Fake news e calunnie contro Greta Thunberg. «Vi spiego chi sono e perché lo faccio»

 

Pubblichiamo la lettera aperta postata sulla sua pagina Facebook da Greta Thunberg, la giovanissima attivista svedese che ha iniziato da sola uno sciopero scolastico per il clima che si è presto diffuso tra i ragazzi/e di tutto il mondo e che è diventata ancora più famosa dopo i suoi decisi interventi alla Cop24 Unfccc di Cracovia e al World economic forum di Davos.

 Dato che continuano le voci, le bugie e le continue deviazioni da fatti ben stabiliti, vi prego di condividere questo chiarimento appena aggiornato su di me e sul mio sciopero scolastico.

Per favore, aiutatemi a comunicare tutto questo agli adulti che mentono su di me e la mia famiglia, in modo che invece io possa concentrarmi sulla scuola.

Recentemente, ho visto molte voci che circolano su di me e enormi quantità di odio.

Questa per me non è una sorpresa.

So che, dato che la maggior parte delle persone non è a conoscenza del pieno significato della crisi climatica (il che è comprensibile visto che non è mai stata trattata come una crisi), in generale, uno sciopero scolastico per il clima può sembrare molto strano alle persone.

Quindi fatemi chiarire un po’ di cose sul mio sciopero scolastico.

Nel maggio 2018 sono stata una delle vincitrici di un concorso di scrittura sull’ambiente bandito da Svenska Dagbladet, un giornale svedese.

Ha fatto pubblicare il mio articolo e alcune persone mi hanno contattato, tra gli altri c’era Bo Thorén di Fossil Free Dalsland.

Aveva una specie di gruppo con delle persone, soprattutto giovani, che voleva fare qualcosa per la crisi climatica.

Ho fatto qualche meeting telefonico con altri attivisti.

Lo scopo era quello di presentare idee di nuovi progetti che avrebbero portato all’attenzione la crisi climatica.

Bo aveva qualche idea sulle cose che potevamo fare.

Di tutto, dalle marce ad un’idea soft di una sorta di sciopero scolastico (con i bambini delle scuole avrebbero dovuto qualcosa nelle scuole o nelle aule).

Quell’idea era stata ispirata dagli studenti di Parkland, che si erano rifiutati di andare a scuola dopo le sparatorie a scuola.

L’idea di uno sciopero scolastico mi è piaciuta.

Così ho sviluppato quell’idea e ho cercato di far sì che gli altri giovani si unissero a me, ma nessuno era veramente interessato.

Pensavano che una versione svedese della marcia Zero Hour avrebbe avuto un impatto più grande.

Così ho pianificato lo sciopero scolastico tutto da sola e dopo questo non ho partecipato a nessun altro meeting.

Quando ho detto ai miei genitori dei miei piani non ne erano molto contenti.

Non hanno sostenuto l’idea di uno sciopero scolastico e hanno detto che se lo avessi fatto avrei dovuto farlo completamente da sola e senza alcun sostegno da parte loro.

Il 20 di agosto mi sono seduta fuori dal Parlamento svedese.

Ho consegnato volantini con una lunga lista di fatti sulla crisi climatica e le spiegazioni sul perché ero in sciopero.

La prima cosa che ho fatto è stata pubblicare su Twitter e Instagram quello che stavo facendo e presto è diventato virale.

Poi sono cominciati a venire i giornalisti e i giornali.

Un imprenditore e uomo d’affari svedese attivo nel movimento climatico, Ingmar Rentzhog, è stato tra i primi a venire.

Ha parlato con me e ha fatto le foto che ha pubblicato su Facebook.

E’ stata la prima volta che mi fossi mai incontrata o avessi parlato con lui.

Prima di allora non ci avevo mai parlato o lo avevo incontrato.

A molte persone piace diffondere voci che dicono che ho della gente “dietro di me” o che sono “pagata” o “usata” per fare quello che sto facendo.

Ma non c’è nessuno “dietro” di me tranne che me stessa.

Prima che avessi fatto conoscere loro la situazione, i miei genitori erano quanto di più lontano possibile da degli attivisti climatici.

Io non faccio parte di nessuna organizzazione.

A volte sostengo e collaboro con diverse ONG che lavorano con il clima e l’ambiente.

Ma sono assolutamente indipendente e rappresento solo me stessa.

E faccio quello che faccio completamente gratis, non ho ricevuto nessun soldo o nessuna promessa di pagamenti futuri sotto nessuna forma.

E nessuno è legato a me o alla mia famiglia, è così.

E’ certo che sarà così.

Non ho incontrato un solo attivista climatico che sta lottando per il clima per i soldi.

Quell’idea è del tutto assurda.

Inoltre, viaggio solo con il permesso della mia scuola e i miei genitori pagano i biglietti e i miei soggiorni.

La mia famiglia ha scritto insieme un libro sulla nostra famiglia e su come io e mia sorella Beata abbiamo influenzato il modo di pensare e di vedere il mondo dei miei genitori, soprattutto quando si tratta del clima.

E sulle nostre diagnosi.

