Luglio 2019 è stato il mese più caldo mai registrato nel mondo negli ultimi 140 anni: con una temperatura media globale di 0,95 gradi sopra la media del 20esimo secolo, ha battuto perfino il record del luglio 2016. A soffrirne sono stati i ghiacci polari, ridotti ai minimi storici: in Artico sono scesi del 19,8% sotto la media, mentre in Antartide del 4,3%. A indicarlo è l’ente americano per le ricerche sull’atmosfera e gli oceani (Noaa), confermando quanto già anticipato dal programma europeo Copernicus. (ANSA del 16 agosto 2019, ore 11:29)
Archivi Giornalieri: 16 Agosto 2019
“Dalle dichiarazioni dei diritti internazionali, dalla convenzione di Ginevra alle norme europee e locali, nonché dalle leggi del mare, politici come Salvini hanno messo i calcoli elettorali, economici o demografici prima di conformarsi alle leggi che, con il giuramento, hanno promesso di difendere“. L’attacco alle politiche anti-migranti portate avanti dal ministro degli Interni italiano arriva da uno dei principali quotidiani spagnoli, El Mundo, che nella sue edizione online elenca tutte le leggi che il leader della Lega non rispetta con la decisione di chiudere i porti alle navi delle ong che trasportano i migranti soccorsi nel Mediterraneo. Con lui, sotto attacco ci sono anche Malta e la Spagna. Ecco l’elenco. Diritto del mare L’obbligo di assistere le persone in pericolo in mare è uno dei principi di base del diritto marittimo, come riconosciuto dall’articolo 98 della Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare. Inoltre, l’articolo 98.2 del presente accordo marittimo 1982 stabilisce che i suoi firmatari (l’Ue è firmataria) devono “promuovere la creazione, l’esercizio e la manutenzione di un servizio di ricerca e salvataggio adeguato ed efficace per garantire la sicurezza marittima“. Ma i leader europei si fanno scudo del “cosiddetto effetto chiamata” in modo da non mettere in campo un’operazione di salvataggio propriamente detta. Convenzione sulla ricerca e sul salvataggio in mare Con questo trattato, gli Stati firmatari devono impegnarsi con il capitano della nave “per condurre le persone soccorse in mare in un luogo sicuro“. Questi governi europei considerano la Libia quel “luogo sicuro”, anche se si tratta di uno stato fallito gestito da milizie di schiavisti in cui i diritti umani più elementari vengono violati in modo degradante e disumano. L’Open Arms, una nave che ora viaggia con 160 persone a bordo, è stata temporaneamente trattenuta in Sicilia a causa di una denuncia contro il suo capitano che […]
La comunità internazionale sta cercando di capire qualcosa di più sulla misteriosa esplosione che ha rilasciato radiazioni al largo della costa artica della Russia, apparentemente – come ha detto l’agenzia nucleare russa Rosatom – durante il test segreto di un nuovo tipo di missile da crociera a propulsione nucleare che il presidente russo Vladimir Putin aveva indicato come il fulcro della nuova corsa agli armamenti di Mosca con gli Stati Uniti d’America. Ieri, in un’intervista video (senza immagini dell’incidente), Vyacheslav Soloviev, un alto funzionario dell’istituto che ha sviluppato il reattore, ha confermato l’incidente, affermando che «gli scienziati stavano lavorando per creare una fonte di energia utilizzando materiali radioattivi, compresi materiali fissili e radioisotopici», utilizzati sia dal ministero della difesa che per scopi civili. Valentin Kostyukov, il direttore del centro nucleare russo d’élite che fa parte del Rosatom, l’agenzia nucleare statale russa, ha detto che i cinque tecnici che sono rimasti uccisi durante il test sono stati sepolti lunedì e lavoravano per il Centro. Il video è stato pubblicato su anche sul sito Web ufficiale di Sarov, una città ad “alta sicurezza” dedicata alla ricerca nucleare che sorge a 400 chilometri a est di Mosca. Funzionari del governo russo hanno fornito informazioni sull’esplosione, avvenuta giovedì 8 agosto su una piattaforma offshore per i test nel Mar Bianco de che ha portato i livelli di radioattività nelle città vicine a circa 20 volte sopra la norma. Charles Digges, dell’associazione ambientalista/scientifica norvegese-russa Bellona, fa notare che «la risposta lenta e la segretezza da parte del governo russo ha suscitato ansia tra le popolazioni locali e ha attirato l’attenzione degli analisti di Washington ed europei che credono che l’esplosione possa servire a gettare uno sguardo sulle debolezze tecnologiche nel nuovo programma di armamenti della Russia». Esperti nucleari statunitensi sospettano che l’esplosione sia avvenuta durante […]
