Allarme Onu, in Africa continua la caccia agli elefanti

 

Gli elefanti, i più imponenti mammiferi del pianeta, continuano a diminuire, vittime di un bracconaggio continuo che minaccia la loro sopravvivenza a lungo termine.

Un secolo fa in Africa vivevano 12 milioni di elefanti ridotti oggi a circa 400 mila esemplari.

Cacciati per le loro zanne d’avorio, gli elefanti africani sono vittime di un bracconaggio selvaggio nonostante dal 1989 il commercio internazionale dell’avorio ricavato dalle loro zanne sia proibito e rigidamente regolamentato. 

Da secoli le zanne di questi pachidermi sono utilizzate oltre che per i souvenir per le tastiere dei pianoforti.

Per questo, nonostante il quasi assoluto divieto di caccia, i bracconieri, pagati da intermediari europei e orientali, non hanno mai smesso di uccidere gli elefanti.

Dunque bracconaggio e perdita dell’habitat sono le cause del rischio di estinzione della specie. 

A lanciare l’allarme è l’Onu sulla base di una ricerca condotta dall’Organismo che si occupa del commercio internazionale delle specie di flora e fauna minacciate di estinzione(Cites).

I numeri raccontano una situazione preoccupante, con una scomparsa di circa 144.000 animali dal 2007 al 2014, e una diminuzione dell’8% l’anno per tutto il continente africano.

Dunque il rischio di estinzione di questo animale, docile e mansueto, è alto perché la percentuale degli uccisi, dicono gli esperti, non sarà mai compensata dal tasso di natalità.

C’è da ricordare, infatti che la gravidanza di questo mammifero, che partorisce solo un cucciolo a volta, dura 22 mesi.

”Il massacro illegale degli elefanti in Africa causato dalla caccia all’avorio rappresenta una minaccia per la specie” ha dichiarato il segretario Generale della Cites Ivonne Higuero sottolineando che la popolazione in Africa è cresciuta di dieci volte, passando da 125 milioni di abitanti a 1,225 milioni, e ciò porta gli elefanti a contendere con gli umani lo spazio, che diviene sempre più raro.

Gli sforzi di protezione della specie sono, inoltre, ostacolati dalla volontà di alcuni Paesi dell’Africa del Sud, come la Namibia e lo Zimbabwe, di facilitare ancora il commercio dell’avorio.

I due Paesi (insieme ad alcuni Paesi europei e asiatici in cui il mercato dell’avorio è ancora presente) vorrebbero meno restrizioni al commercio degli elefanti così come il Botswana che sarebbe intenzionato a togliere il divieto di caccia agli elefanti.

Con le sue 7 tonnellate di peso l’elefante, se non provocato, possiede un temperamento mite, con un forte senso di protezione non solo per i cuccioli ma anche nei confronti dei componenti del branco.

E pensare che a cacciarli non sono solo i bracconieri.

In Namibia un trofeo di elefante, secondo il listino di una delle organizzazioni più famose per i safari, vale 41 mila dollari.

(ANSA del 23 maggio 2019, ore 10:11)

 

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