Trump non crede al rapporto sui cambiamenti climatici del suo governo

 

Quando si tratta di cambiamenti climatici Donald Trump non crede neanche a quel che scrivono gli scienziati di 13 dipartimenti e agenzie governative statunitensi: rispondendo a una domanda su cosa ne pensasse dei risultati del rapporto “Fourth National Climate Assessment – Volume II: Impacts, Risks, and Adaptation in the United States” (Nca4), pubblicato dall’U.S, Global Chamge Research Program (Usgcrp), secondo il  quale il riscaldamento globale incontrollato devasterebbe l’economia degli Stati Uniti, ha risposto: «Non ci credo».

Ieri Trump aveva detto ai giornalisti di aver «letto un po’» il rapporto pubblicato venerdì, ma ha aggiunto che sono altri Paesi a dover adottare misure per ridurre le loro emissioni: «dovrebbero averle la Cina e il Giappone e tutta l’Asia e tutti questi altri Paesi, sapete [il rapporto] si riguarda il nostro Paese.

In questo momento siamo più puliti di quanto lo siamo mai stati  per me è molto importante.

Ma se siamo puliti, ma ogni altro posto sulla Terra è sporco, non è così bello.

Quindi voglio aria pulita, voglio acqua pulita, è molto importante».

Così importante che ci dovrebbero pensare i cinesi e i giapponesi e magari gli europei, mentre la “pulita” delegazione statunitense si prepara già a boicottare la Cop24 Unfccc in Polonia, che dovrebbe indicare a tutti i Paesi del mondo come rispettare l’Accordo di Parigi, quello stesso Accordo da cui Trump ha deciso di uscire ma che non smette di sabotare.

Come hanno fatto anche le associazioni ambientaliste, la sua ex rivale alle elezioni presidenziali, Hillary Clinton ha accusato l’amministrazione Trump di cercare di nascondere il rapporto e Michael Brune, il direttore esecutivo di Sierra Club, la più grande, diffusa e autorevole associazione ambientalista Usa, ha risposto ancora una volta con durezza alle indecenti dichiarazioni di Trump: «Non possiamo permetterci un leader che mette la testa nella sabbia mentre le persone ne subiscono le conseguenze.

Il Climate Assessment, presentato dalla stessa amministrazione di Donald Trump, rende più chiaro che mai che se non agiamo subito, gli effetti catastrofici del cambiamento climatico ridisegneranno gli Stati Uniti e il mondo a scapito di quelli che ci vivono oggi e delle generazioni a venire.

Trump sta ignorando i segnali d’allarme che ci dicono di proteggere il nostro Paese dai cambiamenti climatici, ma allo stesso tempo sta costruendo delle dighe in Scozia per proteggere il suo campo da golf dall’innalzamento del mare. 

Trump capisce chiaramente la minaccia economica della distruzione climatica, almeno quando si tratta del suo portafoglio, ma non gliene importa molto di proteggere il popolo americano. 

Trump deve tirar fuori subito la testa dalla sua trappola di sabbia, perché il clima non ci darà un’altra chance».

 

(Articolo  pubblicato con questo titolo il 27 novembre 2018 sul sito online “greenreport.it”)

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