Parchi e legge di stabilità: passi avanti e cose da fare

 

È in corso l’approvazione della legge di stabilità che, contiene novità importanti per il sistema dei parchi italiani.

Il testo uscito dal senato, grazie ad un emendamento presentato dai sentori Caleo e  Vaccari contiene l’istituzione di due nuovi parchi nazionali, Portofino e Matese, quella di due aree marine protette, capo Spartivento e capo d’Otranto, oltre ad un controverso provvedimento sul Delta del Po sul quale tornerò successivamente.

Istituire il parco nazionale di Portofino è una scelta appropriata perché va ad unificare in una sola gestione  un parco regionale ed un’area marina protetta, presenti da tempo e con significativi risultati raggiunti dal punto di vista gestionale.

L’area del Matese, importantissima dal punto di vista della biodiversità è oggi interessata da un parco regionale nella sola parte campana.

Un parco nazionale, esteso anche nell’area molisana, si collocherebbe non molto a sud di quello di Abruzzo Lazio e Molise nell’area appenninica più sprovvista di parchi nazionali (per trovare quello più a sud bisogna arrivare al Cilento).

Dal punto di vista ambientale oltretutto sarebbe un’area molto interessante per la potenziale espansione dell’orso marsicano.

Le risorse stanziate per l’avvio dei due parchi (rispettivamente un milione e due milioni di euro) sono adeguate per una buona partenza, mentre invece vanno assolutamente trovate le risorse per la fase a regime, senza gravare su quelle assegnate ai parchi nazionali già esistenti.

Le aree marine protette di Capo Spartivento (già presente nelle aree di reperimento della 394/91) e Capo d’Otranto arricchiscono il nostro importantissimo patrimonio naturale tutelato a mare, tuttora in termini di superficie non comparabile con quanto si è fatto a terra.

Come giustamente qualcuno ha fatto rilevare, ci sono ancora altre aree meritevoli di tutela a mare, molte delle quali già previste come aree di reperimento nella 394/91.

Ma con l’istituzione di queste ce ne sono due di meno è quindi si sta andando nella direzione giusta.

Riteniamo pertanto importante che la camera dei deputati confermi queste quattro istituzioni con l’approvazione della legge di stabilità.

Nella stessa camera dei deputati è stato presentato un emendamento tanto importante quanto insperato, con primi firmatari gli onorevoli Borghi e Realacci.

In pratica riprende in parte quanto già approvato dalla camera in sede di modifica della 394/91 e cioè un finanziamento di 30 milioni di euro per il piano triennale delle aree protette per il 2018-19-20.

Anche se il nuovo articolo che codificava il piano triennale presente  nella modifica della 394 è, ovviamente, molto più completo ed articolato.

sarebbe un risultato veramente eccezionale se questa scelta lungimirante, trovasse un’attuazione sin da subito.

E veniamo a quanto previsto per il Delta del Po che è una cosa che sta facendo discutere molto.

Numerose associazioni ambientaliste si sono schierate contro quanto è stato approvato al senato in quanto eliminerebbe la previsione  della 394/91 di un parco interregionale sul Delta del Po, chiedendo anzi un parco nazionale.

Su questo punto la posizione delle associazioni ambientaliste è ineccepibile.

È ovvio che dal punto di vista della tutela della biodiversità e delle finalità complessive di un parco l’area del Delta del Po meriterebbe un parco unico, come nella previsione della 394.

D’altra parte bisogna prendere atto che sono passati 26 anni nei quali si sono succeduti una dozzina di ministri dell’ambiente, più che  altrettanti tra presidenti delle regioni e relativi assessori regionali e, non solo il parco interregionale non è stato istituito, ma non sono mai nemmeno partite le procedure per arrivarci.

Per cui io condivido l’idea che sarebbe meglio mantenere la previsione del parco interregionale del Delta del Po o trasformarla in nazionale,  anche se più che mantenere la previsione sarebbe importante farlo.

Allo stesso tempo ritengo che per i parchi italiani sarebbe molto importante approvare definitivamente l’istituzione delle 4 nuove aree protette ed il finanziamento del piano triennale con 30 milioni di euro.

Spero che le associazioni ambientaliste, oltre a sostenere la posizione sul Delta del Po, ci aiutino a spingere fortemente in questa direzione.

 

(Comunicato di Giampiero Sammuri, Presidente Federparchi . Europarc Italia, pubblicato con questo titolo l’11 dicembre 2017 sul sito online “greenreport.it”)

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