Quel libro doveva essere pubblicato a maggio.

Ma visto che c’è stato un grosso disaccordo con la casa editrice, abbiamo finito per cambiare con un nuovo editore e quindi il libro è stato invece pubblicato ad agosto.

Prima che il libro venisse pubblicato, i miei genitori hanno chiarito che i loro possibili profitti provenienti dal libro “Scener ur hjärtat” andranno a 8 diverse ONG che lavorano con ambiente, bambini con malattie e diritti degli animali.

E si, scrivo da sola i miei discorsi.

Ma visto che so che quello che dico raggiungerà molti, chiedo spesso degli input a molte persone.

Ho anche alcuni scienziati ai quali spesso chiedo aiuto su come esprimere certe questioni complicate.

Voglio che tutto sia assolutamente corretto, in modo da non diffondere fatti scorretti, o cose che possono essere fraintese.

C’ è chi mi prende in giro per la mia sindrome.

Ma l’Asperger non è una malattia, è un dono.

La gente dice anche che, dato che ho l’Asperger non avrei mai dovuto mettermi in questa situazione.

Ma è proprio per questo che l’ho fatto.

Perché se fossi stata “normale” e social mi sarei organizzata con un’organizzazione, o avrei fondato io stessa un’organizzazione.

Ma visto che non sono così brava a socializzare, invece ho fatto questo.

Ero così frustrata che non si stesse facendo nulla per la crisi climatica e mi sembrava di dover fare qualcosa, qualsiasi cosa.

E a volte non fare le cose – come stare solo seduti fuori dal Parlamento – parla molto più forte che fare le cose.

Proprio come un sussurro a volte è più forte che urlare.

Inoltre, c’è un’altra accusa: che io “parlo e scrivo come un adulto”.

E a questo posso solo rispondere: non credete che una ragazzina di 16 anni possa parlare per conto suo?

Ci sono anche alcune persone che dicono che io semplifico le cose.

Ad esempio quando dico che ”la crisi climatica è una questione in bianco e nero”, ”dobbiamo fermare le emissioni di gas serra” e ”voglio che tu ti faccia prendere dal panico”.

Ma lo dico solo perché è vero.

Sì, la crisi climatica è la questione più complessa che abbiamo mai affrontato e che richiederà da noi tutto per poterla “fermare”, ma la soluzione è bianca o nera: dobbiamo fermare le emissioni dei gas serra.

Perché o si limita il riscaldamento a 1,5 gradi C sopra i livelli preindustriali, o non lo facciamo.

O si raggiunge un punto di non ritorno in cui inizia una reazione a catena, con eventi ben oltre il controllo umano, o non lo facciamo.

O andiamo avanti come civiltà, o non lo facciamo.

Non ci sono zone grigie quando si tratta di sopravvivenza.

E quando dico che ti voglio nel panico voglio dire che dobbiamo trattare la crisi come una crisi.

Quando la tua casa è in fiamme non ti siedi e parli di quanto sarà bello puoi ricostruirla, una volta che avrai spento l’incendio.

Se la tua casa è in fiamme, corri fuori e  ti assicuri che tutti siano usciti mentre tu chiami i vigili del fuoco.

Il che richiede un certo livello di panico.

C’è un’altra argomentazione per la quale non posso fare nulla.

Ed è il fatto che sono “solo una bambina e non dovremmo stare ad ascoltare i bambini”.

Ma questo è facile da risolvere: basta invece iniziare ad ascoltare la scienza solida come la roccia.

Perché, se tutti avessero ascoltato gli scienziati e i fatti a cui mi riferisco costantemente, allora nessuno dovrebbe ascoltare me o nessuna delle altre centinaia di migliaia di studenti in sciopero per il clima in tutto il mondo.

Poi potremmo tornare tutti a scuola.

Io sono solo una messaggera, eppure mi arriva addosso tutto questo odio.

Non dico nulla di nuovo, dico solo quello che gli scienziati hanno ripetutamente detto da decenni.

E sono d’accordo con voi, sono troppo giovane per farlo.

Noi bambini non dovremmo farlo.

Ma visto che quasi nessuno sta facendo niente, e molto del nostro futuro è a rischio, ci sembra giusto dover continuare.

E se avete qualche altra preoccupazione o dubbio su di me, allora potete ascoltare i miei TED talk, nei quali parlo di come è iniziato il mio interesse per il clima e l’ambiente.

E grazie a tutti per il vostro gentile supporto!

Mi porta speranza.

Greta

PS – sono stata brevemente una youth advisor del Consiglio della Fondazione no profit “We don’t have time”.

Ho scoperto che hanno usato il mio nome come parte di un’altra branca della loro organizzazione che è una start up business.

Hanno ammesso chiaramente che lo hanno fatto senza che io o la mia famiglia ne fossimo a conoscenza.

Né io né qualcuno della mia famiglia abbiamo più nessun rapporto con “We don’t have time”.

Si sono profondamente scusati per quello che è successo e ho accettato le loro scuse.

 

(lettera di Greta Thunberg, pubblicata con questo titolo il 13 febbraio 209 sul sito online “greenreport.it)

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