La cerimonia di consegna del Premio Internazionale Verde Ambiente 2018 a Sorrento

 

Nella mattinata di domenica 4 novembre 2018 si è svolta la cerimonia di consegna del Premio Internazionale di ecologia “Verde Ambiente” che viene conferito annualmente a Sorrento e che  l’associazione ambientalista nazionale VAS Onlus assieme alla rivista di scienza, tecnica ed ecologia Verde Ambiente ha ideato  nel 2010.

Il significativo e importante riconoscimento viene assegnato a personalità nazionali e internazionali che negli anni si sono distinte nella difesa e nella protezione del patrimonio ambientale, artistico e intellettuale, nella lotta alla illegalità e nella strenua tutela dei valori della solidarietà e della pace.

Il Premio che è arrivato alla sua VIII edizione ha ricevuto la Medaglia del Presidente della Repubblica Italiana.

L’evento di quest’anno ha avuto il patrocinio del Senato della Repubblica, del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del maredella  Regione Campania, del Comune di Sorrento, e di Green Cross Italia.

La cerimonia si è svolta nella Sala Consiliare del Comune.

Sono intervenuti nell’ordine portando ognuno i propri saluti, Daniele GRANARA, Vice Presidente di VAS, ed il dott. Antonio ESPOSITO, ex presidente della II sezione Penale della Suprema Corte di Cassazione che ha ricordato come opporsi all’illegalità della gestione dell’ambiente parte anche dal contrasto agli effetti dei innumerevoli condoni edilizi introdotti negli ultimi 20 anni che tanti danni hanno prodotto e stanno producendo proprio in questi giorni su tutti il territorio del nostro paese.

L’ex senatore Guido POLLICE, presidente nazionale VAS Onlus e presidente fondatore di Green Cross Italia, ha voluto  spiegare le ragioni per cui al Premio di quest’anno è stato dato il seguente titolo: “L’età dell’Antropocene”.

Sono le seguenti.

Antropocene è stato chiamato il periodo della storia umana in cui la presenza e le attività umane hanno avuto più forti effetti sull’ambiente e sulla natura, un periodo che comincia 250 anni fa con la rivoluzione industriale, con l’età del carbone, del ferro e delle macchine.

Già allora e per due secoli si sono avuti i segni dei fumi inquinanti e, della distruzione delle foreste per aprire terre coltivabili per sfamare la popolazione mondiale crescente.

Ma un’ulteriore svolta si è avuta settant’anni fa con l’avveno dell’età del petrolio, della plastica, dei pesticidi sintetici, dell’automobile, dell’energia nucleare e delle bombe nucleari, con il rapido aumento della popolazione mondiale in ragione di 80 milioni di persone all’anno specialmente nei paesi del terzo mondo, liberati dal colonialismo.

Questa svolta ha richiesto un continuo aumento della produzione e dell’uso di metalli, di petrolio, di carbone e di gas naturale, di prodotti agricoli e forestali; tutti “beni” che hanno comportato una crescente estrazione di minerali dalle loro riserve non infinite, e di modificazione degli ecosistemi naturali, una immissione nell’aria e nelle acque di crescenti quantità di sostanze inquinanti e una crescita della massa dei rifiuti solidi che non si sa più dove smaltire.

Le conseguenze sono state sempre più evidenti e come Associazione Verde Ambiente e Società da oltre trenta anni non ci siamo stancati di segnalare questi segni di degrado del nostro pianeta.

Anche con la rivista “Verde Ambiente” ci siamo sforzati di far conoscere la stretta correlazione fra le crescenti produzioni industriale e agricola e i crescenti consumi — le caratteristiche della società dell’antropocene —e le alterazioni dell’ambiente proponendo modelli alternativi di consumo e azioni per la lotta agli inquinamenti.

Ma adesso la nostra voce si deve alzare più forte davanti al riscaldamento globale dovuto al nostro modo dissennato di modificare la composizione dell’atmosfera e la superficie delle terre emerse.

Città e campi allagati, strade che franano, perdite di raccolti e di vite umane si fanno sempre più frequenti a causa dei mutamenti climatici dovuti al fatto che la crescente immissione nell’atmosfera  di “gas serra”, come l’anidride carbonica e il metano, di origine antropica, trattiene una crescente frazione dell’energia solare all’interno del pianeta che si riscalda, correndo verso un aumento di oltre un grado rispetto a cento anni fa.

