Certe volte le assurdità vengono ricercate e realizzate con il lanternino. In più, si scopre che le relative autorizzazioni sono quantomeno farraginose e lacunose. A chi verrebbe in mente di realizzare una riqualificazione di impianti sportivi vari in un’area densa di testimonianze archeologiche? E’ proprio quello che sta facendo il Municipio I “Centro Storico” di Roma Capitale nel parco archeologico-ambientale di Colle Oppio, splendida area verde ricca di testimonianze archeologiche a ridosso del Colosseo, tutelata con vincolo storico-culturale e vincolo paesaggistico (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.) Nel grande comprensorio esteso a nord-est del simbolo di Roma nel mondo, parte integrante del parco archeologico del Colosseo, si conservano, infatti, i resti monumentali delle Terme di Traiano, delle “Sette Sale“ (serbatoio di alimentazione delle stesse terme), della Domus Aurea neroniana e delle Terme di Tito, che si estendevano in corrispondenza dell’area oggi denominata “La Polveriera”(vi sorgeva un impianto per la produzione e il deposito della polvere da sparo, poi demolito negli anni ’30 del secolo scorso per la realizzazione del parco). Vi sono da tempo impianti sportivi (calcio, basket, rollerblade) e proprio lì si vuol realizzare il progetto di riqualificazione di impianti sportivi denominato Playground C.O.N.I., che prevede la risistemazione di varie aree sportive nei quartieri romani. Ottima idea, ma quello è un parco archeologico-ambientale e, come prevedibile, appena avviati i lavori, sono emersi i resti delle Terme di Tito. Per questo l’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus, raccogliendo le preoccupazioni di tanti cittadini e appassionati di archeologia, ha inoltrato (25 febbraio 2019) una specifica istanza di accesso civico, informazioni ambientali e adozione degli opportuni provvedimenti al Ministro per i beni e attività culturali, al Sindaco di Roma Capitale, al Direttore del Parco archeologico del Colosseo, al Soprintendente speciale per Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Roma, al Municipio I. Dalle prime risposte pervenute emerge una realtà ancora più assurda di quanto si potesse immaginare: i lavori sono abusivi sotto il profilo paesaggistico. Infatti, la Direzione del Parco archeologico del Colosseo ha comunicato (nota […]