Oggi alla Camera le associazioni hanno stroncato il mito delle biomasse legnose

 

Il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC) che l’Italia deve obbligatoriamente inviare entro il 31 dicembre 2019 a Bruxelles potrebbe divenire infatti il lasciapassare per lo sfruttamento delle biomasse legnose decretando la parola fine alla tutela del nostro patrimonio boschivo.

Ne hanno parlato oggi,  presso la Sala stampa della Camera dei Deputati (in Via della Missione n. 4, Roma)  i rappresentanti del Gruppo Unitario per le Foreste Italiane (G.U.F.I.), dell’Associazione Medici per l’Ambiente (ISDE Italia), di Italia Nostra ed European Consumers durante la conferenza stampa Integrazione e completamento PNIEC  (Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima): si tenga conto delle evidenze scientifiche

Alla conferenza stampa sono intervenuti:

Giovanni Damiani  – Presidente GUFI

Maria Rita Signorini – Presidente Italia Nostra

Bartolomeo Schirone – Prof Università della Tuscia

Ferdinando Laghi – Presidente ISDE International

Ugo Corrieri – Coordinatore di ISDE-Medici per l’Ambiente per il Centro Italia

Pietro Massimiliano Bianco  – Responsabile del Comitato Scientifico European Consumers

E i parlamentari: On. Sara Cunial, Gruppo Misto, Sen. Paola Nugnes, Gruppo Misto, Sen. Saverio De Bonis, Gruppo Misto.

Il Piano nazionale integrato Energia Clima è uno strumento fondamentale con il quale ogni Stato stabilisce i propri contributi per raggiungere e superare gli obiettivi fissati dall’Unione europea sull’efficienza e la sicurezza energetica, sull’utilizzo di fonti rinnovabili in tema di mercato unico dell’energia e competitività.

Si tratta di un documento fondamentale che guiderà l’Italia da qui al 2030 e che non può non tener conto delle evidenze scientifiche e delle criticità, ambientali, economiche e sanitarie, sempre più evidenti, relative alla produzione energetica.

In particolare il Gruppo Unitario per le Foreste Italiane (G.U.F.I.), l’Associazione Medici per l’Ambiente (ISDE Italia), Italia Nostra ed European Consumers chiedono sia tenuto in debito conto il fatto che le energie da biomasse legnose sono più gravemente climalteranti delle energie fossili, mentre il riassorbimento di equivalenti quantità di CO2 da parte di nuovi alberi richiederà vari decenni, un tempo a noi non più concesso.

Senza tener conto delle ulteriori consistenti emissioni dovute al taglio e trasporto da luoghi spesso remoti rispetto a quello di utilizzo.

La produzione di energia da combustione di biomasse legnose non può quindi in alcun modo essere considerata “energia rinnovabile” e non dovrebbe perciò poter usufruire di incentivi economici, a causa dei quali si sta mettendo a rischio l’intero patrimonio boschivo italiano.

La conservazione del patrimonio forestale è essenziale per la stabilità del suolo, la regimazione delle acque, il sequestro di CO2 e quindi il contrasto ai cambiamenti climatici.

La combustione di tutte le biomasse legnose, secondo i dati ufficiali dell’Agenzia Europea per l’Ambiente (EEA) e di ISPRA, per la sola emissione in atmosfera di PM2,5 causa in Italia circa 20.000 morti premature ogni anno, senza contare le patologie, a breve e a lungo termine, dovute alle emissioni di altri inquinanti emessi nella combustione del legno (arsenico, mercurio, diossina, furani, IPA ecc.).

Già il nostro paese detiene tristi record in Europa per morti premature derivanti dalla cattiva qualità dell’aria.

Secondo l’International Panel of Climate Change (IPCC) dell’ONU, ridurre le emissioni non sarà sufficiente, occorrerà anche rimuovere dall’atmosfera entro il 2100 circa 730 miliardi di tonnellate di CO2 – cioè 200 miliardi di tonnellate di carbonio – e le evidenze scientifiche (Nature 2015 e 2019) mostrano che questa rimozione può essere svolta solo dai grandi alberi e dalle foreste vergini, che assorbono CO2 per un fattore di oltre 50 volte rispetto ai nuovi alberi e alle piantagioni.

Come già sottolineato anche dalla Commissione Europea, dai piani presentati dagli Stati membri in attuazione degli obiettivi concordati dell’Unione dell’energia, in materia di energia e clima per il 2030, è necessaria maggior coerenza ed ambizione verso l’obiettivo dell’impatto climatico zero.

Le possibilità concrete per raggiungere tale obiettivo ci sono e sono attuabili, per tutelare la salute e gli interessi dei cittadini e del nostro Paese.

http://www.europeanconsumers.it/2019/12/18/oggi-alla-camera-le-associazioni-hanno-stroncato-il-mito-delle-biomasse-legnose/

(Articolo pubblicato con questo titolo il 18 dicembre 2019 sul sito online “European Consumers  l’Associazione delle Associazioni”)

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(Dal sito di Italia Nostra del 18.12.2019)

Conferenza stampa alla Camera dei Deputati sul Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima

AGENZIE

 

Clima: associazioni per escludere biomasse dal Piano energia Perché emettono il 150% di CO2 in più rispetto al carbone (ANSA)  

ROMA, 18 DIC – Escludere le biomasse legnose dal Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (Pniec) perché emettono il 150% di CO2 rispetto al carbone e il 300% rispetto al gas naturale: è quanto chiedono al Governo e ai ministeri interessati da Gruppo Unitario per le Foreste Italiane (G.u.f.i.), Associazione Medici per l’Ambiente (Isde Italia), Italia Nostra ed European Consumers.