I gas serra derivano principalmente dal crescente uso dei combustibili fossili, carbone, petrolio e gas naturale, quest’ultimo costituito da metano, lui stesso un gas serra, che sfugge dai pozzi e dai serbatoi.

Nello stesso tempo la distruzione delle foreste per fare spazio alle miniere e alle coltivazioni e agli allevamenti intensivi contribuisce ad alterare la superficie dei suoi che fa aumentare il riscaldamento planetario, in aggiunta all’effetto dei gas serra.

Le conseguenze dei mutamenti climatici sono rappresentate da lunghi periodi di siccità, da brevi improvvise tempeste con intense piogge che distruggono campi coltivati, città e strade, che provocano erosione del suolo e delle zone costiere, migrazione di intere popolazioni alla ricerca di terre coltivabili, di cibo.

Migranti per motivi “ambientali” che trovano, come sappiamo, le porte dei paesi ricchi sbarrate, nonostante gli accorati appelli del Papa Francesco, con rari episodi di coraggiose obiezioni di coscienza agli egoismi dei governi, come nel caso di Riace e di poche altre comunità che traducono in opportunità positive l’accoglienza di questi nostri fratelli cacciati via dalle loro terre per colpa dei nostri consumi e sprechi.

Le conseguenze dei mutamenti si fanno sentire maggiormente in paesi come l’Italia dove — nonostante gli inascoltati appelli del movimento ambientalista fra cui noi stessi — non si fa nessuna politica di regolazione del corso dei fiumi, di pulizia del greto di torrenti e fiumi — neanche di pulizia dei tombini delle strade urbane ! — non si prendono iniziative per fermare l’edificazione selvaggia lungo i fiumi, talvolta nello stesso alveo dei fiumi, lungo le coste che le forze del mare erodono continuamente come mise in evidenza, già anni fa, uno studio della nostra associazione Verde Ambiente e Società.

I governanti della Terra si riuniscono continuamente per sentirsi spiegare dagli scienziati che tale irreversibile riscaldamento planetario farà sentire i suoi effetti negativi — negativi anche dal punto di vista economico — sempre più rapidi e intensi: il riscaldamento dell’acqua degli oceani, la fusione di sempre maggiori masse di ghiacciai, non solo artici, ma anche delle montagne e delle nostre Alpi,  l’aumento dell’acidità dei mari non solo alterano gli ecosistemi, ma compromettono la stabilità e l’abitabilità di molte zone costiere.

I rimedi ci sarebbero, come noi stessi stiamo ripetendo da decenni: in primo luogo la diminuzione dell’uso dei combustibili fossili.

Ma i governanti, dopo aver ascoltato gli scienziati, non fanno niente per non disturbare gli interessi economici e finanziari delle imprese che vendono e commerciano carbone, petrolio e metano, dei produttori di automobili, delle imprese della pubblicità che induce, anche gli appartenenti alle classi più povere e ai paesi più poveri, a “consumare” di più secondo la credenza che i maggiori consumi fanno aumentare il benessere di un paese e l’occupazione.

Eppure è vero il contrario: maggiori consumi e sprechi fanno aumentare i danni ambientali che comportano perdite di ricchezza e benessere e posti di lavoro.

Una vera politica per prevenire i danni ambientali e aumentare l’occupazione e il reale benessere di ciascun paese consisterebbe invece in azioni per la difesa del suolo contro l’erosione, per la regolazione e la pulizia dei torrenti e dei fiumi, in modo che l’acqua delle piogge intense abbia un cammino libero per defluire verso i fondo valle e verso il mare.

Occorrerebbe una politica che spinga a consumare meno energia fossile, a usare fonti di energia e materie rinnovabili, come quelle associate ai cicli naturali dell’agricoltura e delle foreste, al riciclo di tutti i materiali già utilizzati in modo da diminuire l’estrazione di nuovi materiali dalle limitate riserve della natura e da diminuire il volume delle montagne di rifiuti rigettati — e noi sappiamo come ! – nell’ambiente.

Infine una vera politica amica dell’ambiente e dell’occupazione dovrebbe prevedere una pianificazione urbanistica capace di assicurare abitazioni decenti alle famiglie che ne sono prive e di frenare l’edificazione — spesso abusiva — nei territori più fragili dal punto di vista ambientale.

Di fronte ad una sala piena è avvenuta la consegna dei premi.

