L’Authority Usa per l’energia boccia il piano di salvataggio del nucleare e del carbone di Trump

 

La Federal energy regulatory commission (Ferc) Usa ha messo bocciato il Notice of Proposed Rulemaking (Nopr) presentato da   interrotto la sua considerazione dell’avviso di proposta di Rick Perry segretario all’energia Usa Rick Perry e fortemente voluto dal presidente Donald Trum  per salvare le antieconomiche centrali nucleari dell’Ohio che non sono più in grado di competere con fonti di energia più pulite ed economiche come il solare e l’eolico e l’efficienza energetica.

Lo stop riguarda anche i finanziamenti alle obsolete centrali a carbone, una delle fissazioni di Trump, e mette a rischio il rinascimento carbonifero annunciato dal presidente ma ostacolato da tutti i trend energetici, economici e climatici.

L’authority Usa per l’energia, composta da 5 commissari di cui 3 nominati dal Presidente Usa, ha respinto all’unanimità il piano di sussidi per le centrali elettriche a carbone o nucleari che mantengono scorte di carburante sul sito per 90 giorni.

La Ferc ha anche avviato un nuovo procedimento per indagare sui problemi di resilienza della rete in modo più completo e basato su prove, richiedendo che gli operatori della rete inviino commenti entro 60 giorni.

Nonostante il suo staff  avesse già detto che  non esisteva nessuna giustificazione per continuare a sostenere con finanziamenti pubblici centrali fossili e nucleari ormai fuori mercato, Perry aveva chiesto alla Ferc di approvare regolamenti che avrebbero costretto i consumatori a pagare miliardi di dollari in più per sostenere delle centrali a carbone e nucleari non competitive e che ormai erano destinate alla dismissione.

Secondo Sierra Club, la più grande diffusa e influente associazione ambientalista Usa, «la decisione della Ferc è un rifiuto della richiesta del Dipartimento dell’energia di intraprendere un’azione precipitosa che avrebbe imposto miliardi di dollari ai consumatori».

Mary Anne Hitt, direttrice della campagna Beyond Coal di Sierra Club, sottolinea che «l’annuncio della Ferc  è un ritorno alla realtà dopo mesi che i miliardari executives  del carbone e del nucleare hanno fatto  pressione sul Doe e sulla fErc perché predisponessero illegalmente piani di salvataggio per i loro impianti antieconomici.

L’intero procedimento del Nopr è stato uno stratagemma orchestrato comicamente da executives  senza scrupoli del carbone e nucleare per ostacolare la concorrenza, perché erano abbastanza stupidi da pensare che i clienti delle compagnie elettriche americane volessero le loro sporche e costose centrali elettriche quando sono disponibili alternative più economiche e più pulite. 

Dubitiamo che questo sarà il loro ultimo tentativo di salvare i loro impianti in fallimento, quindi ci stiamo preparando per il prossimo round delle loro pericolose proposte».

Neil Wagoner, responsabile della campagna Beyond Coal di Sierra Club nell’Ohio, conclude: «La Ferc ha preso la decisione giusta; non ha senso costringere i clienti delle compagnie elettriche a pagare di più per salvare delle centrali a carbone e nucleari vecchie, sporche e antieconomiche.

Gli Ohioans hanno fin troppa familiarità  con il tipo di piano di salvataggio che il Dipartimento dell’energia stava cercando di portare avanti con il Nopr.

Per anni, i clienti delle compagnie elettriche dell’Ohio si sono fermamente opposti a simili tentativi dallo Stato per salvare delle utility basandosi sullo stesso tipo di argomenti non fattuali.

Anche se questo probabilmente non sarà l’ultimo tentativo di costringere gli Ohioans a pagare di più per energia sporca, obsoleta e costosa, l’economia di questi impianti non migliorerà e continueremo a combattere contro questi salvataggi dell’energia sporca».

                                                                                                 

(Articolo pubblicato con questo titolo il 9 gennaio 2018 sul sito online “greenreport.it”)

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