà dibattere su entrambe le suddette relazioni e sul parere espresso dalla Commissione Bilancio il giorno prima.
In Cile, una parte considerevole del ghiacciaio Gray, all’interno del Parco nazionale Torres del Paine, nel sud del Paese, si è staccata dalla sua sede, e sebbene fosse una situazione prevista dagli scienziati, le dimensioni della parte caduta sono molto più grandi del normale e i glaciologi stanno effettuando un attento monitoraggio. “La cosa singolare è che si tratta di una parte di dimensioni molto grandi, e richiama la nostra particolare attenzione“, ha sottolineato Ricardo Jana dell’Istituto Antartico Cileno (INACH). Il glaciologo ha spiegato che il distacco è avvenuto in un settore chiamato “lingua est”, nella parte anteriore del ghiacciaio che in 12 anni ha perso 900 metri di superficie, a cui si aggiungono i 300 di questo fine settimana, senza alcuna certezza sulle ragioni. Per Jana, il cambiamento climatico è uno dei fattori che stanno contribuendo al verificarsi di queste frane, ma la ricerca deve ancora essere approfondita per conoscere l’impatto delle diverse variabili climatiche, come la temperatura e le precipitazioni. “Nonostante il fatto che possa essere una minaccia“, l’avvenimento “è una vera opportunità per indagare, è un esperimento che sta accadendo in tempo reale e possiamo osservarlo“, ha detto il glaciologo dell’INACH. (ANSA del 29 novembre 2017, ore 19:57)
Bicilette oBike parcheggiate in vi della Greca Prot. n. 29/2017 Alla Sindaca del Comune di Roma Virginia Raggi all’Assessore alla Città in Movimento Linda Meleo all’Assessore allo Sviluppo economico, Turismo e Lavoro Adriano Meloni p.c. al Presidente della Commissione Mobilità Enrico Stefano Oggetto – Introduzione di 1.200 bici a flusso libero nei Municipi I e II di Roma Sul quotidiano online “Roma Today” del 30 novembre 2017 è stato pubblicato un articolo dal titolo «Arriva a Roma “OBike”, il bike sharing con 1200 bici “a flusso libero”», che riporta le dichiarazioni del responsabile di oBike Italia Andrea Crociani, secondo cui il servizio di free floating è già disponibile al momento solo per i Municipi I e II, ma che con la bicicletta si può comunque circolare liberamente in qualsiasi altro Municipio della città, a condizione che alla fine sia rilasciata nei municipi indicati: a tal ultimo riguardo l’esperienza fortemente negativa già vissuta in altre città, a partire da quelle in Cina, lascia più che verosimile prevedere un parcheggio selvaggio di questo numero di biciclette. Stando alle dichiarazioni del responsabile di oBike Italia, il servizio di bici free floating sarebbe stato introdotto nei Municipi I e II senza nessun preventivo accordo o coordinamento né con i Municipi interessati né con l’Amministrazione Capitolina che in materia di servizio di Bike Sharing non sembra avere quanto meno una programmazione coordinata. Si fa infatti presente che nel pomeriggio del 13 novembre 2017 gli Assessori Adriano Meloni e Linda Meleo hanno partecipato alla seduta in cui la Giunta Capitolina ha approvato con deliberazione n. 243 i 15 Piani di Localizzazione degli impianti pubblicitari che prevedono 8.000 mq. circa di superficie espositiva pubblicitaria da concedere a chi si aggiudicherà il bando di gara internazionale come corrispettivo di un servizio di Bike Sharing costituito […]