Vico Equense, un maxi-parcheggio nel borgo che fu set di «Totò a colori»

 

Antonio Scannagatti, un musicista squattrinato, abita con la famiglia della sorella nel paesino di Caianello, ma sogna una chiamata da Milano dagli editori musicali Tiscordi o Zozzogno che gli garantisca la gloria: è infatti convinto di essere un genio della musica.

È la trama di «Totò a colori», uno dei primi lungometraggi italiani a colori.

La scena iniziale del film, come ben sanno i cultori del Principe della Risata, fu girata a Vico Equense, precisamente nel borgo di Santa Maria del Toro.

Celebre, da allora, per quella immagine, oltre che per lo splendido santuario eretto nel Cinquecento e dedicato appunto alla Madonna.

Il maxi parcheggio

Ebbene, a pochi metri dalla chiesa ultrasecolare e dal set che Steno individuò per il suo film potrebbe ora essere realizzato un maxi parcheggio.

Un privato ha infatti presentato un progetto che prevede di costruire almeno 30 box interrati in un terreno che ospita attualmente un uliveto.

L’ennesimo garage interrato, in una penisola sorrentina che sempre di più assume i connotati, come denunciò già alcuni anni fa il Wwf, di Boxlandia.

In un Comune, peraltro, dove sono stati già costruiti numerosi box sotto agrumeti ed uliveti i quali, nella gran parte dei casi, non sono stati mai più ripristinati, contrariamente a quanto prevede la legge.

Dal centro di Vico alle frazioni collinari, in particolare a Bonea, sono sorti centinaia e centinaia di garage.

Molti di essi tuttora invenduti, circostanza che peraltro non ha frenato chi investe i suoi soldi in questo tipo di realizzazioni.

Il progetto relativo al parcheggio interrato a Santa Maria del Toro è stato già portato una volta in commissione edilizia integrata ed è tornato al mittente per chiarimenti ed integrazioni.

Potrebbe essere ripresentato a breve, e, alla luce dei precedenti, nulla lascia credere che l’amministrazione pubblica effettui davvero una seria verifica circa compatibilità ed opportunità di questa ennesima cementificazione.

Non resta che sperare, per evitare che i garage sfregino anche la memoria di Totò, nella mobilitazione degli ambientalisti e di chi ha a cuore le sorti del territorio.

Tra questi Franco Cuomo, responsabile a Vico Equense dei Verdi ambiente e Società, che dice: «Si continua a consumare suolo a Vico – soprattutto nella zona collinare – ed in tutta la costiera in maniera forsennata.

Tra box interrati, discutibilissimi progetti di presunto housing sociale, come quello che a Sant’Agnello è in fase di realizzazione ed ha determinato la cementificazione di un vasto agrumeto, sparisce ogni giorno un pezzo del paesaggio tipico della penisola.

Tutto ciò nell’interesse dei pochi – amministratori pubblici e imprenditori, che traggono lucro dal ciclo del cemento – ed a discapito del futuro di tutti».

 

(Articolo di Fabrizio Geremicca, pubblicato con questo titolo il 13 aprile 2018 sul sito “Corriere del Mezzogiorno” del Corriere della Sera)

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