Villa Pamphilj dice addio a decine di alberi.
I fondi dell’appalto europeo per la manutenzione verticale, hanno messo in azione le motoseghe dei giardinieri.
A farne le spese sono stati i pini ed i cedri che impreziosivano la storica villa romana.
Gli alberi malati
“La parte interna dei grandi alberi – ha spiegato l’assessora all’Ambiente Laura Fiorini – è stata completamente degradata dalla presenza di funghi, agenti di carie, che hanno consumato la cellulosa (carie bruna) o la lignina (carie bianca) del fusto.
Una malattia questa non curabile soprattutto nelle conifere dove agisce molto rapidamente indebolendo la pianta e minandone la stabilità”.
Il via libera al taglio
Il Campidoglio ha anche tenuto a precisare, attraverso un post pubblicato dalla stessa Fiorini, che il via libera è arrivato “dopo la valutazione delle piante ed i sopralluoghi con la Sovrintendenza Capitolina e la Soprintendenza ai Beni culturali che ha approvato gli abbattimenti”.
La quantità di tagli però, ha suscitato molta impressione.
Sono infatti numerosi i cittadini che, anche sui social network, stanno contestando la massiccia operazione messa in campo dall’amministrazione.
La valutazione dell’agronomo
“Le carie si sviluppano a seguito di lesioni che lasciano vie d’entrata per le spore dei funghi – ha spiegato Sara Sacerdote, consigliera provinciale dei dottori agronomi e forestali di Roma – di solito in funghi entrano dai tagli delle potute.
E purtroppo agendo sui tessuti morti delle piante, non ci sono cure”.
Un rischio calcolato
Le immagini diffuse dall’assessorato all’ambiente, mostrano dei tronchi cavi.
Dunque a rischio caduta.
Era quindi divenuto inevitabile l’abbattimento?
Non necessariamente.
“Esiste la possibilità di fare delle rilevazioni, con i macchinari, in grado di determinare quale sia il rischio di caduta di un albero – ha chiarito l’agronoma – significa fare un passo in più rispetto al classico Visual Tree Assesment.
E con una valutazione del genere, alcuni alberi potevano essere probabilmente risparmiati dal taglio.
Perché un conto è che questi alberi siano situati sulla Cristoforo Colombo.
Un altro è se stanno in aree interne, poco frequentate, di una villa”.
Consigli per il futuro
Non tutti i tagli eseguiti, quindi, erano strettamente necessari.
“Almeno sugli alberi monumentali – ha aggiunto l’agronoma romana – si dovrebbe iniziare a valutare questo fattore di rischio”.
Un rischio calcolato che consente di considerare quali danni, la rottura di un albero, potrebbe produrre.
Un’accortezza di cui, i pini ed i cedri situati nelle zone poche frequentate di Villa Pamphilj, non hanno beneficiato.
Diversamente, ora, sarebbero ancora in piedi.
Alberi tagliati a Villa Pamphilj
(Articolo di Fabio Grilli, pubblicato con questo titolo il 19 dicembre 2019 sul sito on line “Roma Today”)