Il settore delle guide ambientali? Dà lavoro a diecimila italiani

 

Filippo Camerlenghi

La legislatura si è conclusa con un nulla di fatto in materia di riforma della legge quadro sulle aree naturali protette.

Dopo tanti dibattiti e tensioni, tra le diverse aspettative di modifica della L. 394/91, la conclusione della legislatura non ha consentito l’approvazione della legge di modifica della legge che disciplina parchi e riserve naturali, e le aree marine protette del nostro Paese.

Nel disegno di legge per la modifica erano apparse più volte proposte che riguardavano l’esercizio della professione di guida ambientale escursionistica con tentativi di chiusura rispetto alla liberalizzazione promossa dalle direttive europee in materia di libera concorrenza e dalla legge 4/2013 che in Italia disciplina il settore.

Aigae ritiene che la prossima legislatura dovrebbe affrontare il nodo cruciale delle professioni turistico-ambientali e culturali garantendo accesso alle professioni a tutti coloro che hanno profonda qualificazione in materia e che possano sviluppare il turismo ambientale e culturale in Italia.

La guida, infatti, è uno dei pilastri della “green economy open air”, un mestiere fondamentale nel Belpaese che ha un diffuso e spesso bistrattato patrimonio culturale ed ambientale.

Chiediamo alle forze politiche che si apprestano alla campagna elettorale a considerare che il solo settore delle guide ambientali escursionistiche dà lavoro e sopravvivenza a circa diecimila tra dipendenti del settore e professionisti, che fanno dell’accompagnamento in sicurezza un lavoro.

Ma in questo settore c’è anche la fruizione corretta delle aree marine protette e dei parchi nazionali e regionali, delle riserve naturali e dei centri visite, di musei ed attività didattiche nelle scuole e nel territorio.

Una realtà complessa, che merita di essere rispettata e conosciuta.

Occorre voglia di rispetto per tutte le componenti del variegato sistema turistico della montagna, del territorio, del mare, delle città, dei musei, dei parchi, nel mondo dell’educazione.

Aigae plaude invece per quanto deciso dal Governo in sede di Bilancio 2018.

In sede di Bilancio per il 2018, Governo e Parlamento  hanno ancora legiferato: sul Parco del Delta del Po (che attendiamo ormai da troppo tempo!), sulle aree marine protette di Capo d’Otranto-Grotte Zinzulusa e Romanelli, Capo Spartivento, prevedendo e finanziando le nuove aree marine protette individuate; istituendo i parchi nazionali del Matese e di Portofino; nonché con lo stanziamento di 30 milioni di euro per investimenti nei parchi nazionali tra il 2018 ed il 2020.

Ogni investimento fatto sui parchi, le riserve, le aree marine protette, è un regalo fatto alle nuove generazioni.

La conservazione della natura e la corretta gestione delle aree naturali protette sono un obiettivo ineludibile di ogni seria politica economica ai giorni nostri.

Ci auguriamo che tutte le forze politiche abbiano attenzione reale ed effettiva per la natura e la cultura, nei loro programmi elettorali e nelle successive pratiche di governo.

Chiediamo ai partiti di valutare appieno la grande rilevanza sociale ed economica del lavoro delle guide, in un periodo di gravi tensioni occupazionali che portano sempre più persone dinamiche e preparate a misurarsi con il turismo ambientale e culturale, con la vita all’aria aperta.

 

(Articolo di Filippo Camerlenghi, presidente nazionale dell’Aigae, Guide ambientali escursionistiche italiane, pubblicato con questo titolo l’8 gennaio 2018 sul sito online “greenreport.it”)

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