Save Organics in Soil: al via l’iniziativa europea per salvare il suolo

 

L’European Compost Network (Ecn), l’International Solid Waste Association (Iswa), e il Consorzio Italiano Compostatori (Cic) hanno lanciato a Bilbao l’iniziativa S.O.S. Soil “Save Organics in Soil” «per attirare l’attenzione  sulla gestione sostenibile del suolo e per incrementare le iniziative atte a valorizzare la materia organica nel suolo

Al Cic spiegano che l’iniziativa punta a «mettere in evidenza l’importanza della materia organica del suolo ed incoraggiare i responsabili politici a sviluppare strumenti che portino l’Europa ad implementare una gestione del suolo sostenibile». 

La sottoscrizione del manifesto “Save Organics in Soil” è aperta a organizzazioni, aziende, ONG, ricercatori e cittadini.

Ad Ecomondo il Cic ed Ecn proseguiranno la raccolta di adesioni presso lo stand D3.

Tra i primi firmatari: Antonis Mavropoulus, presidente dell’Iswa e Kristel Vandenbroek, presidente dell’Ecn, e Massimo Centemero, direttore Cic.

Secondo il rapporto tecnico pubblicato nel novembre 2015 dal Joint research centre della Commissione europea e dal Norsk institutt for bioøkonomi (Ni Bio), nell’Unione europea le emissioni causate dalla perdita di sostanza organica del suolo ammontano a 173 milioni di tonnellate CO2 l’anno, il che fa dell’Ue, dopo l’Indonesia e prima della Federazione Russa, il secondo più grande hotspot di emissioni al mondo a causa del degrado del suolo organico, provocato soprattutto dalle attività antropiche.

La Vandenbroek ha ricordato che «il suolo è una risorsa vitale e non rinnovabile per gli ecosistemi, poiché svolge un ruolo essenziale in servizi come la depurazione delle acque e la produzione alimentare.

E’ anche un importante “magazzino” globale del carbonio, con un potenziale significativo per ridurre le emissioni di gas serra. Tuttavia, la capacità del suolo di fornire servizi ecosistemici – in termini di produzione alimentare, come riserva di biodiversità e come regolatore di gas, acqua e sostanze nutritive – è sottoposta a forti pressioni».

Vandenbroek evidenzia che «il riciclaggio organico svolge un ruolo importante nell’economia circolare.

È un elemento chiave nella mitigazione del clima e nel preservare la fertilità del suolo.

Sono molto orgoglioso di ospitare il lancio di questa iniziativa che sottolinea l’importanza del suolo nell’economia circolare».

Il Cic aggiunge che «dopo la firma e la ratifica dell’accordo di Parigi è aumentata l’urgenza per i più ampi settori dell’uso del suolo di implementare gli sforzi per affrontare la mitigazione e l’adattamento del clima.

Pertanto, la nuova sfida per i responsabili politici sarà quella di sviluppare strumenti per bilanciare meglio gli interessi privati ​​e della società, muovendosi rapidamente verso pratiche di gestione del territorio sostenibili e a prova di clima.

Tra le priorità c’è il mantenimento delle riserve di carbonio nei terreni che ne sono ben dotati, sia prevenendo o minimizzando le lavorazioni di quei terreni destinati a prati e pascoli permanenti, sia minimizzando ulteriori perdite di carbonio da terreni coltivati».

L’iniziativa S.O.S. Soil sottolinea anche l’importanza di «promuovere l’aggiunta di materia organica di qualità igienizzata e stabilizzata proveniente dal trattamento biologico delle biomasse di provenienza agricola, agroindustriale ed urbana (ad esempio i rifiuti organici) arricchire di elementi nutritivi e di microrganismi il suolo così da incentivare  i cicli biologici.

Fondamentale è poi ridurre al minimo le perdite e aumentare la sostanza organica del suolo su tutti i terreni così come incoraggiare l’uso di nutrienti provenienti dal riciclo (fertilizzanti rinnovabili) e una gestione più efficiente dei nutrienti sui terreni agricoli.

Ciò non solo gioverebbe al clima, ma sarebbe anche particolarmente utile per migliorare la fertilità dei suoli e la qualità dell’acqua e dell’aria».

 

(Articolo pubblicato con questo titolo il 14 ottobre 2019 sul sito online “greenreport.it”)

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