Disastri climatici, negli Usa il 2017 è stato l’anno peggiore mai registrato

 

Secondo la National oceanic and atmospheric administration (Noaa) «il 2017 sarà ricordato come un anno di estremi climatici e meteorologici per gli Stati Uniti, in quanto alluvioni, tornado, uragani, siccità, incendi e congelamenti hanno causato centinaia di vittime e hanno portato disagi economici alla nazione.

La ricostruzione dopo le devastazioni di tre grandi uragani atlantici che hanno colpito gli Stati Uniti e una stagione di incendi boschivi estremi e in corso nel West dovrebbero continuare anche nel nuovo anno».

Gli scienziati dei National centers for environmental information (Ncei) della Noaa dicono che negli Stati Uniti la temperatura media nel 2017 è stata di 54,6 gradi Fahrenheit (12,5° C), 2,6*  F sopra la media), facendo del 2017 il terzo anno più caldo in 123 anni di registrazioni. e aggiungono che «in effetti, i cinque anni più caldi mai registrati per gli Stati Uniti si sono verificati dal 2006.

Il 2017 è stato anche il ventunesimo anno consecutivo in cui la temperatura media annuale ha superato la media. 

Per il terzo anno consecutivo, ogni stato degli Usa contigui e dell’Alaska ha registrato temperature annuali superiori alla media».

In cinque stati – Arizona , Georgia , New Mexico , North Carolina e South Carolina – il 2017 è stato l’anno più caldo mai registrato  e i 32 Stati altri Stati, compresa l’Alaska, ci sono state temperature medie annue che si posizionano tra le 10 più calde mai registrate.

L’anno scorso negli Usa le precipitazioni hanno totalizzato una media di 32,21 pollici (0,81 metri), 2,27 pollici sopra la media a lungo termine e il  2017 è così diventato il ventesimo anno più piovoso e il quinto anno consecutivo con precipitazioni superiori alla media. 

Le forti precipitazioni durante la stagione invernale hanno causato ingenti alluvioni e hanno fatto registrare o un elevato accumulo di neve in tutti gli Usa occidentali.

Queste piogge hanno contribuito a porre fine a una siccità pluriennale che ha colpito California e il Nevada. 

Tuttavia, l’inverno piovoso ha permesso alla vegetazione di prosperare creando un’abbondanza di combustibili per gli incendi boschivi durante la successiva stagione secca.

Il 2017 è iniziato e finito con un’area totale colpita dalla siccità (national drought footprint) che ha interessato  con circa un quarto dei 48 Stati contigui più. 

La national drought footprint  ha raggiunto un minimo del 4,5% a maggio, per l’ US Drought Monitor si tratta della piccola area interessata dalla siccità negli Usa negli ultimi 18 anni.

Una primavera e un’estate asciutte hanno posto le basi per la rapida espansione e intensificante della siccità in rapida nelle pianure settentrionali, causando impatti diffusi sull’agricoltura, con perdite totali superiori a 1 miliardo di dollari.

La siccità persistente nel sud-est del 2016 è proseguita fino all’inizio del 2017, ma le precipitazioni favorevoli hanno contribuito ad eliminare le condizioni di siccità entro l’estate. 

La siccità è tornata a sud alla fine del 2017 e si è sviluppata e si sta espandendo, specialmente nel sud-ovest, nelle pianure del sud, nella bassa valle del Mississippi e nel sud-est.

Nonostante gli Usa orientali siano stretti in una morsa di gelo estremo, il dicembre 2017 è stato in realtà  probabilmente il terzo più caldo mai registrato negli Usa, con una temperatura media negli Usa contigui di 34,8* F, 2,1° F sopra la media. 

Temperature molto superiori alla media sono state osservate in tutto il sud-ovest con caldo record in alcune zone della California e dell’Arizona, mentre in alcune aree delle Grandi Pianure, del Midwest e del Northeast sono state osservate temperature più basse della media. 

Dicembre si è concluso con temperature rigide record e quasi record per molte località dell’Est. 

In totale, a dicembre, le precipitazioni negli Usa sono state 1,55 pollici, 0,80 pollici al di sotto del normale, il che lo ha reso il nono dicembre più secco mai registrato e il più secco in quasi tre decenni.

Ma nell’anno in cui Trump ha dichiarato che gli Usa usciranno dall’Accordo di Parigi e che ci vorrebbe un po’ di buon vecchio cambiamento climatico perché fa troppo freddo, a dimostrare che il riscaldamento globale è una realtà e che sta colpendo duramente gli Stati Uniti ci ha pensato una serie impressionante di disastri climatici  e meteorologici: quelli con perdite superiori a un miliardo di dollari sono stati 16, per un totale di circa 306,2 miliardi, un nuovo record negli Usa che frantuma quello precedente di 214,8 miliardi di dollari stabilito nel 2005 a causa dell’impatto degli uragani Dennis, Katrina, Rita e Wilma.

Ancora più tragico è stato il disastro umano: le catastrofi climatiche hanno provocato la morte di almeno 362 persone e molte di più sono rimaste ferite durante eventi estremi; un’ondata di freddo; siccità in diverse aree; un esteso incendio; 2 inondazioni; gli uragani più grossi (Harvey, Irma e Maria) e 8 forti tempeste.

I giganteschi incendi negli Stati del West hanno causato danni pari a 18 miliardi di dollari, il triplo del precedente record degli Stati Uniti. 

I danni prodotti dall’uragano Harvey hanno superato i 125 miliardi di dollari: negli ultimi 38 anni solo l’uragano Katrina era stato più devastante e costoso.

Gli uragani Maria e Irma hanno fatto danni rispettivamente per 90 e 50 miliardi di dollari e Maria si e classificata come il terzo disastro climatico e meteorologico più costoso mai registrato negli Usa, mentre Irma si piazza al quinto posto.

Nel 2017 l’U.S. Climate Extremes Index (Uscei)  è stato il secondo più alto in 108 anni, attestandosi a più del doppio della media. Solo il 2012 ha avuto un valore Uscei superiore. 

A livello nazionale. gli estremi delle temperature massime e minime, le precipitazioni giornaliere e i giorni con piogge e cicloni tropicali hanno contribuito all’innalzamento dell’Uscei, un indice che traccia gli estremi climatici negli Usa.

Se il 2011 resta ancora l’anno record per l’Uscei, Il 2017  ha avuto probabilmente più eventi meteorologici e climatici estremi, dato che in questo indice tutti gli incendi che superano il miliardo di dollari di danni vengono considerati come un singolo evento stagionale.

Dal 1980, gli Stati Uniti hanno subito 219 disastri climatici e meteorologici che fino ad oggi sono costati complessivamente  1,5 trilioni di dollari di danni.

La media annuale 1980-2017 negli Usa è di 5,8 eventi climatici e meteorologici estremi; la media annuale degli ultimi 5 anni (2013-2017) è di 11,6 eventi.

 

 

(Articolo di Umberto Mazzantini, pubblicato con questo titolo il 9 gennaio 2018 sul sito online “greenreport.it”

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