Sanatorie, ferme 5 milioni di domande. Dalle liberalizzazioni shock positivo

 

Il Sole 24 Ore 08.02.2018

N.B. – Riguardo agli edifici costruiti abusivamente ex novo, e comunque per lo più non sanabili, nel 90% per cento dei casi le relative domande di condono vengono presentate in modo del tutto strumentale per raggiungere il seguente doppio scopo:

1) ottenere la sospensione del provvedimento di demolizione e di ripristino dello stato antecedente dei luoghi fino all’esito della domanda di condono:

2) ottenere contestualmente, come previsto dalla normativa vigente in materia, l’allaccio delle utenze (gas, acqua e luce) grazie alla esibizione della copia della domanda di condono.

Per poter demolire poi un edifico “abitato” di cui sia stata eventualmente rigettata la domanda di condono occorrerà togliere prima la “abitabilità” a chi lo occupa, annullando tutti i contratti delle utenze concesse (per legge) a seguito della presentazione della copia della domanda di condono.

È fin troppo evidente a questo punto l’interesse di tutti coloro che hanno presentato questo tipo di domande di condono (per edifici sicuramente non sanabili) a far sì che non si chiuda mai il procedimento che riguarda la loro costruzione abusiva, ricorrendo a tutti i mezzi ed i modi utili a far durare in eterno l’istruttoria delle domande di condono.

Fra i motivi non ultimi dell’elevatissimo numero di domande di condono sospese c’è proprio questo “meccanismo” perverso, che legittima implicitamente il sospetto di collusioni con gli interessi privati di molti funzionari degli Uffici preposti al rilascio  o al rigetto delle domande di sanatoria. 

 

Dott. Arch. Rodolfo Bosi

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