Dissesto idrogeologico: stanziati altri 361 milioni. Costa: «Subito 236 interventi per la messa in sicurezza del territorio»

 

Il ministro dell’ambiente Sergio Costa ha trasmesso alla Presidenza del Consiglio il decreto per «rendere immediatamente effettivo lo  stanziamento di ulteriori 361 milioni di euro per 236 interventi sul territorio nazionale, volti a contrastare il fenomeno del dissesto idrogeologico e rientranti nel “Piano operativo sul dissesto idrogeologico per l’anno 2019”».

Costa spiega che «si tratta di risorse ulteriori e immediatamente disponibili per la messa in sicurezza idrogeologica e per progetti immediatamente cantierabili. 

Non lavoriamo sulla logica dell’emergenza, ma con una programmazione costante e interventi specifici per attenuare i rischi e le criticità sull’intero territorio nazionale».

L’impegno finanziario complessivo del Piano ammonta a 361.896.975 euro e trova la necessaria copertura nelle risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione 2014-2020 deliberate dal CIPE a favore del Piano Operativo “Ambiente”.

I fondi verranno erogati in via diretta, senza la stipula di successivi accordi di programma, come previsto dalla delibera CIPE n.64 (adottata il 1/08/2019).

Al ministero dell’ambiente evidenziano che «gli interventi vanno dalla sistemazione di versanti franosi, al consolidamento e alla difesa idraulica, al ripascimento e difesa delle aree costiere, alla messa in sicurezza di abitati. I fondi odierni, destinati a ulteriori progetti cantierabili, vanno ad aggiungersi ai finanziamenti già erogati alle regioni attraverso il Piano stralcio sul dissesto idrogeologico».

Costa aggiunge: «Bisogna mettere in sicurezza il Paese e i fondi ci sono, sono opere di estrema urgenza e indifferibilità. Il disegno di legge Cantiere Ambiente, incardinato al Senato, deve avere un iter celere. 

La messa in sicurezza preventiva costituisce il migliore strumento per la salvaguardia delle vite umane e del territorio».

Ieri costa ha annunciato sulla sua pagina Facebook di aver firmato degli emendamenti governativi «che aggiungono al decreto Clima un surplus di norme volte ad aiutare il processo di mitigazione e controllo dei cambiamenti climatici».

Il ministro dell’ambiente ha spiegato che «il primo emendamento riguarda le macchinette mangia-plastica.

Una dotazione di 27 milioni di euro per i comuni e gli esercizi commerciali della grande distribuzione che vorranno installare le macchinette così dette “mangia-plastica” così da raccogliere le bottigliette di plastica e dare in cambio dei bonus.

Il secondo invece riguarda l’istituzione delle ZEA, Zone Economiche Ambientali.

Parliamo di zone che prevedono agevolazioni e vantaggi fiscali per i comuni che sono nelle aree dei Parchi nazionali o per tutte le persone che volessero aprire al loro interno attività imprenditoriali, chiaramente ecosostenibili.

Infine il terzo emendamento riguarda l’istituzione dei “caschi verdi per l’ambiente”.

Una squadra di esperti che svolgeranno il difficile compito di tutelare e salvaguardare l’ambiente delle aree nazionali protette e delle altre aree riconosciute in ambito internazionale per il particolare pregio naturalistico.

Chiaramente questi punti sono solo alcuni presenti del Decreto.

Dobbiamo fare tanto, tantissimo ancora, ma sono convinto che questa è la direzione giusta».

(Articolo pubblicato con questo titolo il 20 novembre 2019 sul sito online “greenreport.it”)

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