Vittorio Emiliani, La scomparsa degli ambientalisti

 

Caro direttore,

A livello politico nessuno parla più di ambiente in Italia”.

Lo ha lamentato Walter Veltroni e non un ambientalista militante.

Forse la denuncia dell’ex ministro e segretario del Pd era rivolta all’interno di quel partito dove l’anima beniculturalista e ambientalista si è talmente rattrappita da non essere più avvertibile.

Tutta la politica di Renzi e Franceschini è stata rivolta “contro” la tutela e quindi contro le Soprintendenze, scindendo seccamente i Musei (anche quelli archeologici!) dal loro territorio, la valorizzazione dalla tutela, accorpando le Soprintendenze in un organismo unico come aveva fatto il fascismo nel 1923 salvo ribaltare tutto e tornare alle specializzazioni, con Giuseppe Bottai, nel 1939…

Insomma una desolazione.

Con una macchina o sconquassata o montata su ruote quadrate, col Colosseo che, con la Soprintendenza Archeologica unica varata (assieme a Pompei dallo stesso Veltroni), finanziava tutta l’archeologia romana e adesso invece, diventato perno di un assurdo mini-Parco (con Domus Aurea e Palatino), si ritrova tanti soldi da non sapere come spenderli mentre Appia Antica e il resto boccheggiano alla canna del gas…

Errori di grammatica, nemmeno di sintassi. 

Nei Parchi va anche peggio (se pure è possibile).

I parlamentari del Pd si sono buttati a ripresentare la legge Caleo detta Sfasciaparchi alla Camera e al Senato, insieme a Forza Italia e affini.

Senza nemmeno riflettere un attimo sul fatto che tutti i naturalisti d’Italia si erano pronunciati contro quella legge che minaccia di trasformare pure i Parchi in luna park e in arrendevole pascolo per agricoltori, cavatori, trivellatori, gestori di ski-lift, ecc. 

Poiché del disegno di legge dei 5 Stelle si sa che è stato presentato, ma non se ne conosce il contenuto.

Poiché Salvini ha già detto in tempi non sospetti che lui le Soprintendenze le cancellerebbe e dei Parchi Nazionali farebbe volentieri spezzatino alla maniera dello Stelvio, siamo proprio messi male. Come non mai. 

Poteva esserci una Sinistra rossoverde, alla maniera dei laburisti scandinavi, ma al momento non sembra pervenuta impegnata com’è a scindersi.

Nicola Zingaretti dice di essere favorevole alla Bellezza, alla Natura, all’Ambiente e però nei fatti delude le aspettative, in una regione il cui bellissimo litorale è ampiamente sconciato e dove, al massimo, si pratica quell'<<ambientalismo ragionevole>> che a me pare in realtà molto <<arrendevole>>.

Dal Piano Casa di polveriniana memoria, al silenzio/assenso, per la nuova edilizia nelle aree protette.

C’è rimasto papa Francesco a parlare di Ambiente.

Ma il Vaticano va per conto suo essendo il principale proprietario di terreni e di palazzi di Roma (e non solo).

Difatti pretende di lottizzare ben 180mila mq. all’Acquafredda zona protetta (ma col silenzio-assenso regionale, se po ffà) e taglia migliaia di alberi nelle Tenuta di Malafede proprietà di Propaganda Fide.

Siamo sempre lì a penare.

Ambientalisti (veri), dove siete? 

Aggiungo un fuorisacco: leggo che sta per rientrare sulla scena politica Alfonso Pecoraro Scanio, l’affossatore, con alcuni collaboratori e collaboratrici, del Partito dei Verdi.

Mi auguro che agli ambientalisti la lezione sia servita.

E che magari serva anche ai 5 Stelle che starebbero per ripresentarlo, alle europee o alle regionali campane.

Miserere nobis

(Articolo pubblicato con questo titolo il 18 novembre 2018 su “Il Fatto Quotidiano”)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Vas