La scienza è la chiave per portare avanti l’agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile

 

L’implementazione, il follow-up e la revisione della 2030 Agenda for Sustainable Development  sono state al centro della terza giornata dell’High-Level Political Forum on Sustainable Development (Hlpf in corso all’Onu fino al 18 luglio) che si è concentrata sul ruolo svolto dalla scienza svolge nel raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile (Sdg) dell’Onu.

Il direttore esecutivo della World academy of sciences resource, Romain Murenzi, ha illustrato i principali risultati del Global Sustainable Development Report (Gsdr) 2019, che sarà  presentato al SDG Summit che si terrà a settembre all’Onu.

Dopo aver ricordato che un gruppo indipendente di scienziati è stato incaricato di «mettere insieme diverse prospettive nei trends della scienza per informare la 2030 Agenda e contribuire interfacciare scienza e politica scientifica», Murenzi ha detto che «dopo aver valutato ogni target secondo uno scenario  business as usual, molti sono deragliati.

Oltre all’aumento della fame e della povertà, alcuni obiettivi  stanno andando in modo allarmante nella direzione sbagliata.

Possiamo dire che stanno tornando indietro, mostrando tendenze negative, con crescenti disuguaglianze all’interno dei Paesi.

Quindi, sta diventando molto chiaro che non possono essere sufficienti   approcci settoriali agli Sdg  e che abbiamo bisogno di un piano per accelerare e potenziare le azioni».

Basandosi su rapporti Onu e su 67 valutazioni scientifiche, il Gsdr ha valutato le diverse interazioni tra gli Sdg e, per andare avanti raccomanda un approccio sistemico: «Ad esempio, il destino dell’Sdg 2, fame zero, dipenderà da molti altri Sdg, vale a dire energia, acqua e vita sulla terra – ha sottolineato Murenzi –  Dal punto di vista degli scienziati, il perseguimento di un Sdg in modo isolato rischia di creare un disservizio per l’Agenda 2030.

Lavorando per una struttura trasformativa  basata sulla conoscenza per lo sviluppo sostenibile, gli scienziati hanno scoperto quattro sistemi disfunzionali che devono essere modificati affinché l’Agenda 2030 abbia successo.

Economie, decarbonizzazione dell’energia, modelli alimentari e nutrizionali e sviluppo urbano devono fare passi avanti per poter moltiplicare i nostri progressi. Per risolvere questo problema, è necessario un accordo chiaro».

Endah Murniningtyas, ex vice ministro per le risorse naturali e l’ambiente del ministero della pianificazione nazionale dello sviluppo dell’Indonesia, ha detto: «Poiché le trasformazioni variano da Paese a Paese,  la specificità del contesto è molto importante. I governi devono discutere e approvare piani di trasformazione … adatti al contesto nazionale e locale».

La Murniningtyas ha concluso: «E’ anche importante condurre valutazioni scientifiche internazionali per monitorare i progressi nell’attuazione degli Sdg e possono essere utili per identificare regioni, Paesi e popolazioni che hanno bisogno di aiuto.

Un altro importante ruolo della scienza è quello di identificare i problemi chiave ed emergenti che non sono stati ancora presi in considerazione dagli SDG, o che sono mancanti».

 

(Articolo pubblicato con questo titolo il 12 luglio 2019 sul sito online “greenreport.it”)

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