Parco di Veio, vicina la nomina del presidente. Ma c’è chi dubita…

 

La poltrona presidenziale dell’Ente Parco di Veio, in via Castelnuovo di Porto in quel di Sacrofano, sede dell’Ente, sta per essere rioccupata.

Manca solo la firma di Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio, sul decreto di nomina approvato a maggioranza dall’ottava commissione regionale presieduta da Valerio Novelli, M5S.

Dopo un primo tentativo di nomina andato a vuoto sia per le resistenze degli ambienti PD sia perché l’interessato, Gianni Giacomini 75enne ex presidente del Municipio XV ed esponente romano di Forza Italia, si era ritirato dall’agone, la Regione Lazio lo scorso febbraio aveva lanciato un avviso pubblico per la presentazione di candidature.

Fra queste, l’assessore all’Agricoltura avrebbe dovuto individuare la più idonea e proporla a Zingaretti.

L’avviso non prevedeva infatti la formazione di una graduatoria ma solo una valutazione del profilo di ogni candidato basata sugli studi e sulle attività nel campo della protezione dell’ambiente con comprovata esperienza di gestione.

Sedici candidati

Ben sedici le proposte arrivate, anche da parte di personaggi noti per loro esperienze e il loro passato.

Fra questi, Giacomo Sandri, esponente PD già sindaco di Formello, ex commissario straordinario del Parco di Veio ed ex presidente dello stesso Parco fino ad un anno fa; Massimo Pezzella, esponente di Forza Italia e anche lui ex commissario straordinario del Parco; Rodolfo Bosi, storico leader di VAS-Verdi Ambiente e Società, oltre che socio fondatore e Presidente del “Comitato Promotore del Parco di Veio” nonché membro del primo Consiglio Direttivo dell’Ente Parco, e Giorgio Polesi, esponente di Forza Italia a Roma Nord ed attualmente membro attivo del Comitato di Quartiere “La Giustiniana e dintorni”.

Il prescelto

Ed è proprio su quest’ultimo che è caduta la scelta di Enrica Onorati, assessore all’Agricoltura della Regione Lazio, che avendo ritenuto Polesi idoneo a ricoprire l’incarico sulla base del suo curriculum, l’ha indicato a Zingaretti per la nomina a Presidente del Parco.

Molteplici le esperienze del presidente in pectore anche se, per quanto attiene al tema dell’ambiente, sono ristrette recentemente al coordinare la manutenzione del verde e la pulizia dei parchi “Luciano Ricca” e “Martiri della Storta” a La Giustiniana e all’organizzare passeggiate archeo-naturalistiche nel parco di Veio.

Meno recentemente, come si apprende dal suo CV reso pubblico dal quotidiano on-line Affaritaliani.it, è stato socio del WWF nonché collaboratore della Provincia di Roma sulla tutela e lo sviluppo dei parchi e delle aree protette e, infine, membro del CdA di una società di servizi di Fiumicino occupandosi in particolare di manutenzione delle aree verdi e delle spiagge. 

Come d’obbligo, lo schema del decreto di nomina è stato inviato all’ottava commissione della Regione Lazio che nella seduta dello scorso 7 maggio ha dato parere favorevole a maggioranza dei presenti.

Ora dunque non resta che la firma di Zingaretti e l’Ente Parco di Veio, dopo un anno di vacanza, avrà un nuovo presidente.

Simonelli: “Dubbi, non sulla persona ma sul metodo”

Il Parco di Veio, che per estensione è il quarto del Lazio, con i suoi 14.984 ettari abbraccia il territorio di 9 comuni più circa il 50% di quello del Municipio XV. Quest’ultimo è un “occupante” di peso quindi, che con i suoi 85 kmq inseriti nel Parco fa del presidente del XV il primus inter pares fra i rappresentanti degli enti locali coinvolti.

Ed è per questo che abbiamo chiesto al minisindaco M5S Stefano Simonelli il suo parere sulla lunga vicenda (maggio 2018-maggio 2019) relativa alla nomina del Presidente del Parco di Veio.

Secondo lei, perché ci è voluto così tanto?

Non saprei dirle perché ci è voluto così tanto, certo è che la possibile nomina dell’ex Presidente del Municipio XV Gianni Giacomini ha destato particolare stupore e contrarietà da parte di diverse forze politiche.

Personalmente ho inviato a novembre 2018 ben 2 note al Presidente della Regione Nicola Zingaretti nelle quali esprimevo perplessità sul decreto di nomina proposto (da quanto riportato nel curriculum del ex Presidente Giacomini non emergevano elementi che attestassero una conformità con quanto disposto all’art. 14 comma 1 della Legge Regionale 29/1997: “…Il consiglio direttivo è composto dal presidente e da altri quattro membri, scelti, previo avviso pubblico, tra persone che si siano distinte per gli studi e per le attività nel campo della protezione dell’ambiente con comprovata esperienza di gestione ed adeguato curriculum …”) richiedendo la sospensione del provvedimento di nomina in corso.

Da quanto venuto a sapere successivamente, Gianni Giacomini ha rinunciato alla nomina e così la Regione ha potuto procedere all’avvio di un nuovo procedimento, questa volta attraverso avviso pubblico per effetto dell’emendamento presentato dal Movimento 5 Stelle con cui è stato modificato il comma 1 dell’art. 14 della legge Regionale n. 29/1997 (introdotto obbligo di scelta “previo avviso pubblico” del Presidente e dei 4 membri dei Consigli Direttivi di ogni Ente di gestione delle aree naturali protette istituite nella Regione Lazio).