Ogni premiazione è stata preceduta dalla lettura della rispettiva motivazione fatta dal Presidente Guido Pollice nel seguente ordine, rigidamente alfabetico.

Per il premio assegnato a Maria Branchesi, astrofisica, è stata letta la seguente motivazione.

A causa di un impegno improrogabile Marina Branchesi non è potuta venire di persona a Sorrento ed il premio è stato ritirato dall’astrofisico suo collega  Marco Drago: gli è stato consegnato dal Vice Presidente di VAS prof. Daniele Granara.

Il Presidente Guido Pollice ha quindi letto la seguente motivazione del premio assegnato a Don Virginio Colmegna, Presidente della “Casa della Carità” di Milano, da anni in prima fila per l’aiuto alle persone bisognose e in difficoltà.

Guido Pollice ha consegnato di persona il premio a Don Virginio Colmegna con una punta di commozione, dovuta alla lunga amicizia che lo lega a lui, invitando tutti i Circoli Territoriali di VAS a mettersi in contatto con la sua rete capillarmente diffusa sul territorio.

È stata quindi la volta di Francesco  Cuomo, saggista ambientalista.

Francesco Cuomo ha voluto rilasciare la seguente dichiarazione: “Un riconoscimento per un lavoro che svolgo quotidianamente da quindici anni.

Avrei voluto dire molto di più, ma temevo di rubare spazio agli altri che poi sono venuti dopo di me e che alla fine lo hanno rubato a me, ma fa niente, l’importante è il valore che si da alle cose, e io do a questo premio, non il peso di un punto di arrivo, ma lo sprone a fare sempre di più per difendere la mia, la nostra terra.

Essere cioè testimonianza per chi verrà.

E’ un premio che ho dedicato alla memoria di Giovanni Esposito, ingegnere  col quale nel 2003 cominciammo l’avventura VAS, la difesa ad oltranza del PUT, contro i tentativi, andati tutti a buon fine del suo smantellamento ad opera di leggi regionali partorite dal centro sinistra.

Allora il mio riferimento era Antonio D’Acunto, ingegnere pure lui, intellettuale raffinato  e scrittore instancabile, un’autentica roccia e baluardo per le battaglie civili e per l’ambiente, poi dopo la sua dipartita, ho conosciuto Guido Pollice, il senatore Guido Pollice, un ottantenne dolce e gentile sempre, sempre disponibile, ma anche ferreo  nelle sue decisioni, dalle gradi capacità organizzative e questo premio alla sua ottava edizione ne è un esempio;  e poi tutti gli altri compagni della grande famiglia VAS.

Con l’ingegnere Esposito definimmo subito l’ambito di intervento sul quale agire, qui a Vico Equense: il consumo di suolo, l’abusivismo, tollerato e incrementato dalle amministrazioni comunali; quel consumo di suolo e quell’abusivismo edilizio cosi strettamente collegato ad infiltrazioni camorristiche nella nostra terra.

La lotta allo sventramento e alla distruzione di agrumeti e uliveti storici, patrimonio ormai perduto e insostituibile nel nostro territorio, per far posto ad inutili quanto eccedenti box per auto, tanto da far coniare un termine: BOXLANDIA.

La costiera sorrentina era diventata nel giro di dieci anni boxalndia, e c’è ancora  chi continua a farne.

Poi avevo, ho ancora, il mio blog, sul quale riportavo i nostri interventi, le nostre denunce,  spesso finite nel dimenticatoio della Procura e poi forse prescritte, ricorsi al TAR: quello dell’ecomostro di ALIMURI, e ancora opposizioni e denunce contro opere inutili che, dopo aver deturpato il territorio, dopo anni sono ancora li, in tutta la loro devastante inutilità, penso alla strada del depuratore nel Rivo D’Arco devastato da costruzioni senza regole: un enorme serpentone di cemento, là dove una volta c’era una verde valle.

Per anni affiancavo questo mio impegno anche al lavoro di docenza che svolgevo presso la facoltà di architettura dove tentavo di spiegare come fosse importante la necessità di un’etica ambientale, ovvero, di distaccare gli oggetti naturali: alberi, suolo, mare, spiagge, dal loro valore economico e considerarli portatori di valore in quanto tali.

