Il Comune di Nettuno ha impugnato al Consiglio di Stato la sentenza del TAR che ha accolto il ricorso della “Next” S.rl. sul bando dei gonfaloni

 

A febbraio del 2017 la S.r.l. “Next” ha presentato al Comune di Nettuno una proposta di impianti pubblicitari bifacciali di mt. 2 x 1 affissi ai 600 pali dell’illuminazione pubblica situati nel centro storico, non previsti dal vigente Regolamento di Pubblicità del Comune.

Ad un mese di distanza la proposta è stata recepita in toto dalla Giunta Comunale che l’ha inserita nel cosiddetto “bando dei gonfaloni” promosso con Deliberazione della Giunta Comunale n. 40 del 21 marzo 2017, che prescriveva una percentuale di partecipazione economica riconosciuta al Comune con una base minima del 10%: la deliberazione riporta il visto tecnico e contabile del Responsabile di Settore Dott. Luigi D’Aprano.

Benché a S.r.l. “Next” abbia offerto una percentuale minima del 6% da corrispondere al Comune sui proventi delle diffusioni pubblicitarie, con verbale del 26 giugno 2017 una apposita Commissione presieduta dal Dott. Luigi D’Aprano (quale Dirigente dell’Area Economico Finanziaria) e composta dal Maggiore Franco Paolini  (come Responsabile della Tributaria della Polizia Municipale) e dall’Arch. Jr Stefano Bernicchia (come Funzionario dell’Area Tecnica Assetto del Territorio) ha aggiudicato il bando alla S.r.l. “Next”, che ad ottobre del 2017 ha sollecitato il rilascio delle autorizzazioni.

Con Nota VAS prot. n. 18 del 19 ottobre 2017  l’associazione “Verdi Ambiente e Società” (VAS) ha chiesto all’amministrazione comunale di voler accertare i vizi di legittimità da lei rilevati nel cosiddetto “bando dei gonfaloni”.

Il 3 novembre 2017 il Dirigente dell’Area Economico Finanziaria, Dott. Luigi D’Aprano ha chiesto chiarimenti all’Ufficio Tecnico dando una «diversa valutazione interpretativa del Regolamento in vigore … in merito alla definizione dell’impianto pubblicitario proposto dalla ditta Next».

Con nota prot. n. 67033 del 30.11.2017 il Dott. Benedetto Sajeva ha espresso un parere  negativo, confermando tutti i vizi di legittimità rilevati da VAS, per conseguenza dei quali con messaggio di posta elettronica certificata trasmesso il 5 dicembre 2017 il Dirigente dell’Area Economico Finanziaria, Dott. Luigi D’Aprano ha comunicato alla NEXT il diniego dell’autorizzazione all’installazione di impianti pubblicitari da collocare sui pali della pubblica illuminazione.

Con prot. n. 8363 del 2 febbraio 2018 è stato notificato al Comune il ricorso al TAR con cui la S.r.l. NEXT ha chiesto l’annullamento previa sospensiva della nota del 5 dicembre 2017 del diniego dell’autorizzazione all’installazione di impianti pubblicitari comunicato con la nota del 5 dicembre 2017, nonché «di ogni altro atto, antecedente o conseguenziale, e/o comunque connesso».

Con deliberazione della Giunta Comunale n. 51 del 22 febbraio 2017 è stato deciso di conferire l’incarico di costituirsi per conto del Comune di Nettuno all’Avv. Antonio Caputo con studio in Roma.

Con Sentenza n. 4796 del 6 marzo 2018 la Seconda Sezione Bis del TAR del Lazio ha accolto il ricorso della NEXT ed ha annullato «il provvedimento impugnato, mandando all’Amministrazione Comunale di riesaminare l’istanza della ricorrente secondo i principi suindicati»: è stata riconosciuta la violazione dell’art. 10 Bis della legge nm. 241/1990, ai sensi del quale «nei procedimenti ad istanza di parte il responsabile del procedimento o l’autorità competente, prima della formale adozione di un provvedimento negativo, comunica tempestivamente agli istanti i motivi che ostano all’accoglimento della domanda».

