Ma si amministra così una città?

 

Forse non bisognerebbe scrivere più niente agli amministratori di questa città, perché questa gente non risponde più a nessuno e fondamentalmente ricopre il ruolo di amministratore pubblico solo per sentirsi chiamare assessore al bar al mattino o consigliere buon giorno per strada, o presidente o sindaco tra strette di mano e tanto narcisismo di paese.

Questo è ciò che accade qui a Vico Equense, presumo sia più o meno lo stesso anche ai piani più alti solo che lì vanno in televisione e qui devono accontentarsi o del giornale locale o più immediatamente del bar centrale.

Il silenzio più assoluto domina sui lavori che durano ormai da due anni sul ponte di Seiano, interdetto al transito pedonale, senza che nessuno abbia spiegato il perché considerando soprattutto la pericolosità che questo comporta per i cittadini che sono costretti a camminare sulla carreggiata.

Silenzio anche sul destino di quel serpentone che attraversa la piana del Rivo d’Arco, recentemente visto in televisione, su quell’orrore che tutti possono vedere di fronte a via Cavottole ovvero: una discarica abusiva recintata da nastro di plastica arancione e erbacce e cemento, dove chiunque sversa ciò che vuole in una città che dicesi votata al turismo e alla bellezza e all’accoglienza.

Poi ci sono operazioni vaghe che, proprio perché tali andrebbero discusse o chiarite e sottoposte a verifiche pubbliche e che invece o vengono silenziate o vengono sparate come grandi opere che questi amministratori caldeggerebbero.

Una tra queste per esempio è quella che il Comune darebbe all’EAV, Ente Autonomo Volturno) ovvero alla ex Circumvesuviana ovvero alla Regione Campania di De Luca la possibilità di costruire due ascensori per la marina di Vico per la modesta cifra di DODICI MILIONI di euro, tutti da impegnare e spendere in una delle zone geologicamente più pericolose della nostra costa e con problemi giuridici non da poco nella stessa zona: penso al parcheggio abusivo in zona demaniale per esempio, mentre in cambio di questa “concessione”, l’EAV avrebbe “generosamente offerto” (SIC!) 4 fermate del Campania express che fino ad ora ha accumulato soltanto decine di migliaia di euro di passività, costruendo niente di meno che due bus (orientativamente sui 150 mila euro) per una durata di 10 o 15 anni che potrebbero comodamente essere usati tutto l’anno ma che invece sono utilizzati solo per 40 giorni all’anno.

Allora forse sarebbe appena il caso di discuterne in consiglio comunale, parlare di queste macroscopiche contraddizioni eppoi magari chiedersi ma a chi e a cosa dovrebbero servire due ascensori per la marina di Vico che poi resterebbero chiusi per circa 10 mesi quando potrebbe funzionare un efficiente servizio di navette e perché non pensare alla riapertura e alla risistemazione di via Varraturo?

Ma come si fa la promozione e lo sviluppo del territorio senza valutare questi punti?

12 milioni di euro, in una zona pericolosissima, per tenere aperti due escensori che funzionerebbero solo per 4 mesi l’anno?

Poi, altra notizia che solerti giornaletti locali sparano – forse pagati dal Comune- come il prontuario di grandi opere che questa amministrazione silenziosa e defilata starebbe mettendo in cantiere per il bene del paese è quella sui lavori fognari che dovrebbero farsi nel quartiere Vescovado, molto mal messo e con un dissesto stradale e architettonico a dir poco indecente.

A questo proposito bisognerebbe dire ai cittadini che quello che si vanta essere il lavoro di questa amministrazione è invece roba vecchia, molto vecchia essendo queste somme quelle di un prestito acceso dal comune nel 2004 e destinate inizialmente ad altri lavori mai fatti o forse iniziati e mai finiti come i tanti che si possono vedere sul territorio.

Di quella somma forse si sarà perso almeno il 20% del valore monetario e dunque bisognerebbe discutere che cosa si andrebbe veramente a fare nel quartiere Vescovado e poi bisognerebbe capire perché in questo progetto si parla anche di competenze della GORI, che probabilmente gestirebbe le fasi dei lavori e certamente non lo farebbe per fare opere di bene.

Dunque moltissime sarebbero le cose che questi amministratori dovrebbero dire ai cittadini di questa città.

Ma questo non accade, essi rimangono in silenzio muti come sfingi e si beano beati e un po’ beoti dell’adulazione narcisistica di paese al bar, in piazza e sui giornaletti al soldo che fanno grandi titoli.

Così, mentre il Sindaco “fa una comparsata” – come ha ben scritto da un mio omonimo – tra giovani hostess dell’alberghiero e musici, tagliando un nastro rosso, sabato sera 10 marzo per l’inaugurazione di una mostra nella quale generosi artisti della città hanno lavorato sodo oltre che con il frutto della loro arte anche con il lavoro fisico per allestirla, in realtà aperta dal 2 marzo, i “liquami dei suoi elettori inquinano il mare dopo le piogge di questi giorni, tra miasmi mefitici, scorrendo accanto ad un noto ristorante 2 stelle Michelin e un giovane si buca nella stazione della circumvesuviana di Vico mentre alcool, eroina e coca dilagano in collina tra gli adolescenti su tutto il territorio di Vico, senza che si sia mai fatto mai uno straccio di programma di recupero e di inserimento sociale relativo all’alcolismo e alla tossicodipendenze ma invece pensando alle prossime pizze che dovremo tutti ingozzarci tra qualche mese.

Ecco allora come si amministra la città di Vico Equense, ci si balocca con finti vernissage, senza pensare per esempio a una seria programmazione culturale che potrebbe essere fatta dal Museo Asturi che fa finta di essere aperto o pensare ad una Pinacoteca Armando de Stefano laddove il maestro avrebbe voluto donare l’intera sua opera alla città, anche qui con una programmazione fatta di conferenze, concerti seminari di studi e quant’altro.

Far venire scolaresche distratte una tantum solo per far rumore e ammuina non significa fare o sollecitare la sensibilità culturale.

Colpiva in questa manifestazione la scritta mostra “ad ingresso libero”, ci mancava pure che si dovesse pagare un biglietto per entrare nell’atrio del nostro municipio.

 

Franco Cuomo VAS – Verdi Ambiente e Società

 

(Articolo di Franco Cuomo, pubblicato con questo titolo il 15 marzo 2018 sul blog “Cronache da Agharta”)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Vas