RIFIUTI TOSSICI A PERNUMIA, PRESENTATA UN’INTERROGAZIONE ALLA COMMISSIONE EUROPEA

 

COMUNICATO STAMPA

Bruxelles, 18 Luglio 2018

Siamo andati a vedere la situazione all’ex C&C di Pernumia e ne siamo usciti con la consapevolezza rafforzata che poco sia stato fatto per rimuovere le 52mila tonnellate di rifiuti tossici e bonificare l’area.

Non c’è alcuna ragione, quindi, per ritenere valido e condivisibile il parere della Commissione europea che definisce “appropriate” le misure adottate dalle competenti autorità per sanare l’area e in base al quale si vuole chiudere la petizione presentata dai cittadini.

Per andare fino in fondo alla vicenda abbiamo presentato un’interrogazione alla Commissione affinché ci spieghi su cosa è basata questa valutazione“.

Così Eleonora Evi e Marco Zullo, eurodeputati del Movimento 5 Stelle, sull’interrogazione che hanno presentato per chiedere alla Commissione europea se ritenga le misure adottate dalle autorità italiane appropriate alla pulizia del sito.

La vicenda del sito della ex C&C di Pernumia, nel Padovano, nasce nel 2013 quando il Comitato popolare SOS-C&C ha presentato una petizione al Parlamento europeo denunciando lo stoccaggio illegale di 52mila tonnellate di rifiuti tossici nella ex C&C di Pernumia.

I cittadini hanno illustrato varie volte la petizione in Commissione – spiega Evi – tanto che nell’ultima audizione hanno mostrato anche materiale fotografico aggiornato dei rifiuti ancora presenti in loco“.

Il primo bando per l’affidamento dei lavori è stato annullato a causa della modifica del Regolamento di riferimento.

Di fatto si bloccava tutto perché con l’entrata in vigore del Regolamento europeo 997 del 2017, tutti i rifiuti venivano classificati come pericolosi.

Eppure, il 27 aprile, la Commissione europea valutava come ‘appropriate’ le misure adottate dall’Italia pur non essendosi di fatto proceduto alle operazioni necessarie alla bonifica“, continuano Evi e Zullo.

Un nuovo bando di gara è stato pubblicato “ma prevede lo stanziamento di poco più di un milione di euro, cioè 500mila euro in meno alla somma disponibile e stanziata“, dicono gli eurodeputati.

Al momento, quindi, tutto resta immutato.

Le 52mila tonnellate sono ancora all’interno della ex C&C di Pernumia e tutto è fermo.

E se non è cambiato nulla – concludono gli eurodeputati – perché i cittadini dovrebbero vedersi chiusa la petizione?“.

 

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