Quanto incide (o ha inciso) la politica sulla scelta del presidente del Parco di Veio?

Faccio una premessa.

Conosco Giorgio Polesi, persona molto attiva sul territorio, di grande generosità e di cui ho una particolare stima.

Quanto le dichiarerò non riguarda, quindi, la persona Giorgio Polesi ma il metodo con cui è stato selezionato, metodo di cui ho richiesto nuovamente chiarimenti.

Quanto incide (o ha inciso) la politica (o come uso chiamarla io “la partitica”) sulla scelta del presidente del Parco di Veio?

Molto, a mio avviso troppo e non solo su queste nomine.

Se poi si vuol far passare per trasparente ed equo un “metodo” solo perché è stato introdotto l’avviso pubblico, si ripropone un triste film visto e rivisto ma troppo spesso, purtroppo, in voga.

Per far comprendere bene il mio pensiero, le riporto (quasi) integralmente la nota che ho inviato oggi al Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti interessando p.c. il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa, la Sindaca Virginia Raggi, il Presidente della Comunità del Parco di Veio Fulvio Fiorelli, l’Assessora regionale all’Agricoltura Enrica Onorati, i Presidenti di Commissione Ambiente (Regionale e Municipale) Valerio Novelli ed Emanuele Anzoino e il nostro Assessore all’Ambiente Pasquale Annunziata.

Da documenti reperiti via web, serberebbero pervenute n. 16 candidature con relativi curriculum vitae.

Di questi candidati è stato proposto e poi nominato Presidente del Ente Regionale Parco di Veio il Sig. Giorgio Polesi.

Avendo visionato la suddetta documentazione, tra cui il curriculum vitae del Sig. Giorgio Polesi, ancora una volta mi trovo costretto a richiedere alcune informazioni riguardo la procedura espletata per la nomina del Presidente dell’Ente Parco di Veio.

In particolare: quali sono, qualora previsti, gli elementi/requisiti minimi e gli elementi/requisiti premianti inseriti nell’avviso pubblico e/o utilizzati per la selezione dei candidati e successiva predisposizione della graduatoria; da chi sono state valutate le candidature; se tra la documentazione richiesta nell’avviso pubblico ovvero successivamente alla presentazione delle candidature, sono stati richiesti documenti comprovanti quanto dichiarato dai candidati nei curriculum vitae; se i curriculum vitae e le verifiche degli elementi/requisiti di cui al primo punto, sono stati oggetto di condivisione e discussione nella Commissione VIII.

Le domande sopra poste nascono dai/dalle seguenti elementi/riflessioni: l’aver introdotto l’avviso pubblico per raccogliere le candidature è sicuramente garanzia di maggiore trasparenza, informazione e partecipazione; la predisposizione di adeguati elementi/requisiti minimi e elementi/requisiti premianti per la selezione dei candidati è condizione indispensabile per individuare/proporre colui che tra i candidati più rispecchia i requisiti indicati all’art. 14 comma 1 della Legge Regionale 29/1997 ( … persone che si siano distinte per gli studi e per le attività nel campo della protezione dell’ambiente con comprovata esperienza di gestione ed adeguato curriculum…) gli elementi/requisiti premianti  dovrebbero essere altresì predisposti su criteri principalmente oggettivi e non discrezionali); la mancata ovvero superficiale ovvero incoerente predisposizione di elementi/requisiti minimi e elementi/requisiti premianti e/o la mancata richiesta-verifica dei documenti comprovanti quanto dichiarato dai candidati nei curriculum vitae, non sarebbe sinonimo di garanzia di selezione del miglior candidato e vanificherebbe quel percorso teso all’incremento di trasparenza, informazione e partecipazione ottenuto con l’introduzione dell’obbligo di avviso pubblico.

Pertanto, nelle more della ricezione delle risposte ai 4 quesiti posti e di tutta la documentazione che ha portato alla nomina del Sig. Giorgio Polesi (es. avviso pubblico, candidature ricevute e relativa documentazione, atti e verbali di selezione dei candidati e successiva predisposizione della graduatoria, verbali di Commissione, atti di nomina, etc…), di cui con la presente si richiede formale accesso agli atti ed invio di una copia, non avendo ad oggi evidenza che siano state intraprese tutte le procedure e azioni utili e necessarie a garantire un percorso trasparente ed imparziale e la nomina della persona più qualificata a ricoprire un incarico cosi strategico e di alto livello tecnico/amministrativo, richiedo l’immediata sospensione ovvero la revoca della nomina del Sig. Giorgio Polesi quale Presidente dell’Ente Regionale Parco di Veio.

La commissione regionale, a guida M5S, ha dato l’ok alla nomina di Giorgio Polesi. Qual è il suo parere su questa scelta?     

Guardando l’appartenenza politica dei membri della Commissione non sarei portato a dire che è a guida M5S (solo 2 membri su 7 sono del M5S).

Ciò posto, come ha potuto notare, ho chiesto chiarimenti anche sui lavori della Commissione che, a mio sapere, non era, pur se in minoranza, tutta concorde sulla proposta di nomina.

Il voto favorevole a maggioranza conferma comunque quanto pesi la politica su una nomina che dovrebbe essere, a mio avviso ma soprattutto per quanto previsto al art. 14 comma 1 della Legge Regionale 29/1997, più di merito che di partito.

(Articolo di Claudio Cafasso, pubblicato con questo titolo il 10 maggio 2019 sul sito “VignaClaraBlog”)

 

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