Rogo Roma: esperto, impianti Tmb sono uno spreco di soldi

 

Il TMB è una tecnologia superata ed è un costo addizionale rispetto ad una destinazione finale, che è in prevalenza ancora la discarica.

Il rogo di ieri al Salario, qualunque sia la sua causa, mette in evidenza una mancanza di strategia per il trattamento dei rifiuti sul territorio capitolino“.

Lo dichiara in un comunicato Alessandro Marangoni, AD di Althesys (società di consulenza sull’ambiente) e coordinatore del WAS Report, il rapporto annuale sulla gestione dei rifiuti in Italia.
Negli impianti Tmb (Trattamento meccanico biologico), dalla spazzatura indifferenziata si separa il rifiuto organico dagli altri tipi di rifiuti.

Con l’organico si produce biogas e fertilizzante di bassa qualità, che può andare in discarica o essere usato per coperture di terreni.

Il resto dei rifiuti, a seconda dell’impianto, possono essere inviati in discarica, oppure separati nelle varie tipologie e inviati al riciclo o alla discarica, oppure essere trasformati in combustibile solido secondario (CSS), utilizzato per produrre energia in termovalorizzatori o cementifici.

Secondo Althesys, gli impianti TMB di Roma fino ad ora hanno trattato quasi 1 milione di tonnellate di rifiuti l’anno (dati Ispra) e si stima costino circa 48 milioni di euro alla municipalità.

Questi impianti per Marangoni rappresentano “un palliativo, una vecchia toppa, perché trasformano la raccolta indifferenziata, per poi poterla trasferire comunque in discarica.

Un dispendio di energie e di denaro per un trattamento dei rifiuti sostanzialmente inutile“.

Manca in molte zone di Italia una vera strategia per la gestione dei rifiuti – conclude l’economista ambientale -. Più che puntare il dito su un singolo caso, occorre denunciare una dotazione di impianti di trattamento sul territorio decisamente insufficiente e inadeguata“.

(ANSA del 12 dicembre 2018, ore 17:23)

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