Guterres: gli Stati siano più ambiziosi di fronte alla crisi climatica. Investire in un futuro armonioso

 

Arrivando a Vienna per partecipare a un summit sul clima, il segretario generale dell’Onu, António Guterres, ha lanciato un nuovo appello agli Stati del mondo ad essere ambiziosi di fronte alla crisi climatica: «Torno dal Pacifico , dove ho potuto vedere con i miei occhi la minaccia esistenziale che rappresenta per alcuni Stati del Pacifico il cambiamento climatico».

Dopo aver incontrato Greta Thunberg  e il presidente austriaco Alexander Van der Bellen – un verde alle prese con una difficile crisi di governo innescata da uno scandalo che ha coinvolto i leader dell’estrema destra sovranista della Fpő – Guterres ha ricordato che «salvare uno Stato insulare come Tuvalu, è salvare il pianeta. La crisi climatica avrà un impatto sulla vita di tutti e dappertutto.

Per invertire la tendenza attuale dell’accelerazione del cambiamento climatico, bisogna che i Paesi assumano degli impegni ben più forti di quelli presi a Parigi, dove è stato firmato l’accordo sul clima nel 2015.

Anche se l’accordo di Parigi è stato un successo clamoroso, la verità è che ciò che è stato promesso a Parigi non ci permetterà di raggiungere un aumento di temperatura di soli 1,5 gradi Celsius alla fine del secolo.

Probabilmente si andrà oltre i tre gradi, il che sarebbe assolutamente catastrofico.

Nel 2020, è necessario che i Paesi si impegnino per un pacchetto molto più ambizioso di misure di adattamento, mitigazione e finanziarie.

Considero assurdo il fatto che stiamo tassando i salari, stiamo tassando il reddito e non stiamo tassando il carbonio».

La visita del segretario generale dell’Onu a Vienna è stata l’occasione per incontrare anche il violoncellista Yo-Yo, messaggero della pace dell’Onu, e per sottolineare che «pensiamo che la migrazione sia una cosa positiva, ma ancora una volta, dobbiamo investire. Invece di lasciare che i trafficanti controllino i flussi migratori, far soffrire le popolazioni e creare problemi di coesione sociale nei Paesi, dobbiamo investire nella cooperazione internazionale, dobbiamo investire in forme adeguate di integrazione».

Guterres ha voluto affrontare questo tema delicato proprio dopo le elezioni europee che hanno visto la crescita – anche se meno impetuosa del previsto – dei partiti della neo-destra sovranista che hanno fatto le loro fortune con politiche anti-immigrati e ha ribadito che «è particolarmente importante, nel dibattito in corso in Europa, adottare una prospettiva universale per la pace, la dignità umana, i diritti umani e i valori sanciti dalla Carta dell’Onu.

Le società oggi sono multietniche, multi religiose, multiculturali. 

E questa è una ricchezza, non una minaccia. 

Come un’orchestra di musicisti di tutto il mondo, hanno bisogno di esercitarsi per suonare in modo armonioso: fa parte della società.

La diversità richiede investimenti. Investimenti sociali, culturali, politici, religiosi, a volte investimento nella coesione sociale, per assicurarsi che in una società diversa, ogni comunità senta che la propria identità viene rispettata, come l’identità del violinista deve essere rispettata, insieme a quella di ogni strumentista. 

Così come la musica classica è uno strumento fondamentale per promuovere i valori delle Nazioni Unite, il Day of Action è fondamentale per il futuro dell’Organizzazione specialmente mentre stiamo discutendo anche la drammatica situazione della mobilità umana.

Anche la migrazione, ha bisogno di investimenti, invece di lasciare che trafficanti ne traggano profitto e che tengano i migranti nella paura.

Dobbiamo investire nella cooperazione internazionale, dobbiamo investire in forme adeguate di migrazione».

 

(Articolo pubblicato con questo titolo il 28 maggio 2019 sul sito online “greenreport.it”)

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