Secondo il rapporto “Measuring the socio-economics of transition: Focus on jobs” dell’International renewable energy agency (Irena), nell’ambito del suo climate safe energy path, «entro il 2050, l’energia rinnovabile potrebbe dare lavoro a di 40 milioni di persone».
Inoltre, il rapporto Il rapporto evidenzia che «se la comunità internazionale dovesse sfruttare appieno il suo potenziale di energia rinnovabile, l’occupazione totale nel settore energetico potrebbe raggiungere i 100 milioni entro il 2050, rispetto a circa 58 milioni oggi».
“Measuring the socio-economics of transition” fornisce anche dettagliati approfondimenti su come la transizione energetica avrà un impatto sull’occupazione sia a livello globale che regionale.
L’analisi evidenzia «il potenziale delle disparità regionali nella creazione di posti di lavoro con guadagni di posti di lavoro in alcune parti del mondo che superano le perdite in altre».
E’ considerato essenziale identificare politiche per bilanciare l’impatto della transizione, massimizzando le opportunità socioeconomiche.
Il direttore generale di Irena, Francesco La Camera, ha parlato dell’importanza del lavoro dell’Agenzia per comprendere i benefici socioeconomici legati alla transizione energetica: «Tutti parlano di una transizione giusta, ma non molti sanno come realizzarla.
Dobbiamo lavorare tutti su questo argomento per presentare una voce chiara che supporti una transizione inclusiva».
I risultati del rapporto sono stati presentati durante il lancio della nuova Sustainable Energy Jobs Platform – che riunisce una serie di attori dello sviluppo e ricerca e per una transizione inclusiva e giusta per tutti – avvenuto durante la decima Assemblea annuale di Irena tenutasi ad Abu Dhabi, negli Emirati arabi Uniti.
Questa piattaforma trasversale che riunisce organizzazioni internazionali del settore pubblico e privato, cerca di presentare e promuovere un approccio integrato al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile 7 (Garantire a tutti l’accesso a servizi energetici economici, affidabili, sostenibili e moderni) e 8 (Promuovere una crescita economica inclusiva, sostenuta e sostenibile, un’occupazione piena e produttiva e un lavoro dignitoso per tutti).
Parlando a una tavola rotonda sulla nuova Sustainable Energy Jobs Platform, la responsabile dello sviluppo industriale dell’United Nations industrial development organisation (Unido), Rana Ghoneim ha insistito sulla centralità delle energie rinnovabili per la politica industriale sostenibile, facendo notare che «le energie rinnovabili stanno diventando sempre più al centro del lavoro dell’organizzazione».
L’Unido ha aderito alla piattaforma insieme a GGGI, GOGLA, GWNET, ILO, Institute for Advanced Sustainability Studies, SELCO Foundation e Power4All.
Oltre a sottolineare l’importanza dell’equilibrio di genere, della diversità della forza lavoro e dello sviluppo economico rurale, la piattaforma evidenzia «la necessità di politiche educative e di formazione delle competenze che tengano conto dei lavoratori e delle comunità i cui mezzi di sussistenza si basano su industrie basate sui combustibili fossili, al fine di facilitare la loro partecipazione alla nuova economia energetica».
(Articolo pubblicato con questo titolo il 13 gennaio 2020 sul sito online “greenreport.it”)