Clima, l’Italia guida la fronda degli scienziati negazionisti

 

ROMA – Per circa 200 studiosi italiani, l’attuale riscaldamento globale non è causato dalle emissioni umane di CO2.

Sono per la maggior parte geologi, geofisici e fisici, e hanno ribadito queste loro convinzioni in una petizione sul riscaldamento globale antropico inviata ai presidenti della Repubblica, del Consiglio, della Camera e del Senato.

Tra i primi firmatari Antonino Zichichi e Renato Ricci, già presidente della Società Italiana di Fisica e della Società Europea di Fisica.

Tradotta poi in inglese, la petizione ha raccolto la firma di oltre 500 accademici in tutto il mondo e si è evoluta in una “European Declaration: There is no Climate Emergency” che verrà presentata a Oslo il 18 ottobre e, in contemporanea, in Italia presso il Senato.

I modelli matematici sui quali è fondata la congettura del riscaldamento globale antropico – sostengono i firmatari – si sono rivelati errati alla prova sperimentale: il riscaldamento del pianeta negli ultimi 20 anni è stato fino a cinque o sei volte inferiore a quanto previsto dai modelli.

Allora, concludono, la “congettura” del riscaldamento globale antropico è falsa e non vi è alcuna emergenza climatica.

Infine, posto che oltre l’85% del fabbisogno energetico è soddisfatto dai combustibili fossili, arrivano anche alla conclusione che ogni programma di loro riduzione può essere “disastroso per l’umanità“.

L’Accademia dei Lincei aveva organizzato un convegno sull’argomento per il 12 novembre con Franco Battaglia, professore di chimica-fisica e già docente di chimica dell’ambiente all’Università di Modena e tra i promotori della Petizione, insieme ad Umberto Crescenti, geologo, ex rettore dell’università di Chieti-Pescara ed oggi presidente del comitato promotore della Petizione, Enrico Miccadei e Mario Giaccio, geologo e ex-preside della facoltà di economia alla stessa università, Alberto Prestininzi, geologo alla Sapienza di Roma, i geofisici Franco Prodi e Giuliano Panza, quest’ultimo accademico dei Lincei e dell’Accademia Nazionale delle Scienze e Nicola Scafetta, professore di climatologia all’università di Napoli.

Ma dopo le polemiche divampate in seno alla comunità scientifica italiana – e non solo – questo convegno è stato annullato.

 (Articolo pubblicato con questo titolo il 30 settembre 2019 sul sito online del quotidiano “la Repubblica”)

 

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