Oggi a chi chiede perché in Germania i GRUNEN, i VERDI, hanno avuto quel grande successo elettorale, mentre in Italia non abbiamo nessuna rappresentanza verde in parlamento , rispondo che in Germania, ma in tutti i paesi del nord Europa, è fortemente radicata in ogni cittadino un’etica della responsabilità che investe, prima addirittura delle singole soggettività, il rapporto con il territorio, con gli alberi, con i fiumi, con il mare, con la preservazione del suolo.

Oggi molti compagni mi hanno lasciato solo per strada e l’Italia è un paese che sta regredendo verso vecchie e nuove barbarie.

Il compito per chi voglia difendere ambiente, territorio, diritti civili, perché l’acronimo VAS, significa appunto: VERDE, AMBIENTE e SOCIETA’, oggi è diventato più duro e le battaglie più pericolose, ma vale sempre, oggi più che mai, la pena di farle.

Cosi, questo premio che mi onora, non è un punto di arrivo, ma mi vuol dire di continuare.

Bisognerebbe che tutti lo facessero, come ha detto ieri il giovane e battagliero don Antonio Coluccia, che ha fondato un centro di accoglienza in un bene espropriato alla mafia: “ bisogna mettersi in gioco e rischiare, assumendo su di sé la responsabilità verso gli altri, dove altri è anche ambiente e territorio”.

Ecco, io continuerò a farlo fino a quando avrò la forza e dunque il mio grazie per questo premio, va proprio a chi me lo ha dato, io dico, non  per meriti, ma per ricordarmi di mai abbassare la guardia. GRAZIE.

Il Presidente Guido Pollice ha quindi letto la seguente motivazione del premio assegnato alla senatrice Loredana De Petris, nota ambientalista.

 

Il premio le è stato consegnato da Guido Pollice.

La senatrice Loredana De Petris ha voluto ricordare le sue ultime iniziative a livello parlamentare in tema di ambiente.

È stato quindi chiamato a ritirare il premio Claudio D’Esposito, ambientalista del WWF della Penisola Sorrentina, di cui il Presidente Guido Pollice ha letto la motivazione del premio che gli è stato voluto assegnare.

Il premio gli è stato consegnato da Antonio Esposito

Claudio D’Esposito ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Sono un semplice volontario come tanti, e per tanti anni ho vissuto le stesse identiche angosce, arrabbiature e delusioni di tutti quelli che come me cercano con i propri gesti quotidiani di cambiare le cose … e quando arriva una soddisfazione, vale davvero 10 volte più di tutte le negatività messe assieme.

Ho dedicato parte della mia vita in trincea, sin da piccolo, sempre a cercare di difendere ad ogni costo il nostro patrimonio e la Natura, gli alberi, gli animali, il mare, i fiumi e l’aria che respiriamo, con scarsi mezzi e spesso in lotta con il mondo intero anche e soprattutto con chi, ahimè, è da noi delegato e preposto per farlo.

Ecco perché mi sento felice quando apprendo che c’è qualcuno che “riconosce” tali azioni … al punto di decidere di conferire un premio per chi le fa!!!

La stessa felicità che si ha nel comprendere che non si è soli … che siamo una rete … e che in ogni angolo d’Italia c’è tanta gente che lotta nonostante tutto … che sfida le difficoltà e gli ostacoli di ogni giorno, gli stessi che incontro io … anche all’interno delle istituzioni.

Spesso si ha il fondato sospetto che non basta più la nostra semplice volontà, ci si sente soli contro tutti, spesso si lotta contro poteri loschi e si ha il sospetto fondato che dietro quelle betoniere, motoseghe, ruspe e fanghi si nasconda la criminalità organizzata … ma ciò che conta è sentirsi bene con la propria coscienza e soprattutto soddisfatti davanti a ciò che anima le persone vere: la difesa degli innocenti e di chi non ha voce per lamentarsi.

C’è un impegno quotidiano, dietro le tante battaglie, che ci accomuna e ci rende ogni tanto felici. Come quando dopo una complessa operazione di antibracconaggio liberiamo decine di uccelli prigionieri e “sentiamo la felicità delle campagne, e i canti che diventano melodiosi quando finalmente la libertà spicca il volo”.

Come scrive un grande studioso del crimine e dell’animo umano, Philip Zimbardo, ognuno di noi può essere un eroe civile.

La banalità del male può essere vinta dalla banalità (intesa come alla portata di tutti) dell’eroismo. Basta scegliere da che parte stare.

