A Davos l’appello di Greta, la 16enne ecologista: “Sul clima dovete entrare nel panico”

 

DAVOS – “La nostra casa è in fiamme”: Greta Thunberg ha viaggiato a lungo, 32 ore di treno, per venire a Davos e consegnare il suo messaggio alla platea dei potenti del Forum economico mondiale.

Ed è diventata immediatamente la star dell’ultima giornata.

Alla sorridente e commossa platea che l’ha ascoltata in un religioso silenzio, l’attivista sedicenne ha indirizzato un discorso durissimo: “qui a Davos amate parlare di storie di successo ma questo successo finanziario è costato un prezzo immenso”. 

Greta non prende più l’aereo per alleggerire la sua impronta ecologica, e ha convinto persino la madre, che fa la cantante lirica, a imitarla.

Tutta la famiglia è diventata vegetariana, come lei.

E insieme ad altri attivisti giovanissimi che l’hanno seguita qui, Greta dormirà non in albergo o in un appartamento, come tutti i partecipanti del Forum, ma in una tenda montata accanto al leggendario Schatzalp, l’albergo della “Montagna incantata” di Thomas Mann. 

La ragazza svedese diventata famosa in tutto il mondo per i suoi scioperi scolastici contro i cambiamenti climatici e i suoi sit-in davanti al parlamento svedese ha scandito che siamo a 12 anni da una catastrofe, “dall’essere incapaci di correggere i nostri errori“.

Anche qui a Davos ha rinnovato la sua richiesta ai politici, ai banchieri, agli assi dell’economia e della finanza, chi potrebbe davvero cambiare le cose: “dobbiamo ridurre la produzione di C02del 50%”. 

E al momento dell’affondo, gli occhi che saltavano nervosamente dal foglio alla platea hanno indugiato qualche istante in più sul pubblico: “Non voglio che speriate, vi voglio vedere nel panico. Voglio che sentiate quello che sento io tutti i giorni“. 

 

(Articolo di Tonia Mastrobuoni, pubblicato con questo titolo il 25 gennaio 20i9 ssul sito online del quotidiano “la Repubblica”)

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