Da un lato l’agrobusiness con la “volontà dei grandi imprenditori di sfruttare il terreno per le coltivazioni, in particolare della soia, per il pascolo dei bovini e per l’accaparramento di risorse minerarie preziose”. Dall’altro, la necessità di formare i contadini per prevenire le fiamme tenendo un comportamento corretto e favorendo colture che non necessitano dell’uso del fuoco per rigenerare velocemente il terreno. Perché se è vero, come spiega Pietro Graziani, responsabile del programma Amazzonia senza fuoco, iniziativa promossa dall’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics), che gli incendi in Amazzonia nascono da“interessi commerciali” e “non certo per colpa delle ong, tutte impegnate nella difesa dell’ambiente”, grazie anche alla “complicità e al supporto” del presidente Jair Bolsonaro, che “durante la campagna elettorale ha considerato l’Amazzonia come un ostacolo alla crescita economica” del Brasile e da quando “è salito al potere ha ridotto le misure di contrasto alla deforestazione”, attenzione viene posta anche all’uso scorretto del fuoco nelle attività agricole. “La lotta agli incendi – avverte Graziani – non si può fare se prima non si insegnano ai contadini locali pratiche alternative e il controllo dei fuochi appiccati. Non c’è conoscenza dei pericoli, dei disastri che si fanno se le fiamme divampano nella foresta quando la terra viene bruciata per essere pulita dalle sterpaglie o dai residui delle piantagioni”. Il programma, che costituisce una best practice a livello internazionale, è stato sviluppato per la prima volta in Brasile, dove è durato dal 1999 al 2009, poi in Bolivia, dal 2012 al 2017, e da tre anni sotto la guida di Graziani è attivo in Ecuador. Il governo italiano lo ha finanziato fino adesso con circa 11 milioni di euro. E i risultati sono stati evidenti. Lo ricorda Roberto Bianchi, che ha coordinato il programma fin dall’inizio, per 16 anni. “In Brasile abbiamo coinvolto nel progetto 64 municipi negli Stati dell’Acre, Mato Grosso e Parà. Durante il nostro lavoro di formazione e di sensibilizzazione gli incendi sono stati ridotti dal 50 al 93 […]