“Non lasciamo che lo sdegno infeltrisca il nostro spirito” … manteniamo sempre la capacità di meravigliarci e di sognare … ad occhi aperti: perché la differenza con chi sogna solo di notte è che questi ultimi quando si svegliano smettono di sognare … noi invece continuiamo a farlo anche da svegli!!!

È stata quindi la volta di Antonino Di Matteo, Sostituto Procuratore Nazionale Antimafia, di cui il Presidente Guido Pollice ha letto la seguente motivazione del premio che gli è stato voluto assegnare.

Il 30 ottobre 2018 Antonino Di Matteo ha trasmesso il seguente messaggio di posta elettronica: “Mi duole moltissimo comunicarvi che, così come anticipato nei giorni scorsi per le vie brevi al Presidente Antonio Esposito, gravi ragioni familiari mi impediranno  di presenziare.

Vi prego di scusarmi e vi ringrazio ancora per l’onore che mi avete riconosciuto indicandomi tra i destinatari del vostro prestigioso premio.

Nino Di Matteo

VAS gli consegnerà appena possibile la targa ed il seguente diploma.

È stata quindi la volta di Riccardo Iacona, rinomato giornalista di origini calabresi, noto per le sue inchieste e denuncie di grande impatto, di cui Guido Pollice ha letto la seguente motivazione del premio.

Il premio gli è stato consegnato da Sergio Santoro, Presidente della VI° Sezione del Consiglio di Stato

È stato chiamato a ritirare il premio Enrico Loccioni, innovativo imprenditore marchigiano ideatore di un modello per misurare e migliorare la qualità di prodotti e processi dell’industria, di cui Guido Pollice ha letto la seguente motivazione.

Sarebbe stato poi il turno dell’ex Sindaco di Riace Mimmo Lucano, al centro del controverso caso della gestione dei rifugiati politici e immigrati in genere e ideatore di un modello di integrazione nella comunità locale, famoso in tutto il mondo.

Per impegni già presi non è potuto venire: il Presidente Guido Pollice ha fatto sapere che verso la fine del mese in corso VAS organizzerà una manifestazione in una cittadina vicina a Riace e per l’occasione consegnerà il premio a Mimmo Lucano ed il seguente diploma.

È stato quindi chiamato Massimo Piras, coordinatore del Movimento nazionale “Legge Rifiuti Zero per l’Economia Circolare” ed ideatore della campagna “Cambiamo l’Aria”, di cui ha letto la seguente motivazione del premio.

Massimo Piras si è presentato con indosso una maglietta che inneggia alla campagna “#Sblocca Italia Game Over”, di cui ha illustrato i contenuti.

Il premio gli è stato consegnato dal Dott. Arch. Rodolfo Bosi, che ha voluto ricordare il ricorso vinto al TAR del Lazio contro l’art. 35 del decreto “Sblocca Italia”, a cui ha partecipato anche VAS,  ottenendo il rimando alla Corte di Giustizia Europea di una pronuncia nel merito: ha evidenziato che una eventuale sentenza favorevole a livello giurisprudenziale varrebbe non solo per l’Italia, ma per tutti gli stati della Comunità Economica Europea.

È stata quindi la volta di Giovanni Battista Polentes, imprenditore, di cui Guido Pollice ha letto la seguente motivazione del premio.

Il premio gli è stato consegnato dal Vice Presidente di VAS Daniele Granara.

Con l’aiuto di un filmato ha descritto il suo progetto di un trattore agricolo, opportunamente modificato, da utilizzare per lo sminamento umanitario.

Il Presidente Guido Pollice è passato quindi a leggere le motivazioni del premio che è stato assegnato ad Andrea Purgatori, giornalista investigativo e presidente di Greenpeace Italia.

A causa di un impegno urgente che l’ha portato fuori dell’Italia, il premio è stato ritirato da Gianpiero Meo, Vice Presidente di Greenpeace Italia.

Un premio è stato voluto dare anche alla Repubblica Ellenica.

È stata quindi la volta di El Sayed Tawfik, giovane migrante egiziano, che dopo aver attraversato il Mediterraneo ed essere accolto a Milano dalla Fondazione “Casa della carità”, ha saputo conquistare la sua autonomia lavora e studiando Economia all’università.

Guido Pollice ne ha letto la seguente motivazione del premio.

Il premio gli è stato consegnato dal Dott. Antonio Esposito.

Ha fatto un discorso che ha commosso i presenti e strappato un grosso applauso.

