Trivelle, il comune di Scicli si accorda con Eni ed Edison: avrà 11 milioni di euro per le tasse della piattaforma Vega

 

Eni ed Edison verseranno nelle casse del comune di Scicli 11 milioni di euro.

Sono importi dovuti dalle Compagnie petrolifere alla città in provincia di Ragusa per ImuIci e Tasi, nel periodo compreso tra il 2009 e il 2015.

Il prossimo 22 gennaio sarebbe dovuta arrivare la sentenza della commissione Tributaria del Tribunale di Ragusa dopo la causa intentata dall’amministrazione comunale, ma ieri è arrivato l’annuncio di un accordo quadro raggiunto tra le parti e che sarà formalizzato giovedì 16 gennaio mattina dalla giunta comunale di Scicli.

L’azione dell’Ente era scaturita in seguito all’accertamento effettuato dalla guardia di Finanza che, nel luglio del 2015, notificò un verbale di 53 milioni di euro a carico della piattaforma Vega, che sorge entro 12 miglia marine nel mare territoriale di Scicli, per imposte dovute al comune.

Dopo una serie di tentativi per raggiungere un accordo che potesse soddisfare le due parti, nel marzo del 2017 il tavolo delle trattative saltò e le parti si affidarono all’esito giudiziario della vicenda.

Tutto questo fino all’annuncio dell’accordo motivato dall’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Enzo Giannone, con la necessità di concretizzare una misura di risanamento considerata “principale”, contenuta nel Piano di riequilibrio finanziario che sembrava impossibile da realizzare.

Insomma, nonostante diverse sentenze,  abbiano dato ragione ai comuni nel corso degli ultimi anni, come nel caso di Falconara Marittima che si è vista riconoscere il diritto al pagamento dell’Imu da parte dell’Eni, l’amministrazione siciliana non ha voluto puntare su un procedimento giudiziario dall’esito incerto, ma ha preferito chiudere subito la partita per portare respiro alle casse cittadine.

Sull’accordo quadro siglato tra il comune di Scicli e le compagnie petrolifere è intervenuta anche la coordinatrice locale di LegambienteAlessia Gambuzza, che saluta con favore la conclusione della vertenza, ma lancia un monito: “il pagamento delle tasse dovute – dice – non sia un pretesto per continuare a difendere le trivellazioni in mare e a terra.

La vertenza di Eni ed Edison con il comune di Scicli per il pagamento delle tasse dovute per la presenza della piattaforma Vega è l’ennesima dimostrazione dell’arroganza delle compagnie petrolifere sui territori.

Si tratta – continua Gambuzza – come è noto di società con utili miliardari, che non dovrebbero costringere i comuni a veri e propri bracci di ferro.

Resta il fatto che, a prescindere dai corrispettivi economici dovuti, i territori devono liberarsi dalla dittatura delle fonti fossili a causa dei connessi rischi per l’ambiente e la salute e delle emissioni di gas serra che alimentano i cambiamenti climatici”.

 

(Articolo di Carmelo Riccotti La Rocca, pubblicato con questo titolo il 16 gennaio 2019 sul sito online “Ambiente & Veleni” del quotidiano “Il Fatto Quotidiano”)

 

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