Il 2 maggio 2018 la Senatrice Loredana De Petris ha presentato la interrogazione parlamentare n. 4-00070 al Ministro dell’Interno, in cui fra l’altro fa riferimento alla segnalazione della associazione VAS del 19 ottobre 2017 che «evidenziava i vizi di legittimità del cosiddetto “bando per gonfaloni”, promosso dalla Giunta Comunale con deliberazione n. 40 del 21 marzo 2017, di cui è stato comunicato a VAS l’annullamento, senza dimostrare l’atto amministrativo  che abbia formalizzato un tale provvedimento, che è stato nel frattempo impugnato al TAR del Lazio dalla ditta “Next”.»

Il 3 maggio 2018 il Sindaco del Comune di Nettuno, Angelo Casto, è stato sfiduciato da 13 consiglieri comunali: ad esso è subentrato il Commissario Prefettizio dott. Bruno Strati.

Il 6 maggio 2018 sul quotidiano “Il Clandestino” è stato pubblicato un documento intitolato “La verità” a firma dell’ex Giunta Comunale a 5 stelle del Comune di Nettuno (Simona Sanetti, Nanda Salvatori, Daniele Mancini, Guido Fiorillo e Stefano Pompozzi), con riferimento al cosiddetto “bando dei gonfaloni” nel merito del quale i suddetti ex Assessori hanno fra l’altro dichiarato: «Sinceramente ci scusiamo per non esserci accorti che nel “sacco” (cosi si chiama in gergo il cumulo degli atti  allegati al bilancio) delle delibere finanziarie ce ne era una che avrebbe portato i cittadini di Nettuno sotto il Comune con i forconi: di chi era l’idea di trasformare il Piazzale di San Rocco (ma in verità tutto il centro dal confine di Anzio) in un trionfo di pubblicità sui pali dell’illuminazione? alle nostre rimostranze non hai proferito parola così come quando più di uno  di noi ha avuto modo di leggere una imbarazzante mail a te indirizzata rinvenuta sul tuo tavolo».

Il successivo 13 maggio 2018 gli investigatori del commissariato di Polizia di Anzio hanno acquisito tutti gli atti del filone di indagini relativo al “bando dei gonfaloni”, tra cui presumibilmente anche la “imbarazzante mail” indirizzata al Sindaco Angelo Casto rinvenuta sul suo tavolo dagli assessori. (vedi http://www.vasroma.it/next-e-cimitero-la-polizia-in-comune-a-nettuno-acquisisce-tutti-gli-atti/)

In allegato ad un messaggio di posta elettronica del 3 maggio 2018 l’Avv. Antonio Caputo ha trasmesso nel frattempo la sentenza del TAR del Lazio comunicando di ritenere assolutamente fondate le tesi poste dal Comune di Nettuno che sono state rigettate dal TAR del Lazio ed  ha consigliato di esperire appello al Consiglio di Stato, precisando relativamente alla sua parcella di ritenersi soddisfatto con le stesse competenze riconosciutegli per il 1° grado di giudizio, a parte le spese vive da sostenere.

Con Nota VAS prot. n. 28 del 28 maggio 2018., indirizzata esclusivamente al Commissario Straordinario Bruno Strati, l’associazione VAS ha portato un contributo utile alla soluzione del problema del bando dei gonfaloni e della ottemperanza alla sentenza del TAR nel pieno rispetto della legalità, consigliando di provvedere nel seguente modo:

1) per ottemperare (anche se a posteriori) alla mancata comunicazione di rigetto ai sensi dell’art. 10 bis della legge n. 241/1990, il Dott. Luigi D’Aprano o il Maggiore Franco Paolini dovrebbero comunicare alla S.r.l.s. Next i motivi tecnici e giuridici che ostano in modo inderogabile all’accoglimento della istanza di rilascio della prescritta autorizzazione all’installazione degli impianti a mò di gonfalone;

2) far esercitare il potere di autotutela da parte del dott. Luigi D’Aprano, del Maggiore Franco Paolini e dell’arch. Stefano Bernicchia che hanno fatto parte della Commissione aggiudicatrice ed a cui spetta quindi il compito di annullare il verbale del 26 giugno 2017, riconoscendo fra l’altro che l’offerta presentata dalla S.r.l.s. “Next” non rispettava i requisiti di partecipazione al bando, oltre che del vigente Regolamento Comunale di Pubblicità;

3) esercitare il potere di autotutela nelle veci del Sindaco e della Giunta Comunale con l’annullamento della deliberazione n. 40 del 21 marzo 2017.

