A Milano il solito clima surriscalda due piazze diverse

 

A Milano, domani 15 marzo, primo vero venerdì di protesta globale per il clima che coinvolge anche l’Italia, ci saranno non uno ma ben due cortei, perché nella città più inquinata d’Europa non ci facciamo mancare proprio niente.

Anzi, qui rilanciamo con grande entusiasmo istituzionale per aumentare di 50 centesimi il biglietto per i mezzi pubblici.

2 euro.

Non male come contributo per la «giustizia» climatica, un piccolo balzello per esportare il «modello Milano». Ma torniamo in piazza, cioè nelle piazze.

Il primo corteo partirà alle 9 da largo Cairoli, sarà animato come al solito dai collettivi studenteschi

e avrà l’onore di rappresentare il coté ufficiale del marchio globale «Friday for Future»: questo spezzone finirà davanti a Palazzo Marino nelle accoglienti braccia del sindaco Beppe Sala, per la gioia dei pezzetti sparsi della non più giovane «sinistra milanese» neo ecologista, più per disperazione che per convinzione.

Scenderà il nostro a stringere mani per la foto di rito?

Boh.

I ragazzi e le ragazze diciamo under 25 non ci tengono e chiedono almeno che domani mattina non

vengano sventolate bandiere di partito, insomma il «cammellamento» non richiesto è dietro l’angolo.

Alle 18, invece, stesso luogo, largo Cairoli, partirà il corteo più composito e meno definibile (cioè spontaneo) organizzato da «Milano per il Clima».

Chi sono?

Studenti, collettivi sparsi, singoli che da mesi alcuni con competenza essendo studenti «sul pezzo» si confrontano, tengono assemblee, «piazzano» e si chiedono come far circolare aria fresca emancipandosi da tutte le liturgie movimentiste che rischiano di soffocare ogni cosa sul nascere.

Qui non si tratta di fare i maestrini, ma per una volta sarebbe meglio lasciarli stare.

Che facciano da soli.

Intanto, per cominciare, questo secondo corteo milanese è già sparito dall’evento ufficiale targato FFF.

Poco male.

Chi ha voglia di annusare se l’aria che tira finalmente è più fresca del solito può cominciare a passeggiare fino a corso Magenta, davanti al Palazzo delle Stelline, dove ha sede l’ufficio del Parlamento Europeo a Milano.

E se saranno rose, altri venerdì fioriranno.

Altrimenti, buona passeggiata lo stesso.

Ci si rimetterà in cammino nel prossimo secolo, magari a nuoto.

Con l’acqua dei ghiacci alla gola.

 

(Articolo di Luca Fazio, pubblicato con questo titolo il 14 marzo 2019 sul sito online del quotidiano “il manifesto”)

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