Salvini contro gli «ambientalisti da salotto». L’ira della sinistra: parla chi fa i condoni

 

Corriere della Sera 05.11.2018

N. B. – Il Ministro dell’Interno non può di certo accusare di essere un “ambientalista da salotto” l’On. Alfredo Galasso che 23 anni fa ha fatto approvare la legge n. 431 dell’8 agosto 1985, che sottopone  in modo automatico a vincolo paesaggistico tutta una serie di “beni diffusi” tra cui le sponde dei fiumi per una fascia di rispetto di 150 metri per lato: deve poi sapere che l’art. 142 del D.Lgs. 42 del 22 febbraio 2004 (“Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio”) ha recepito integralmente la cosiddetta “legge Galasso” includendo i “beni diffusi” fra le “aree tutelate per legge”.

La tutela del vincolo automatico a tutela delle sponde dei corsi d’acqua è stata poi assicurata dal Piani Territoriale Paesistici (P.T.P.) che hanno dettato una serie di prescrizioni su cosa si può fare o non si può fare nelle fasce di rispetto delle due sponde dei fiumi.

Per qualunque tipo di intervento in zona vincolata occorre il preventivo ed obbligatorio del rilascio della autorizzazione paesistica da parte degli enti competenti (Comuni in subdelega, ma sempre previo nulla osta della Soprintendenza competente per territorio e/o nulla osta dell’Ente di gestione di un’area naturale protetta entro cui ricada eventualmente l’intervento che si vuole eseguire).

Nel caso dell’esempio che in modo del tutto inappropriato, oltre che ignorante (nel senso non offensivo di “chi non sa”, ma che dovrebbe comunque essere tenuto a sapere), se si può “toccare” o no un alberello nell’alveo lo dispongono le norme dei rispettivi P.T.P., per cui chi deve decidere un intervento di pulizia sull’alveo dei fiumi (ad esempio di taglio della vegetazione infestante che ostacola il normale deflusso dell’acqua) deve sapere a priori se lo può fare nel rispetto della normativa vigente in materia, presentando sempre e comunque domanda di rilascio della autorizzazione paesistica.

Con la sua esternazione del tutto fuor di luogo (anch’ essa tutto sommato “da salotto”) il Ministro dell’Interno intende per caso abolire i vincoli e far cancellare l’art. 142 del “Codice dei Beni Culturale e del Paesaggio”?     

 

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