Per l’occasione c’è stato un comportamento anomalo da parte dell’Ufficio Protocollo del Comune di Nettuno, che alla pec di VAS del 28 maggio 2018 ha risposto di avere trasmesso la nota anche al DIRIGENTE AREA ECONOMICO-FINANZIARIA, vale a dire al Dott. Luigi D’Aprano di cui la nota ha dimostrato un comportamento che sembra essere andato oltre i limiti della correttezza e della legalità.

Il successivo 30 maggio 2018 via pec l’associazione VAS ha chiesto all’Ufficio Protocollo «di sapere a che titolo questo Ufficio ha ritenuto di inviare anche al Dirigente dell’Area Economico Finanziaria una lettera che dimostra implicitamente di aver letto e che presenta fra l’altro il carattere della riservatezza»: le è stato risposto che «la nota sopra citata come pure tutte le comunicazioni inviate al Sindaco e/o Commissario, non esplicitamente avente carattere di riservatezza (s.p.m. etc…), sono inviate anche al Segretario Generale [il Dott. Alberto Vinci] ed al dirigente competenti».

Come accertato successivamente, sembra che il Commissario Straordinario non sia stato portato immediatamente a conoscenza della nota di VAS.

Con un messaggio di posta elettronica trasmesso il 31 maggio 2018 il Dott. Luigi D’Aprano, benché portato a conoscenza della nota di VAS del precedente 28 maggio, ha espresso l’opportunità e la necessità di proporre appello contro la sentenza n. 4796/2018 del TAR del Lazio.  

Con il parere favorevole in ordine alla regolarità tecnica del Responsabile di Settore Gianluca Faraone, e dello stesso Dirigente dell’Area Economico Finanziaria in ordine alla regolarità contabile, con Deliberazione n. 8 del 4 giugno 2018 – assunta con i poteri della Giunta Comunale – il Commissario Straordinario Dott. Bruno Strati ha deciso di proporre appello al Consiglio di Stato, conferendo l’incarico all’Avv. Antonio Caputo.

Benché pubblicata all’Albo Pretorio del sito web del Comune di Nettuno, la deliberazione è stata completamente ignorata dal pubblico e soprattutto dai media, che non ne hanno parlato fino a tutto il 12 agosto 2018.

Al prot. n. 32102 del 5 giugno 2018 è stata registrata la richiesta presentata dalla senatrice Loredana De Petris e dall’On. Stefano Fassina di avere tutta una serie di atti relativi al bando dei gonfaloni, che il Commissario Straordinario ha consegnato il 20 luglio 2018.

Con Nota VAS prot. n. 35 del 17 luglio 2018 l’associazione VAS ha lamentato che a distanza ormai di più di 2 mesi e mezzo alla nota del 28 maggio 2018 non è stata data risposta, nemmeno di tipo interlocutorio ed ha sollecitato una risposta da parte del Commissario Straordinario, facendogli presente che “dal momento che riguardo al caso di cui all’oggetto la S.V. dovrà prima o poi assumere qualche provvedimento in un modo o nell’altro, peraltro da rendere comunque pubblico, si chiede cortesemente di sapere quale decisione la S.V. abbia preso nel merito di tale vicenda e con quali motivazioni intende supportarla.

Per conseguenza soprattutto del suddetto sollecito, reso perentorio con richiamo all’art. 328 del Codice Penale, il Dott. Bruno Strati ha voluto un incontro con il Responsabile del Circolo Territoriale di Roma, Dott. Arch. Rodolfo Bosi, che si è svolto  la mattina di venerdì 27 luglio 2018.

Quel giorno il Commissario Straordinario, in presenza inizialmente anche del Sub Commissario Gerardo Infantino,  ha lasciato capire chiaramente di non essere stato portato a conoscenza della nota di VAS del 28 maggio, di cui il Dott. Arch. Rodolfo Bosi è stato costretto a sintetizzargli i contenuti.

