Abbattute 400 querce nel Parco Nazionale del Gargano

 

Il Wwf parla di «orribile scempio nel cuore della Foresta Umbra» nel Parco Nazionale del  Gargano, ma aggiunge che «grazie ad un  blitz organizzato dai Carabinieri forestali, con l’intervento dello “Squadrone Eliportato Carabinieri Cacciatori Sardegna” – reparto militare dell’Arma specializzato nel controllo delle zone più impervie – è stato bloccato  un  poderoso taglio illegale di querce: purtroppo ne sono state abbattute oltre 400 (molte delle quali secolari).

Nel corso dell’operazione è stata scoperta una vera e propria “pista forestale” di 10 km realizzata abbattendo gli alberi dai quali sarebbero stati ricavati 2.800 quintali di legna pregiata».

Claudio Costanzucci Paolino, vicepresidente del Parco Nazionale del Gargano, ha espresso tutto il suo sdegno per la strage di alberi compiuta in località “Difesa” (zona 2 del Parco, in territorio di San Marco in Lamis) da tre uomini ora arrestati grazie all’intervento dei Carabinieri di San Giovanni Rotondo e dello squadrone dei Cacciatori di Sardegna, impegnati in un controllo straordinario nelle zone più isolate ed impervie del Gargano.

Costanzucci ha ricordato che «il mondo intero riconosce la straordinaria bellezza e unicità della nostra Foresta Umbra, ma qualcuno prova ancora a fare business sfregiando con violenza e senza ritegno i boschi del Parco Nazionale del Gargano.

Distruggere 400 alberi per ricavare un totale di 2.800 quintali di legna pregiata significa compiere uno scempio ambientale senza precedenti ai danni del nostro patrimonio boschivo, una bellezza che tutto il mondo ci invidia.

Ringraziamo le forze dell’ordine per l’importante azione di repressione, ma quanto è accaduto ci deve interrogare su come ciò sia stato possibile.

Il bene comune non si tocca ed è per questo che chiederemo azioni più incisive sul piano preventivo».

Il delegato Wwf Puglia, Nicolò Carnimeo,  sottolinea: «Si tratta di un gravissimo danno ecologico al patrimonio boschivo e al paesaggio del Parco Nazionale del Gargano.

Come Wwf faremo un “atto di significazione di parte offesa” presso il Tribunale per poi costituirci parte civile e chiederemo che tra le imputazioni sia inserito il delitto di “Disastro ambientale”. Chiediamo inoltre che venga nominato al più presto il Presidente del Parco, c’è bisogno di una persona autorevole e di una presenza costante nelle aree di pregio per fermare i criminali di natura prima che si configurino danni ambientali di questa portata».

 

(Articolo pubblicato con questo titolo il 6 febbraio 2018 sul sito online “greenreport.it”)

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