Lo hanno reso noto oggi a Roma le stesse associazioni promotrici dell’iniziativa. L’appello affinché il Pniec 2030 “tenga conto delle evidenze scientifiche” e’ contenuto in una lettera inviata al presidente del Consiglio e ai ministri di Ambiente, Sviluppo Economico, Infrastrutture e trasporti, Politiche agricole e forestali.

Le associazioni chiedono di attivarsi inoltre “contro il taglio degli alberi e delle foreste mature” anche perché “l’assorbimento di CO2 da parte di nuovi alberi richiederà vari decenni, un tempo a noi non più concesso”.

Invitano inoltre il governo “a censurare l’operato della società pubblica partecipata Rse, Ricerca sistema energetici”.

Quest’ultima, ha rilevato il coordinatore di Isde per il Centro Italia Ugo Corrieri, “lo scorso 25 novembre ha pubblicato un dossier che incentiva l’uso delle biomasse legnose paragonandole al fotovoltaico”. (ANSA). YRK-BG 18-DIC-19 17:11

Clima: associazioni per escludere biomasse dal Piano energia (2) (ANSA)

ROMA, 18 DIC – Secondo le associazioni firmatarie della lettera “la produzione di energia da combustione di biomasse legnose (forestali) non può in alcun modo essere considerata energia rinnovabile” e per questo chiedono “che non vengano comprese negli incentivi economici previsti anche da questa Legge di Bilancio”.

Per il presidente Isde International Ferdinando Laghi, “i livelli di incentivazione sono astronomici e si sostituiscono completamente agli introiti derivanti anche dalle produzioni energetiche da biomasse, annullando praticamente qualsiasi rischio di impresa, come per la centrale del Mercure (impianto a biomasse vegetali situato nel territorio di Laino Borgo al confine tra Calabria e Basilicata), un esempio di questo flusso di denaro pubblico che chiediamo di interrompere, chiudendo gli incentivi a questa finta fonte di energia rinnovabile”. (ANSA). YRK-BG 18-DIC-19 17:14

ENERGIA, CUNIAL: CRITICITA’ SU TESTO UNICO FORESTALE (9Colonne)

Roma, 18 dic – “Abbiamo evidenziato quali sono le criticità del testo unico forestale, che tra l’altro non si collega solo a quelle che dovrebbero essere le politiche forestali ma purtroppo si associa anche alla politica di sviluppo energetico di questo Paese: ancora una volta sono state confermate nella nuova legge di bilancio i sussidi alle tecnologie che bruciano la legna, dal pellet alle stufe di casa, cosa che noi riteniamo non possa essere il futuro di questo paese”.

Così a 9Colonne la deputata del gruppo misto Sara Cunial, a margine della conferenza stampa su integrazione e completamento del Piano nazionale integrato per l’energia e il clima alla Camera. (PO / Sis) https://www.youtube.com/embed/jDW8dWPn5WQ?rel=0 181820 DIC 19

CAMERA, ESPERTI: NO AD ENERGIE DA BIOMASSE LEGNOSE (1) (9Colonne)

Roma, 18 dic – Il Piano nazionale integrato Energia Clima è uno strumento fondamentale con il quale ogni Stato stabilisce i propri contributi per raggiungere e superare gli obiettivi fissati dall’Unione europea sull’efficienza e la sicurezza energetica, sull’utilizzo di fonti rinnovabili in tema di mercato unico dell’energia e competitività.

“Si tratta di un documento fondamentale che guiderà l’Italia da qui al 2030 e che non può non tener conto delle evidenze scientifiche e delle criticità, ambientali, economiche e sanitarie, sempre più evidenti, relative alla produzione energetica” si evidenzia in una nota di presentazione dell’incontro che si tiene oggi, dalle 13 alle 14, presso la Sala stampa della Camera, con Giovanni Damiani, presidente GUFI, Maria Rita Signorini – presidente Italia Nostra, Bartolomeo Schirone, docente Università della Tuscia, Ferdinando Laghi, presidente ISDE International, Ugo Corrieri, coordinatore di ISDE – Medici per l’Ambiente per il Centro Italia, Pietro Massimiliano Bianco, responsabile del Comitato Scientifico European Consumers e i parlamentari Sara Cunial, Paola Nugnes e Saverio De Bonis del Gruppo Misto.

I promotori dell’incontro chiedono sia “tenuto in debito conto il fatto che le energie da biomasse legnose sono più gravemente climalteranti delle energie fossili poiché, a parità di energia prodotta, emettono il 150% di CO2 rispetto al carbone e il 300% rispetto al gas naturale, mentre il riassorbimento di equivalenti quantità di CO2 da parte di nuovi alberi richiederà vari decenni, un tempo a noi non più concesso.

Senza tener conto delle ulteriori consistenti emissioni dovute al taglio e trasporto da luoghi spesso remoti rispetto a quello di utilizzo.

La produzione di energia da combustione di biomasse legnose non può quindi in alcun modo essere considerata ‘energia rinnovabile’ e non dovrebbe perciò poter usufruire di incentivi economici, a causa dei quali si sta mettendo a rischio l’intero patrimonio boschivo italiano. La conservazione del patrimonio forestale è essenziale per la stabilità del suolo, la regimazione delle acque, il sequestro di CO2 e quindi il contrasto ai cambiamenti climatici”. (SEGUE) 181015 DIC 19

 

 

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