Davos, Greta al Forum economico: “Le persone muoiono a causa del cambiamento climatico ma i media non lo dicono”

 

Nessuno se lo sarebbe aspettato, c’è una maggiore consapevolezza e il cambiamento climatico è diventato un tema caldo.

Ma da un altro punto di vista non è stato fatto nulla, le emissioni di Co2 non sono state ridotte ed è questo il nostro obiettivo”. 

Greta Thunberg durante un panel al Forum economico mondiale di Davos ribadisce il suo impegno.

La giovanissima attivista svedese ha promesso che “questo è solo l’inizio” e ha auspicato che “si inizi ad ascoltare la scienza e si inizi a considerare la crisi per quello che è“.

Non posso certo lamentarmi di non essere ascoltata, vengo ascoltata in continuazione.

Ma la scienza, e i giovani, in generale non sono al centro del dibattito sul clima.

Invece si tratta del nostro futuro e c’è bisogno di portare la scienza al centro della conversazione.

Le persone muoiono a causa del cambiamento climatico e anche una sola frazione di grado centigrado di riscaldamento è importante.

Ma non credo di aver mai visto un solo media comunicarlo, so che non volete dirlo. Ma io continuerò a ripeterlo finché voi non lo scriverete”, ha avvertito Greta.

A Davos vedrà il confronto a distanza fra Greta, che chiede al mondo di dimezzare la dipendenza dai combustibili fossili, e il presidente degli Usa Donald Trump che arriva per promuovere le imprese di casa: entrambi oggi protagonisti del ‘day one’ della mega-conferenza fra le nevi della Svizzera.

Gli oltre 3.000 leader, fra cui 53 capi di Stato e di governo, da 117 Paesi del mondo si riuniscono quest’anno all’insegna di un Manifesto 2020 voluto dal World Economic Forum per rilanciare la cooperazione fra portatori d’interessi diversi in un mondo in cui il multilateralismo è sempre più minacciato.

Il Wef, che compie 50 anni, aveva già preannunciato che il clima sarà un tema più che mai al centro dei dibattiti e con un vero e proprio allarme per il futuro della crescita e di imprese in numerosi settori.

Un’agenda che consentirà alla giovane attivista svedese – che già l’anno scorso a Davos gridava “la nostra casa è in fiamme” e che ieri è arrivata da Landquart in una ‘Marcia per la giustizia climatica’ organizzata dagli ambientalisti grigionesi – di amplificare ulteriormente il suo messaggio con ben tre interventi ufficiali, oltre ai sit in e agli interventi esterni.

Da Angela Merkel che interverrà giovedì alle 14.15, al premier italiano Giuseppe Conte (alle 16), numerosi leader politici faranno il loro address.

Per l’Italia ci potrebbero essere occasioni di bilaterali sul tema della Libia: numerosi i membri dell’amministrazione Usa presenti.

E poi c’è la Davos degli innovatori, da un’intelligenza artificiale sempre più vicina a interfacciarsi con quella umana alle esigenze concrete di Facebook di migliorare la propria immagine globale con il suo Facebook Space.

Con il clima sempre sullo sfondo: dopo anni di titoli di giornali sui ricconi di Davos che parlano di ambiente e arrivano in jet privato, quest’anno il Wef incoraggia con sconti l’uso del treno, promuove cibo locale a discapito di caviale e foie gras, fornisce ramponi antiscivolo da applicare alle scarpe, per rinunciare alla limousine senza rischiare di scivolare sul ghiaccio.

(Articolo pubblicato con questo titolo il 21 gennaio 2020 sul sito online “Ambiente & Veleni” del quotidiano “Il Fatto Quotidiano”)

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