L’umanità non aveva mai vissuto con livelli così alti di CO2 atmosferica fino al 1965

 

Lo studio “Low CO2 levels of the entire Pleistocene Epoch” pubblicato  su Nature Communications  da Jiawei Da, Xianqiang Meng e Junfeng Ji dell’università di Nanjing, Yi Ge Zhang della Texas A&M University e Junfeg Li del California Institute of Technology,  dimostra che per 2,5 milioni di anni dell’era pleistocenica, le concentrazioni di biossido di carbonio sono state in media di 230 parti per milione (ppm), mentre i livelli odierni hanno raggiunto più di 410 ppm. 

Solo nel  1965 le concentrazioni atmosferiche di CO2 dell’atmosfera terrestre superarono le 320 parti per milione, un punto mai raggiunto negli ultimi 2,5 milioni di anni.

Quindi gli esseri umani non hanno mai vissuto nelle condizioni atmosferiche con elevata anidride carbonica che sono diventate la norma sulla Terra negli ultimi 60 anni.

La Zhang del Department of oceanography della Texas A&M University, sottolinea che «secondo questa ricerca, dal primo Homo erectus , che è attualmente datato da 2,1 a 1,8 milioni di anni fa, fino al 1965, abbiamo vissuto in un ambiente a basso contenuto di anidride carbonica: le concentrazioni erano inferiori a 320 parti per milione.

Quindi l’ambiente attuale ad alto contenuto di anidride carbonica non è solo un esperimento per il clima e l’ambiente, ma è anche un esperimento per noi, per noi stessi.

L’anidride carbonica è un gas serra che contribuisce al riscaldamento dell’atmosfera terrestre ed è considerato un motore del cambiamento climatico globale.

E’ importante studiare le concentrazioni atmosferiche di CO2 nel passato geologico, perché sappiamo che ci sono già conseguenze sul clima e che ci saranno ulteriori conseguenze sul clima, e un modo per conoscerle è esaminare la storia della Terra.

Quindi possiamo vedere che tipo di livelli di CO2 avevamo, che aspetto aveva il clima e qual era la relazione tra loro».

Per quantificare gli antichi livelli di biossido di carbonio nell’atmosfera fino a 2,5 milioni di anni fa, Il team di ricercatori sino-statunitense ha analizzato i carbonati dell’Altopiano di Loess nella Cina centrale. 

La Zhang ricorda che «gli scienziati del clima usano spesso le carote di ghiaccio come “gold standard” nei dati climatici fisici, ma le carote di ghiaccio coprono solo gli ultimi 800.000 anni.

Analizzando i carbonati pedogenici trovati nel suolo antico, o paleosuoli, del Loess Plateau, gli scienziati hanno ricostruito il biossido di carbonio della Terra.

L’Altopiano Loess è un luogo incredibile per osservare l’accumulo di polvere portata dal vento o terra. 

La prima polvere identificata su quell’altopiano risale a 22 milioni di anni fa. 

Quindi, ha dati estremamente prolungati. 

Gli strati di loess e paleosuoli contengono carbonati del suolo che, se abbiamo occhi molto attenti per guardarli, registrano l’anidride carbonica atmosferica».

Il principale autore dello studio, Jiawei Da della Scuola di scienze della Terra e ingegneria dell’università di Nanjing, spiega a sua volta che «in particolare, i carbonati formatisi durante la formazione del suolo generalmente raggiungono l’equilibrio isotopico del carbonio con la CO2 ambiente del suolo, che è una miscela di CO2 atmosferica e di CO2 prodotta dalla respirazione del suolo. 

Attraverso l’applicazione di un two-component mixing model, possiamo ricostruire i livelli della paleo-CO2 utilizzando carbonati nei terreni fossili».

Utilizzando quei materiali e quelle tecniche, i ricercatori hanno ricostruito la storia dell’anidride carbonica del pleistocene e Junfeng Ji evidenzia che «le nostre ricostruzioni dimostrano che per l’intero periodo del pleistocene, l’anidride carbonica è stata in media di circa 230 parti per milione, che equivale ai valori degli ultimi 800.000 anni.

Le nostre stime sulla CO2 basate sul paleosuolo sono in linea con le istantanee della CO2 primo pleistocene scattate nell’antico ghiaccio blu antartico, suggerendo che durante tutto il Pleistocene il sistema terrestre abbia operato a bassi livelli di CO2».

La Zhang conclude: «Ci siamo evoluti in un ambiente a basso contenuto di anidride carbonica e non abbiamo ancora mai visto come gli esseri umani si evolveranno e saranno influenzati dai livelli odierni di anidride carbonica».

 

(Articolo pubblicato con questo titolo il 26 settembre 2019 sul sito online “greenreport.it”)

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