Lotta ai cambiamenti climatici, Bloomberg tappa i buchi di Trump: 4,5 milioni di dollari all’Unfccc

 

L’inviato speciale dell’Onu per l’azione climatica, Michael Bloomberg, ha annunciato un contributo di 4,5 milioni di dollari destinato al segretariato dell’United Nations framework convention on climate change (Unfccc).

Il miliardario, filantropo ed ex sindaco conservatore di New York si è infatti impegnato a ripianare il deficit del segretariato causato dall’annunciata uscita dall’Unfccc e dall’Accordo di Parigi degli Usa di Donald Trump.

L’Unfcccc spiega che «il contributo sarà dedicato alle operazioni generali del Segretariato e permetterà soprattutto di aiutare i Paesi a raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra conformemente all’accordo accettato da 193 Stati nella capitale francese nel 2015».

Bloomberg tappa quindi il buco provocato dall’annuncio dato a marzo dal Congresso statunitense che gli Usa ridurranno di 4,5 milioni di dollari (da 7,5 milioni a 3 milioni) il finanziamento all’Unfccc per il 2018.

Bloomberg ha annunciato il suo finanziamento in diretta durante il programma televisivo ‘Face the Nation’ della CBS, spiegando che «l’America si è impegnata e in quanto americani, se il governo non lo farà, noi ne abbiamo tutti la responsabilità».

Poi in una dichiarazione ufficiale ha aggiunto: «Gli Stati Uniti si sono impegnati a lavorare con il resto del mondo per combattere i cambiamenti climatici nell’ambito dell’accordo di Parigi, e ciò include la fornitura di una parte equa dei finanziamenti per aiutare i Paesi a raggiungere i loro obiettivi. 

La nostra fondazione sta fornendo questo finanziamento all’UN Climate Change come parte del nostro lavoro per garantire che il popolo americano possa onorare l’impegno assunto con l’Accordo di Parigi».

Via Twitter, il segretario generale dell’Onu António Guterres si è detto «molto riconoscente a Michael Bloomberg, non solo per il suo generoso sostegno all’Onu ma anche per la sua leadership mondiale sull’azione climatica».

L’Unfccc ha detto che, con numerosi contributi dei firmatari dell’Accordo di Parigi ancora in sospeso e un «calo dei contributi volontari», il finanziamento di Bloomberg «arriva in un momento critico» e «rafforza la capacità dell’Onu a sostegno dei Paesi in via di sviluppo», permettendo «un’azione strategica più importante per promuovere l’azione climatica tra le parti interessate, in particolare le città e le regioni, le imprese e la società civile».

In un comunicato dell’Unfccc si legge che «un sostegno finanziario di questo tipo è fondamentale per mobilitare l’azione per il clima fino al 2020 e promuovere sinergie tra settori e aree geografiche nel contesto dello sviluppo sostenibile».

Nonostante l’uscita dell’Amministrazione Trump dall’Accordo di Parigi e la riduzione dei finanziamenti, Bloomberg si è detto convinto che gli Usa rispetteranno gli impegni per il 2025 di ridurre i gas serra per l’ammontare previsto «e se lo faremo noi, spero che lo faranno anche gli altri Paesi».

La segretaria esecutiva dell’Unfccc, Patricia Espinosa, ha concluso: «Quando i Paesi hanno adottato lo storico Accordo di Parigi per limitare l’aumento della temperatura globale, hanno anche riconosciuto che per il raggiungimento di tale obiettivo avrebbe intrapreso un’azione globale a favore del clima in tutti i settori, pubblico e privato. 

Accolgo con favore questo generoso contributo di Bloomberg Philanthropies come importante riconoscimento pratico del nostro bisogno di lavorare insieme e di rafforzare la nostra risposta al cambiamento climatico».

 

 

(Articolo pubblicato con questo titolo il 23 aprile 2018 sul sito online “greenreport.it”)

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