Il Parlamento impegna il Governo italiano a dichiarare emergenza climatica

 

A fine novembre l’Europarlamento ha dichiarato emergenza climatica, e ieri la Commissione Ue ha avanzato la sua proposta di Green deal, per traghettare il Vecchio continente verso l’obiettivo emissioni nette zero entro il 2050: nel giro di poche settimane l’Italia si è così trovata in pesante ritardo rispetto all’Europa, senza aver mai dichiarato emergenza climatica e un Piano energia e clima (Pniec) in fase di elaborazione che si limita ad individuare un taglio delle emissioni pari a circa il 37% entro il 2030.

Grazie alla mozione presentata a prima firma dalla parlamentare LeU Rossella Muroni (e siglata anche dai deputati Orlando, Ilaria Fontana, Fregolent, Federico, Braga, Gadda, Fornaro e Fusacchia), questo gap oggi è un po’ meno pesante: approvata ieri alla Camera con 243 voti favorevoli, 135 contrari e 24 astenuti, la mozione impegna infatti il Governo a dichiarare emergenza climatica.

«L’atto – dettaglia Muroni – impegna l’esecutivo a rafforzare il Piano energia e clima per dare attuazione agli impegni dell’Accordo di Parigi, a tagliare gradualmente i sussidi dannosi per l’ambiente e a realizzare un piano strutturale di messa in sicurezza del territorio, mitigazione del rischio e adattamento al climate-change. 

L’esecutivo dovrà anche lavorare per l’inserimento del principio dello sviluppo sostenibile in Costituzione e la piena operatività della Cabina di regia Benessere Italia, per accelerare la transizione energetica e ridurre le emissioni di CO2 in tempi più rapidi e certi così da spingere il sistema Italia verso la conversione ecologica.

L’atto impegna, poi, il governo a un programma di investimenti pubblici orientati alla sostenibilità che coinvolga i principali settori produttivi.

L’esecutivo dovrà anche sostenere a livello europeo l’obiettivo della carbon neutrality entro il 2050, promuovere l’economia circolare, lavorare per una mobilità e una produzione industriale attente all’ambiente».

Affinché la dichiarazione d’emergenza climatica non rimanga solamente un atto simbolico, occorre dunque che anche tutti questi altri impegni vengano presto rispettati, in modo da innescare davvero «un Green deal capace di garantire più sicurezza ai cittadini e un futuro di benessere al Paese».

(Articolo pubblicato con questo titolo il 12 dicembre 2019 sul sito online “greenreport.it”)

N.B. – I 135 deputati contrari ed i 24 deputati astenuti dovrebbero far conoscere in modo trasparente le ragioni del loro voto, per capire bene da che parte stanno rispetto all’impegno che ha preso l’Italia di rispettare l’Accordo di Parigi

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