Il Parco nazionale del Chiribiquete in Colombia diventa la più grande area protetta tropicale del mondo

 

La Colombia festeggia due notizie: la prima è che il Parque Nacional Serranía de Chiribiquete è stato dichiarato Patrimonio mondiale “misto” dell’Unesco per il l suo enorme valore ambientale, culturale e sociale, la seconda è che  l’area protetta è stata ampliata con altri 1.486.676 ettari, diventando così il più grande Parco Nazionale del mondo che protegge una foresta pluviale tropicale.

Parques Nacionales Naturales della Colombia e Instituto Colombiano de Antropología e Historia (Icanh), con l’appoggio dei ministeri dell’ambiente, della cultura e degli esteri, hanno lavorato per più di 2 anni per mettere insieme la documentazione presentata il primo febbraio 2017 all’International council on monuments and sites (Icomos) e all’International union for conservation of nature (Iucn) che valutano le candidature per conto dell’Unesco e ora il presidente uscente della Colombia, Juan Manuel Santos, può festeggiare dopo aver inserito il primo luglio nel Parco il Cerro Azul nella Serranía de La Lindosa , un’area archeologica protetta che era nell’area contigua del Parque Chiribiquete, facendolo così diventare l’area protetta più grande dell’amazzonia con i suoi complessivi 4.268.095 ettari.

Santos ha detto: «E’ un passo realmente importante per questo Parco, per la Colombia, per la nostra politica ambientale e per l’umanità, Chiribiquete provvede al  60 % dell’acqua superficiale di tutta l’Amazzonia colombiana.

Una ricchezza che è stata riconosxciuta anche dall’Unesco che ha dichiarato il Parque de Chiribiquete no solo patrimonio naturale ma anche patrimonio culturale dell’umanità».

Un riconoscimento che probabilmente non sarà molto gradito al nuovo governo di destra che ritornerà al potere a Bogotà e che punta molto sullo sfruttamento delle risorse naturali, minerarie e petrolifere della Colombia.

Esulta invece anche il Wwf: «L’annuncio segna il culmine di decenni di sforzi da parte delle organizzazioni e delle autorità colombiane e l’allargamento è il risultato di un’alleanza per la conservazione di nuove aree protette in Colombia, sostenuta dal Wwf».

Secondo Mary Lou Higgins, direttrice del Wwf-Colombia, «si tratta di un traguardo molto importante per l’Amazzonia e per la conservazione delle foreste a livello globale ma anche un passo decisivo per la protezione degli ecosistemi chiave in Colombia. Chiribiquete è davvero speciale per il suo valore biologico, culturale, idrologico e archeologico.

È anche di vitale importanza per i gruppi indigeni, alcuni dei quali sono ancora oggi sconosciuti o vivono in isolamento volontario.

L’espansione e il riconoscimento di questo posto unico come sito del patrimonio mondiale è un passo significativo verso la sua salvaguardia per le generazioni future».

Il Parco custodisce anche il più antico e grande complesso di pittogrammi archeologici in America, con 50 murales monumentali e più di 70.000 diverse rappresentazioni, alcune risalenti a oltre 20.000 anni fa.

Ernesto Guhl dell’Academia Colombiana de Ciencias Exactas, Físicas y Naturales ed ex viceministro dell’ambiente della Colombia ha detto a Mongabay Latam: «Le emergenze geologiche e culturali del Chiribiquete sono come parenti.

La dichiarazione come Patrimonio misto dell’Unesco è un riconoscimento delle buone condizioni dell’area, che unisce la sua strana geologia, come residuo dello scudo delle Guiane, con un incredibile fauna e biota.

Inoltre, collega ecologicamente l’Amazzonia con le Ande e le pianure orientali.

Dal punto di vista della conservazione, questo è eccezionalmente importante per il benessere degli ecosistemi».

Secondo l’Icanh «i pittogrammi di Chiribiquete ritraggono la vasta conoscenza dell’ambiente amazzonico dei popoli che li hanno creati e continuano a farlo anche oggi, perché è un’arte rupestre viva, dato che, come dimostrano documenti recenti, ci sono dipinti relativamente nuovi».

Tra gli elementi che hanno convinto l’Unesco sull’importanza mondiale del Chiribiquete ci sono i biomi per nulla o scarsamente rappresentati nel Sistema Nacional de Áreas Protegida (Sinap) come le savane tropicali e le foreste a baldacchino, aree eccezionali come il Distrito biogeográfico Yarí-Mirití El Refugio.

Si calcola che solo gli alberi di questa immensa area aggiunta al Parco Nazionale stocchino 171 milioni di tonnellate di carbonio  carbono e che l’estensione del Parco Nazionale proteggerà 708 specie, tra le quali due piante in pericolo di estinzione come il cedro Cedrela odorata e  la ceiba o toluá (Pachira quinata).

Il Wwf sottolinea che «il parco ospita migliaia di specie, decine delle quali a rischio estinzione, tra cui il tapiro di pianura, la lontra gigante, il formichiere gigante, la scimmia lanosa colombiana nonché  il giaguaro».

Ma deforestazione, cambiamento climatico, espansione delle produzioni agricole, taglio e miniere illegali e insediamenti abusivi restano una minaccia significativa per le foreste della Colombia: il 66% della deforestazione del Paese avviene nella regione amazzonica.

Andrés López dell’Icanh avverte che in futuro la Colombia dovrà dimostrare alla comunità internazionale di avere «un programma molto forte per il Chiribiquete, che permetta un controllo della deforestazione e delle attività minerarie che ci sono nei dintorni.

Ma anche un programma di conservazione dei beni culturali legati ai pittogrammi e alle culture indigene incontattate che si trovano nel parco».

López ricorda che solo pochi mesi fa diversi incendi hanno provocato enormi danni nell’area, minacciando il Cerro Azul,  e aggiunge: «Per noi la protezione ambientale è una garanzia per la protezione dei beni culturali che abbiamo qui».

La gestione dell’area protetta nei prossimi anni sarà supportata da Heritage Colombia, un’iniziativa creata da Parques Nacionales Naturales della Colombia con il sostegno di molti partner e Alistair Monument, leader Wwf Global Forest Practice, conclude: «L’Amazzonia è una delle 11 regioni al mondo a maggior rischio di deforestazione. Le stime del Wwf mostrano che oltre un quarto dell’Amazzonia sarà perso entro il 2030 se continuerà l’attuale trend di  deforestazione.

Gli sforzi del governo nazionale per rafforzare le azioni di conservazione rappresentano un’opportunità fondamentale per consolidare un mosaico di aree protette vitale per lo sviluppo sostenibile e il mantenimento dell’Amazzonia, non solo per la Colombia ma per tutto il pianeta».

 

 

(Articolo pubblicato con questo titolo il 4 luglio 2018 sul sito online “greenreport.it”)

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