Sono state assegnate, nel corso della stessa cerimonia, alcune menzioni speciali a soci di VAS che, come ha tenuto a sottolineare il Presidente Guido Pollice, in questi anni hanno scritto, in giro per l’Italia, alcune pagine importanti di storia dell’Associazione: a motivazione non ultima di questa scelta ha fatto sapere di avere compiuto 80 anni, ottenendo un applauso generale da parte del pubblico presente, ed ha precisato che”dopo questa data ogni giorno è buono”.

Guido Pollice ha quindi elencato in ordine alfabetico i nomi dei premiati, soffermandosi a fare qualche commento su alcuni di loro: è seguita poi la premiazione di ognuno di loro sempre in ordine alfabetico, senza leggere le motivazioni di ogni menzione speciale, che si riportano in questa sede.

La consegna della 1° targa è iniziata con Giuseppe Boccia, Responsabile del Circolo Territoriale di   Rende (Cosenza) e coordinatore regionale della Calabria.

Giuseppe Boccia ha ricordato come “una tale menzione è certamente da estendere a tutti quei soci che in questi anni hanno portato avanti i valori fondativi dell’Associazione quali (ecopacifismo, biodiversità, beni comuni) e permesso lo sviluppo di progetti e iniziative di solidarietà sociale, di tutela e valorizzazione della natura e dei beni storico-culturali.

Tra i vari progetti ha ricordato quelli relativi allo sviluppo delle energie rinnovabili, alla salvaguardia del patrimonio boschivo italiano (“Preveniamo gli incendi”), al sostegno dell’agricoltura ecologica e della sicurezza alimentare (Campagna Mangiasano) ed alla protezione ambientale e all’uso responsabile delle acque e delle coste (Diritti del mare)”.

Il 2° premio è stato consegnato a Rodolfo Bosi, responsabile del Circolo Territoriale di Roma e responsabile nazionale VAS per Parchi e Territorio.

Il premio gli è stato consegnato dal Vice Presidente di VAS Daniele Granara.

Rodolfo Bosi ha tenuto a fare la seguente dichiarazione: “La legge n. 241 del 1990 ha riconosciuto che le associazioni ambientaliste sono portatrici di interessi diffusi ed ai loro rappresentanti dà il diritto (che per me è anche un dovere) di intervenire in tutti quei procedimenti e provvedimenti delle pubbliche amministrazioni da cui si ritiene che possa derivare un danno per il territorio e per le collettività che vi abitano.

Con questo biglietto d visita da 30 anni svolgo attività di ambientalista e negli ultimi 20 ho agito sempre e soltanto a nome  e per conto di VAS.

Ringrazio pertanto la Commissione che mi ha voluto assegnare questo riconoscimento che per me  costituisce una spinta morale ancora maggiore per continuare questa attività che, dopo la mia famiglia, dà un senso più compiuto alla mia vita”.

È stata quindi la volta di Valentina Calicchia, della Segreteria Nazionale di VAS.

 

Il successivo riconoscimento è spettato a Simona Capogna, che è stata Vice Presidente di VAS e storica promotrice della campagna “Mangiasano”.

A proseguire è stato consegnato il premio a Guglielmo Di Gioia, Responsabile del Circolo Territoriale di Foggia e coordinatore della Regione Puglia.

Una menzione speciale è stata riservata anche ad Ermete Ferraro, eco pacifista ed antinuclearista del Circolo Territoriale di Napoli.

 

La successiva menzione speciale ha riguardato Paolo Giacobazzi del Circolo Territoriale di Modena.

Paolo Giacobazzi ha tenuto a far presente la Presidente Guido Pollice, che aveva voluto sottolineare che dopo gli 80 anni ogni giorno è buono, che  – in analogia con la riforma della Fornero con la quota 100 per andare in pensione – la quota 100 vale anche per lui, come sincero augurio.

È stata quindi la volta di Nicola Lamonica, coordinatore di VAS Campania.

Il successivo premio è stato consegnato a Bernardino Piras, di VAS Roma.

La menzione speciale successiva è stata dedicata ad Alfio Rizzo, di VAS Milano e coordinatore nazionale dell’associazione.

Un premio è stato assegnato anche a Carla Tizzano, dell’amministrazione di VAS nazionale.

L’ultima menzione speciale è stata dedicata a Francesco Tusino, responsabile del Circolo Territoriale di Milano.

 

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