A quel punto il Dott. Strati ha voluto che partecipasse alla riunione anche il Dott. Luigi D’Aprano, che si è presentato assieme anche al Segretario Generale Alberto Vinci ed al Comandante del Corpo di Polizia Locale Antonio Arancio.

Dopo che il Dott. Arch. Rodolfo Bosi ha fatto presente che la sentenza del TAR è del 6 marzo 2018 e che non gli risultava che il Comune vi avesse ottemperato a distanza ormai di più di 4 mesi, il Dott. Luigi D’Aprano ha fatto sapere che il Comune ha impugnato al Consiglio di Stato la sentenza n. 4796/2018.

Il Dott. Arch. Rodolfo Bosi, del tutto ignaro che la decisione di ricorrere al Consiglio di Stato era stata preso dallo stesso Dott. Bruno Strati  più di un mese e messo prima, ha allora messo in evidenza a tutti i presenti che in quel modo il Comune di Nettuno si è esposto ad una sentenza che sarà quasi sicuramente di rigetto e non certo di accoglimento del ricorso da parte del Consiglio di Stato e che qualcuno a quel punto arriverà addirittura a denunciare il Comune alla Corte dei Conti per danni erariali.

Il Dott. Bruno Strati ha a quel punto espresso il suo imbarazzo, riconoscendo che comunque il vigente Regolamento di Pubblicità del Comune non consente assolutamente l’istallazione nel centro storico del tipo di impianto proposto dalla Next e fatto proprio dal Comune.

A quel punto è voluto intervenire il Segretario Generale Dott. Alberto Vinci per affermare che secondo lui la sentenza del TAR parla chiaro in quanto imporrebbe il Comune di Nettuno ad autorizzare la Next ad istallare gli stessi “stendardi” sugli stessi 600 pali della illuminazione, ma solo per un periodo temporaneo di 90 giorni.

Il Dott. Arch. Rodolfo Bosi gli ha ribattuto che si tratterebbe di un procedimento sui generis, comunque del tutto diverso che non può “sanare” gli oggettivi vizi di legittimità del bando dei gonfaloni e che per giunta è comunque vietato nell’ambito n. 1 del Comune di Nettuno (centro storico) soggetto peraltro a doppio vincolo paesaggistico con divieto di istallazione di impianti pubblicitari.

Il Dott. Arch. Rodolfo Bosi ha tenuto a mettere in evidenza al Dott. Strati che i vizi di legittimità del procedimento seguito non sono stati fatti presenti dal difensore legale del Comune al TAR che conseguentemente si è pronunciato «mandando all’Amministrazione Comunale di riesaminare l’istanza della ricorrente secondo i principi suindicati», che non possono però non tener conto del divieto di istallazione dei gonfaloni nel centro storico di Nettuno e dell’offerta minima del 10% non rispettata dalla Next, per cui – anche a voler adottare la “soluzione” proposta dal Dott. Alberto Vinci – al Dott. Bruno Strati spetterebbe sempre e comunque l’annullamento dell’intero procedimento seguito per il bando dei gonfaloni.

A quel punto anche il Sub Commissario Straordinario Dott. Gerardo Infantino ha espresso le sue perplessità riguardo alla “soluzione” prospettata dal Dott. Alberto Vinci.

L’incontro si è concluso a quel punto per causa di un successivo obbligo inderogabile in un altro ufficio del Dott. Bruno Strati, a cui il Dott. Arch. Rodolfo Bosi ha ricordato la sua partecipazione al convegno sul 3° Rapporto delle mafie nel Lazio, nel corso del quale è voluto intervenire per affermare che intende riportare la legalità a Nettuno.

Il Commissario Straordinario ed il Sub Commissario Straordinario sono rimasti ad ogni modo ben coscienti della problematica discussa e si sono ormai resi conto di trovarsi tra l’incudine ed il martello, perché da un lato il Dott. Bruno Strati sembra essere stato trascinato a fare ricorso al Consiglio di Stato sul presupposto (dal lui accettato acriticamente) che sono fondate le tesi poste al TAR dal Comune di Nettuno, mentre dall’altro lato ha riconosciuto allo stesso Dott. Arch. Rodolfo Bosi le diverse violazioni del vigente Regolamento di Pubblicità.

  

 

 

 

 

 

 

 

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