Il 2019 sarà un anno da ricordare per il parco dell’Appia Antica. Nel bene e nel male. In positivo va sicuramente menzionato un risultato a lungo atteso: l’approvazione del Piano di Assetto e l’allargamento del suo perimetro. Il 2019 sarà però ricordato anche per la decisione di sottrarre all’Ente che lo tutela la sua anelata autonomia. Il prossimo futuro Dal 22 agosto si cambia gestione. Il parco viene così assorbito dalla Soprintendenza speciale archeologica, così com’è previsto anche per il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia. Il Decreto del presidente del Consiglio dei Ministri sta per entrare in funzione e di conseguenza Simone Quilici, nominato direttore da un paio di mesi, dovrà rinunciare al proprio incarico. Una scelta che viene contestata sia nel merito che nella tempistica. Non è infatti prevista alcune fase transitoria. Cosa comporta il decreto In pochi giorni si dovrà provvedere ad azzerare il bilancio, il protocollo dei lavori, i programmi in corso. Si può tradurre in maniera semplice. Tutti questi obblighi “determinano un assurdo stato di paralisi molto rischioso per la conservazione del patrimonio che resterà privo anche dei minimi interventi di conservazione e manutenzione in corso” dichiarano Rita Paris, già direttrice del parco ed ora presidente dell’associazione Bianchi Bandinelli, e Mariarita Signorini, presidente di Italia Nostra. A pagarne le conseguenze sarà anche “la fruizione dei siti che rischiano di dover essere chiusi al pubblico“. L’impegno dei Municipi Non è la prima volta che, in difesa del parco dell’Appia Antica, si registra una levata di scudi. Recentemente anche i municipi romani che ne sono attraversati si erano mossi in sua difesa. Il Municipio VII, che aveva salutato con soddisfazione la nomina del neodirettore, aveva anche sottoscritto con l’Ente parco un protocollo d’intesa. Ed al MIBAC, da piazza di Cinecittà, era arrivata la proposta di potenziarlo, dedicando attenzione anche all’altra strada, la via Latina, “l’itinerario dei pastori che dai Colli Albani scendevano […]
Il centro storico di Amatrice colpito dal terremoto del 24 maggio 2016 La novità forse più importante del PTPR del Lazio, che lo distingue da tutti i piani territoriali paesistici delle altre Regioni, è stata quella di imporre contestualmente alla sua adozione una serie di vincoli paesaggistici che hanno riguardato i cosiddetti “beni tipizzati”, consentiti a quell’epoca dal “Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio” così come modificato dal D.Lgs. n. 57 del 24 marzo 2006. Come “immobili ed aree tipizzati” il PTPR ha individuato e disciplinato al Capo IV delle sue Norme i seguenti vincoli. Della suddetta serie di nuovi vincoli paesaggistici assume una particolare rilevanza quello che ha riguardato gli “insediamenti urbani storici e territori contermini” per una fascia di rispetto di 150 metri (ad eccezione del centro storico di Roma). Fra i centri storici vincolati c’è anche quello del Comune di Amatrice, di cui viene riportata la perimetrazione nelle Tavole B. Tavola 5 – Foglio 357 Nelle Tavole A ogni centro storico è stato destinato a “Paesaggio dei Centri e Nuclei Storici con relativa fascia di rispetto di 150 metri” che è stato disciplinato dall’art. 43 delle Norme. Tavola 5 – Foglio 357 La sussistenza di questo particolare vincolo obbliga sul piano delle procedure alla preventiva ed obbligatoria acquisizione della “autorizzazione paesaggistica” su qualunque progetto di trasformazione riguardante aree del centro storico. Ai sensi della lettera e.1) del comma 6 sono soggetti al rilascio della autorizzazione paesaggistica le «nuove costruzioni e ampliamenti al di fuori della sagoma esistente compresi interventi pertinenziali inferiori al 20%;» Ai sensi del successivo comma 10 dell’art. 43 nei centri storici dei 378 Comuni del Lazio (escluso quello di Roma) «per i manufatti di interesse storico-monumentale di età medioevale, moderna e contemporanea, sono consentiti esclusivamente gli interventi di Restauro e Risanamento Conservativo, […]